Paura anche per l'aumento dell'incertezza economica, mentre si lavora su patto di stabilità e ratifica del Mes

Anche gli Stati Uniti chiedono che il nuovo Patto di Stabilità non trascuri gli investimenti. È la stessa segretaria Usa al Tesoro, Janet Yellen, che porta il messaggio da Washington a Lussemburgo, dove ha partecipato a una sessione dell’Eurogruppo. “Spero che l’accordo finale sul Patto, che incentiva adeguatamente i livelli di debito sostenibili, consenta anche di perseguire investimenti che favoriscano la crescita mentre ciascuno di noi risponde alla crisi globale”, ha detto al termine dell’incontro. La Germania, invece, insiste sull’introduzione di un livello minimo di deficit e di rapporto debito/Pil con valori di riferimento numerici e misure di salvaguardia, e alza il tiro. Alla riunione annuale di Marrakesh, il Fondo monetario internazionale “ha dato forti consigli per creare riserve fiscali”, per questo “dobbiamo tenere conto del fatto che le circostanze e la situazione economica sono completamente cambiate. E quindi dobbiamo mostrare maggiore ambizione quando si tratta di deficit e livelli di debito”, ha affermato il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner. Anche per l’Olanda la riduzione del debito deve essere “significativa e misurabile”, stando alla ministra, Sigrid Kaag, e il tempo per trovare un “testo accettabile” c’è, serve solo una leadership per trovare un compromesso.

Si cerca l’accordo entro fine anno

La presidenza spagnola afferma di essere avanzata molto nel lavoro tecnico e continua a credere nella possibilità di trovare un accordo entro la fine dell’anno. All’Ecofin di oggi non se ne farà nulla anche se, senza dubbio, i ministri delle Finanze dei 27 paesi dell’Unione Europea ne parleranno a latere. Per il prossimo Consiglio Ue Economia e Finanze del 9 novembre, invece, la ministra Nadia Calviño confida di “poter iniziare già la fase finale dei negoziati sulla base di un testo legislativo”. Nel pomeriggio di ieri anche il ministro dell’economia italiano Giancarlo Giorgetti, reduce dalla presentazione della manovra a Roma, ha raggiunto i suoi omologhi a Lussemburgo, dove si tratterrà anche per l’Ecofin di oggi. Il bilancio italiano sarà vagliato ora da Bruxelles, che esprimerà il suo giudizio il 21 novembre a Strasburgo, in occasione della valutazione dei documenti programmatici di bilancio dei 27, nell’ambito del ciclo del Semestre europeo. “La manovra ha una sua solidità, sono confidente che quando sarà letta nel particolare potrà avere una favorevole valutazione da parte dell’Ue”, ha rimarcato il titolare di via XX Settembre in conferenza stampa.

Preoccupazioni per la crisi in Medioriente

Novembre sarà anche il mese in cui il Parlamento italiano riprenderà il dibattito sulla ratifica al nuovo trattato del Mes. Nel quartier generale del Meccanismo a Lussemburgo, così come tra gli altri 19 Stati dell’Eurozona, ci si attende un via libera, anche alla luce delle crescenti incertezze geopolitiche ed economiche. Nelle istituzioni Ue – ma anche nel board del Mes – avanza la preoccupazione sulle ricadute della crisi in Medioriente, soprattutto se il conflitto dovesse allargarsi. Il timore è che i paesi arabi taglino le forniture che l’Ue è riuscita a ottenere liberandosi della dipendenza russa. E che i prezzi energetici tornino a salire trascinando di nuovo al rialzo le stime dell’inflazione e vanificando gli sforzi della politica monetaria della Bce. “C’è una preoccupazione geopolitica e umanitaria, ma anche un impatto economico di questa nuova crisi. Per il momento, il principale impatto economico per l’economia europea è l’aumento dell’elevato livello di incertezza già esistente“, ha detto il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni. Più ottimista il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe. “L’economia globale ha rallentato gli eventi nel secondo trimestre del 2023 ma è ancora resiliente”, la situazione globale non aiuta ma “siamo determinati e fiduciosi che riusciremo a superare insieme questa tempesta”, ha detto rivolto alla segretaria Usa al Tesoro Yellen.

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