Si gioca intanto la partita parallela del Mes, il cui direttore Pierre Gramegna ha nuovamente invitato l'Italia alla ratifica

La Commissione Europea spinge per un’intesa in tempi brevi sulle modifiche del Patto di Stabilità e Crescita. In occasione della riunione dell’Eurogruppo di oggi, 8 novembre, il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, ha detto di pensare “che la presidenza spagnola stia facendo un ottimo lavoro, produce landing zone con una frequenza significativa. Abbiamo in circolazione una nuova ipotesi di ‘landing zone’. Quello che è importante è che i paesi si stanno confrontando avendo come base la nuova proposta della Commissione, grazie all’impulso che viene della presidenza. Aggiungo, sottolineandolo, che il tempo non è illimitato. Le posizioni di ciascun paese sono assolutamente legittime ma poi c’è un calendario che ci impone di concludere questa intesa quest’anno“. Ha poi ricordato: “Sicuramente se si raggiunge un accordo sulle nuove regole fiscali ci sarà un assestamento tra la fase attuale e la fase successiva. Se non si raggiunge un accordo sulle nuove regole, tornano in vigore le regole precedenti“. 

Mes, Gramegna: “Fondamentale ratifica entro l’anno”

Dall’altra parte, si gioca la partita parallela sul Mes, con l’Italia che non ratifica la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità utilizzando le trattative come ‘leva’ per ottenere di più sul nuovo Patto di Stabilità. Il direttore del Mes, Pierre Gramegna, ha detto: “Quest’anno ha offerto un ottimo esempio per dimostrare che in alcuni momenti inattesi esiste il rischio di instabilità e la questione della liquidità, ad esempio, è della massima importanza. Pertanto, è davvero fondamentale che entro la fine dell’anno tutti i paesi abbiano ratificato il trattato modificato del Mes in modo che il backstop possa entrare in vigore all’inizio del prossimo anno”.

Gentiloni: “Impatto su energia conflitto Medioriente può aggravarsi”

Gentiloni, inoltre, ha parlato anche dei riflessi sull’economia europea del conflitto a Gaza. “L’impatto delle tensioni in Medioriente sui mercati energetici è stato contenuto, ma vi è il rischio di un aumento dei prezzi se il conflitto dovesse aggravarsi. E, naturalmente, queste nuove tensioni geopolitiche aumentano ulteriormente i rischi e l’incertezza“, ha affermato l’ex premier italiano. 

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