Per Facile.it il 21% ha rinegoziato condizioni con la propria banca. Bankitalia, a ottobre tassi interesse salgono al 4,72%

A causa dell’aumento dei tassi, quasi 200mila famiglie italiane con un mutuo a tasso variabile non siano riuscite a rimborsare una o più rate nell’ultimo anno. È quanto rileva l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat in vista del meeting della Bce del 14 dicembre. Il dato va letto alla luce degli aumenti che hanno colpito i Mutui variabili; considerando un finanziamento medio, da gennaio 2022 ad oggi le rate sono cresciute fino al 65%, con un aggravio complessivo di oltre 3.100 euro.

Se gli analisti prevedevano un’inversione di tendenza per la seconda metà del 2024, la buona notizia è che, alla luce dei dati positivi sull’inflazione, questa potrebbe accadere prima del previsto, tanto è vero che, secondo i Futures sull’Euribor (aggiornati al 4 dicembre), l’indice potrebbe scendere già da marzo 2024, passando dall’attuale 3,95% al 3,68%, per chiudere l’anno al 2,68% a dicembre 2024. Se ciò avvenisse, la rata del mutuo medio presa in esame passerebbe dai 750 euro attuali ai 731 euro di marzo 2024, per poi arrivare a dicembre 2024 a 660 euro. Le prossime mosse della Bce saranno quindi determinanti per migliaia di famiglie poiché la platea di italiani in difficoltà potrebbe crescere ulteriormente; sempre secondo l’indagine, tra chi ha un mutuo a tasso variabile, quasi 1 su 2 ha dichiarato che potrebbe avere seri problemi con i pagamenti se le rate rimarranno a lungo su questi livelli. Addirittura, più di 90mila famiglie di sicuro non riuscirebbero a rimborsare le rate.

Mutui, 21% ha rinegoziato condizioni con la propria banca

Come hanno cercato di affrontare, nell’ultimo anno, l’aumento delle rate gli italiani? Il 21% dei rispondenti con un mutuo a tasso variabile ha dichiarato di aver rinegoziato le condizioni con la propria banca, mentre poco meno del 7% ha optato per una surroga. Non manca chi, per alleggerire il peso delle rate, ha deciso di estinguere parzialmente il mutuo (6,4%) e chi, invece, ha allungato la durata del finanziamento (4%). Non tutti però, sono riusciti a trovare una soluzione; il 27,9% dei mutuatari con un finanziamento variabile ha dichiarato di aver provato a rinegoziare le condizioni con la propria banca ma di non esserci riuscito, mentre quasi 1 su 4 (24,3%) ha provato a surrogare il mutuo senza successo.

“Poiché le banche non sono obbligate ad accettare la richiesta, il consiglio per chi vuole rinegoziare o surrogare il mutuo è di muoversi per tempo e non aspettare di trovarsi in una situazione di difficoltà economica”, spiegano gli esperti di Facile.it. “Se si opta per una surroga, inoltre, è bene ricordarsi che le politiche di valutazione variano da banca a banca, pertanto il consiglio è di non fermarsi dopo un eventuale rifiuto, ma provare con altri istituti di credito; l’aiuto di un consulente potrebbe essere fondamentale anche per identificare la soluzione più adatta alle proprie esigenze”.

Mutui, Bankitalia: a ottobre tassi interesse salgono al 4,72%

In ottobre i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 4,72 per cento (4,65 in settembre); la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 35 per cento (20 per cento nel mese precedente). Il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,46 per cento (10,52 nel mese precedente). È ciò che emerge dalla pubblicazione ‘Banche e moneta: serie nazionali’ diffusa oggi dalla Banca d’Italia.

Mutui, Codacons: “Rispetto al 2021 variabile fino a +4.400 euro l’anno”

“I continui aumenti delle rate mensili scattati negli ultimi due anni pesano fino a quasi +4.400 euro all’anno su chi ha acceso un mutuo a tasso variabile”. Lo afferma il Codacons, commentando i dati di Bankitalia sull’andamento dei tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni che sono saliti ad ottobre al 4,72% dal 4,65% di settembre. “Considerata una fascia media di mutuo a tasso variabile di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro, per una durata di 25 anni, ossia l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa, la rata mensile è salita complessivamente negli ultimi due anni tra i +270 e i +365 euro per effetto di tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea a partire dal 2022”, analizza il Codacons.

“Questo significa che una famiglia che ha acceso un mutuo a tasso variabile si ritrova a spendere oggi in media tra i +3.240 e +4.380 euro all’anno rispetto a quanto pagato nel 2021 come conseguenza delle politiche monetarie imposte della Banca Centrale Europea”, aggiunge l’associazione.

 

 

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