Allarme elettricità negli ospedali, 24 ore di autonomia. Cina e Iran sostengono la causa palestinese

Bombe dal cielo e truppe via terra pronte all’invasione di Gaza. Israele si prepara all’offensiva contro Hamas, più volte annunciata negli scorsi giorni e rimandata per permettere ai profughi di lasciare la Striscia. Tel Aviv continua ad ammassare truppe al confine mentre Hamas chiede ai palestinesi di non lasciare la propria terra. Ad oggi, secondo l’Onu, gli sfollati sono circa un milione ma le stime sono destinate a crescere.

In tutto ciò continua senza sosta il lavoro della diplomazia che, da un lato, punta a circoscrivere il conflitto evitando che si estenda ad altri Paesi dell’area, e dall’altro lavora per liberare i tanti ostaggi ancora nelle mani dei terroristi. C’è poi il fronte internazionale con la Cina e l’Iran che sostengono apertamente la causa palestinese mentre gli Stati Uniti, che condannano per bocca del loro presidente Biden “una barbarie grave quanto l’Olocausto”, sono scettici su una possibile occupazione israeliana del conflitto. IN AGGIORNAMENTO

Ministro Esteri turco sente leader Hamas su rilascio ostaggi

Il ministro degli Esteri della Turchia Hakan Fidan ha discusso telefonicamente del rilascio degli ostaggi civili tenuti a Gaza con il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh. Lo riportano fonti diplomatiche, citate dai media turchi. 

Usa: scelti 2mila soldati per dispiegamento a sostegno Israele

L’esercito degli Stati Uniti ha selezionato circa 2.000 soldati per prepararsi ad un potenziale dispiegamento a sostegno di Israele. Lo scrive il Wall Street Journal, citando detto funzionari del Pentagono. Le truppe, hanno spiegato, hanno compiti di consulenza e supporto medico e provengono da tutte le forze armate statunitensi. Non sono destinati a svolgere un ruolo di combattimento. Le truppe sono attualmente di stanza sia in Medio Oriente che all’estero, compresa l’Europa. Non è chiaro, sottolinea il quotidiano, in quali circostanze gli Stati Uniti potrebbero schierare le truppe o dove, ma la decisione del Pentagono è un’indicazione che si stanno preparando a sostenere le truppe israeliane qualora Israele lanciasse un’incursione di terra a Gaza.

Von der Leyen: “Palestinesi Gaza non paghino barbarie di Hamas”

“I palestinesi di Gaza hanno bisogno di aiuti umanitari. Non possono pagare il prezzo della barbarie di Hamas. Oltre a triplicare gli aiuti umanitari per i civili a Gaza, stiamo organizzando un ponte aereo umanitario dell’Ue verso Gaza attraverso l’Egitto. Con i primi due voli questa settimana”. Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Ministro Difesa Israele: “Ci aspetta lunga guerra”

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha avvertito che “ci aspetta una lunga guerra”. Lo ha detto incontrando il segretario di Stato americano, Antony Blinken, come riporta il Guardian. “Il prezzo sarà alto, ma vinceremo per Israele, per il popolo ebraico e per i valori in cui credono entrambi i Paesi”, ha aggiunto. In un breve commento ai media, Blinken ha affermato che Israele “avrà sempre il sostegno degli Stati Uniti”.

Ue: “A Gaza catastrofe umanitaria”

“La catastrofica situazione umanitaria a Gaza sta per raggiungere il punto di rottura. Carburante, acqua, cibo e medicine di cui hanno disperatamente bisogno devono raggiungere immediatamente le persone intrappolate a Gaza. Il valico di frontiera di Rafah deve essere aperto senza ulteriori ritardi”. Lo scrive su X il commissario europeo per la gestione delle Crisi, Janez Lenarcic.”Per fornire ulteriore supporto alle organizzazioni partner umanitarie sul campo, stiamo anche lanciando un’operazione umanitaria Ue su un ponte aereo verso l’Egitto, trasportando forniture salvavita per le persone bisognose a Gaza – aggiunge -. Una volta che le forniture raggiungono Gaza, è fondamentale che gli operatori umanitari siano in grado di svolgere il proprio lavoro, ovvero fornire assistenza a chi ne ha bisogno e salvare vite umane. Deve essere garantita la sicurezza del personale umanitario affinché possa portare queste forniture alle persone bisognose senza alcun impedimento”.

Capo Shin Bet: “Attacco Hamas è mia responsabilità”

Il capo dell’agenzia di sicurezza israeliana Shin Bet, Ronen Bar, afferma di essere personalmente responsabile della mancanza di un allarme preventivo per l’attacco omicida di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre. In una missiva ai membri dell’agenzia, Bar scrive: “Nonostante una serie di azioni che abbiamo condotto, purtroppo sabato non siamo stati in grado di generare un allarme sufficiente che permettesse di sventare l’attacco. Come responsabile dell’organizzazione, la responsabilità è mia”. “Ci sarà tempo per le indagini. Ora stiamo combattendo”, ha aggiunto, come riporta The Times of Israel. 

Israele contro Oms: “Ha distorto ordine di evacuazione”

Il ministero della Sanità israeliano ha attaccato l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, per le sue critiche all’assedio di Israele alla Striscia di Gaza. “Gli sforzi di Israele per salvare vite umane evacuando i civili dalla zona di conflitto nel nord di Gaza sono stati perversamente distorti e diffamati al servizio degli sforzi di Hamas per continuare a utilizzare i civili di Gaza come scudi umani”, afferma il ministero in una nota. “Mentre Hamas imperversava nelle città israeliane uccidendo bambini, violentando donne e prendendo in ostaggio malati e anziani, compresi i sopravvissuti all’Olocausto, l’Organizzazione mondiale della sanità si concentrava principalmente sulla cessazione delle ostilità”, continua la nota, “la richiesta di evacuazione dei civili dalla zona di conflitto è una misura per proteggere i civili nonostante gli sforzi di Hamas di metterli in pericolo”.

Ue lancia ponte aereo umanitario per aiuti a Gaza

“Dopo il terribile attacco terroristico dei terroristi di Hamas contro Israele e le sue conseguenze, che hanno portato ad una situazione umanitaria disastrosa per la popolazione di Gaza, l’Ue continua ad intensificare la sua assistenza di emergenza al popolo palestinese. L’Ue sta ora lanciando un’operazione di ponte aereo umanitario composta da diversi voli verso l’Egitto per portare forniture salvavita alle organizzazioni umanitarie sul campo a Gaza”. Lo comunica la Commissione europea in una nota.”I primi due voli avranno luogo questa settimana – spiega l’Esecutivo comunitario – e trasporteranno carichi umanitari dell’Unicef, tra cui articoli per alloggi, medicinali e kit igienici. Questa operazione attraverso la capacità europea di risposta umanitaria faciliterà la fornitura di assistenza alle persone bisognose a Gaza. Ulteriori articoli di emergenza provenienti dalle scorte di emergenza dell’Ue sono disponibili e pronti per essere distribuiti ai nostri partner umanitari non appena richiesto. Come annunciato dalla presidente von der Leyen questo fine settimana, l’Ue ha triplicato la sua assistenza umanitaria portandola a oltre 75 milioni di euro per sostenere i civili bisognosi a Gaza. I finanziamenti saranno convogliati attraverso partner umanitari selezionati dell’Ue che operano sul campo, tenendo conto della capacità e dell’accesso”.

Esercito Israele: ucciso capo intelligence Hamas

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato di aver colpito e ucciso il capo dell’intelligence di Hamas nella città di Khan Younis, a sud di Gaza. Lo riporta The Times of Israel. L’Idf non ha fornito ulteriori dettagli sull’attacco, incluso il nome dell’alto membro di Hamas o il luogo in cui l’attacco ha avuto luogo. Ha però pubblicato una serie di video che mostrano gli attacchi nella Striscia di Gaza, compreso quello che ha colpito l’alto esponente di Hamas, e i raid sui tunnel utilizzati dai miliziani e da una squadra di lancio di razzi. 

Di nuovo sirene a Tel Aviv e nel centro di Israele

Le sirene anti-aeree sono tornate a suonare a Tel Aviv e nel centro di Israele. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz. Poco prima l’allarme aereo era già risuonato a Tel Aviv e nelle città del centro di Israele, nonché a Gerusalemme, dove la Knesset era stata costretta a sospendere la sua prima sessione dopo la pausa estiva. 

Vertice internazionale sabato al Cairo

Il vertice regionale internazionale proposto dall’Egitto sul conflitto israelo-palestinese si terrà sabato al Cairo. L’Egitto, come riportano media statali del Golfo citati da Bnn network, ha esteso gli inviti ai leader della regione, dal Qatar al Kuwait. L’obiettivo generale è ridurre l’escalation militare, fornire assistenza umanitaria e tracciare una via da seguire per la causa palestinese.

Oms: “Aiuti o tra 24 a Gaza sarà catastrofe”

L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha avvertito che nella Striscia di Gaza restano solo “24 ore di acqua, elettricità e carburante” prima che si verifichi “una vera catastrofe”. Il direttore regionale dell’Oms per il Mediterraneo orientale, Ahmed Al-Mandhari, ha affermato che è necessario consentire al territorio bombardato e assediato di ricevere convogli di aiuti, attualmente bloccati al confine di Rafah con l’Egitto. Se gli aiuti non arrivano, i medici dovranno “preparare i certificati di morte per i loro pazienti”, ha aggiunto.

Allarme aereo a Gerusalemme, interrotta sessione Knesset

La Knesset, ovvero il parlamento israeliano, è stata costretta a sospendere la sua prima sessione dopo la pausa estiva mentre a Gerusalemme suonavano le sirene di allarme aereo. I parlamentari e gli altri partecipanti si sono diretti ai rifugi antiaerei. Lo riporta Haaretz. Le sirene per il pericolo di bombardamenti hanno suonato anche a Tel Aviv e nelle città del centro di Israele. I media israeliani riferiscono di diverse forti esplosioni nelle aree, ma non ci sono notizie immediate di feriti o danni.

Netanyahu: “Nessuno ci metta alla prova sul fronte Nord”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito l’Iran e Hezbollah di non “metterci alla prova” nel nord del Paese. Lo ha detto durante un discorso alla Knesset, ovvero il parlamento israeliano, in cui ha detto che il mondo deve unirsi per sconfiggere Hamas. “Questa guerra è anche la vostra guerra”, ha aggiunto, paragonando Hamas ai nazisti e definendo il conflitto “una guerra tra forze della luce e forze dell’oscurità, tra umanità e bestialità”.

Israele: “Hamas ruba aiuti umanitari a palestinesi”

Hamas sta rubando gli aiuti umanitari al popolo palestinese“. È quanto scrive in un post sul social X il ministro dell’Energia israeliano Israel Katz, dopo la denuncia dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente, di essere stata derubata a Gaza City di carburante e attrezzature mediche. “Non c’è motivo di dare loro nulla finché non eliminiamo il nazismo di Hamas”, ha aggiunto Katz nel post.

Hamas: “Stop massacro a Gaza o interverrano Iran e Hezbollah”

L’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre non è stato diretto da fuori ma in caso di invasione di terra a Gaza da parte di Israele i gruppi alleati di Hamas, Iran e Hezbollah, interverranno. È quanto ha detto ad Associated Press il rappresentante di Hamas in Libano, Ahmed Abdul-Hadi, in un’intervista rilasciata prima di una conferenza convocata dal gruppo a Beirut. Abdul-Hadi ha detto che Iran e Hezbollah non permetteranno a Israele di “schiacciare Gaza” o di lanciare un “attacco di terra”, ma che i gruppi hanno deliberatamente lasciato ambiguità su quando e come risponderanno perché “questo dipende dagli sviluppi della situazione in quel momento”. In caso di “attacco di terra, indipendentemente dal suo livello” o se “sempre più massacri continueranno a essere commessi” a Gaza e Hamas starà esaurendo le sue risorse verranno “annunciate sorprese”, ha detto ancora.

Hamas: “Attacco deciso da noi, non da fuori”

La decisione di lanciare l’attacco a sorpresa nel sud di Israele dello scorso 7 ottobre è stata presa dalla leadership di Hamas e non diretta dall’Iran né da nessun’altra terza parte esterna. Lo ha detto ad Associated Press il rappresentante di Hamas in Libano, Ahmed Abdul-Hadi, in un’intervista rilasciata prima di una conferenza convocata dal gruppo a Beirut. La guerra a Gaza è “una battaglia palestinese e la decisione di entrarvi è stata una decisione palestinese” presa da Hamas e dalla sua ala militare, le Brigate Izz ad-Din al Qassam, “insieme alle fazioni della resistenza palestinese”, ha detto Abdul-Hadi, avvertendo tuttavia che in caso di invasione di terra di Gaza da parte delle forze israeliane i gruppi alleati di Hamas interverranno. I funzionari di Hamas negano che l’Iran sia direttamente coinvolto nella pianificazione dell’attacco al sud di Israele o che Teheran vi abbia dato luce verde e finora nessun governo a livello mondiale ha offerto prove dirette che l’Iran abbia orchestrato l’attacco. Tuttavia molti hanno sottolineato la lunga sponsorizzazione di Hamas da parte dell’Iran che ha incluso addestramento, finanziamento e fornitura di armi.

Amb. palestinese: “Israele tenta più grande pulizia etnica ultimi decenni”

“Il mondo assiste al tentativo di Israele di compiere la più grande pulizia etnica degli ultimi decenni senza battere ciglio. A Gaza si sta compiendo un genocidio e la comunità internazionale non fa nulla per impedirlo”. Così a LaPresse l’ambasciatrice palestinese in Italia, Abeer Odeh. “La maggior parte dei media italiani descrive il trasferimento forzato da Gaza intimato da Israele a un milione e centomila palestinesi, più della metà della popolazione locale, come un’opportunità che viene data loro dalle forze di occupazione, anziché come il crimine contro l’umanità che a tutti gli effetti è”, rimarca l’ambasciatrice.

Medici a Gaza: “Non riusciamo a curare tutti”

“La situazione è molto tragica, stiamo cominciando a selezionare i casi più gravi e a decidere chi curare. È una scelta obbligata, non ci sono farmaci e strumenti chirurgici sufficienti. Stanno selezionando i casi di emorragia, ci sono casi di ferite aperte che non vengono chiuse. Abbiamo paura che finiscano i fili di sutura e gli aghi. Nessuno di noi vuole lasciare l’ospedale e chiediamo perdono se non riusciamo a curare tutti i pazienti perché stiamo lavorando senza strumenti e senza armi chirurgiche”. Lo raccontano a LaPresse il dottor Kamis e Abu Saleh, medici dell’Unione medica Euro Mediterranea (Umem) impegnati a Gaza.

Enpa: “Pronti aiuti per animali, a breve arriveranno

“Abbiamo già pronti aiuti, farmaci, mangime, alimenti che possono servire per gli animali e più in generale per le famiglie che hanno animali”. Così a LaPresse Giusy D’Angelo, una delle amministratrici dell’Enpa, a proposito degli aiuti destinati agli animali coinvolti nel conflitto tra Israele e Hamas, soprattutto a Gaza. “Al momento la possibilità di inviarli non dipende da noi, la Striscia di Gaza è inaccessibile. Normalmente ci appoggiamo ad hub locali come la Croce Rossa, appena possibile saranno inviati”, aggiunge D’Angelo. L’esperta di comportamento animale dell’Enpa è stata anche al confine ucraino appena scoppiato il conflitto, per creare due “centri di accoglienza per animali, in Polonia e Romania”, spiega ancora a LaPresse.

Fonti Ue, cessate il fuoco sul tavolo dei leader domani

“Possiamo aspettarci che il tema del cessate il fuoco venga sollevato da alcuni leader, vediamo dove si sposterà il baricentro”. Lo ha affermato un alto funzionario Ue in vista del Consiglio europeo in videoconferenza di domani. “E’ stata armonizzata la posizione dei 27, abbiamo il vertice Ue-Usa questa settimana, venerdì 20, in cui ci aspettiamo anche una presa di posizione sul conflitto. Penso che siamo anche in linea con ciò che Blinken ha detto più volte riguardo all’escalation regionale”, ha aggiunto.

Putin sentirà Netanyahu e Abbas

Nella giornata di oggi è prevista una serie di colloqui telefonici tra il presidente russo, Vladimir Putin, e alcuni leader del Medioriente tra cui il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas. Lo ha detto l’assistente del leader di Mosca Yuri Ushakov. Lo riporta Interfax. Putin, ha spiegato Ushakov, ha già parlato con il presidente siriano, Bashar al Assad, e con quello iraniano, Ebrahim Raisi, e, oltre a Netanyahu e Abbas, sentirà anche il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi. Nel corso delle conversazioni, ha sottolineato Ushakov, Putin esprimerà la posizione russa sul conflitto tra Israele e Hamas. “La cosa più importante in questa situazione è cessare immediatamente il fuoco e avviare il processo per una soluzione politica”, ha aggiunto Ushakov.

Ministro esteri Iran: Hamas pronto a rilasciare ostaggi se cessano bombardamenti a Gaza

Il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che Hamas è pronto a rilasciare i circa 200 ostaggi che detiene a patto che Israele interrompa la sua campagna di attacchi aerei sulla Striscia di Gaza. I funzionari di Hamas “hanno dichiarato di essere pronti a prendere le misure necessarie per rilasciare i cittadini e i civili detenuti dai gruppi resistenti, ma hanno sottolineato che tali misure richiedono preparativi impossibili sotto i bombardamenti quotidiani dei sionisti contro varie parti di Gaza”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani, parlando in conferenza stampa a Teheran. Il gruppo militante palestinese non ha confermato di aver fatto tale offerta.

Ministero Gaza, ancora stop fornitura acqua

Il ministero degli Interni di Gaza ha fatto sapere che la fornitura d’acqua non è stata ripristinata nel sud della Striscia, come invece annunciato ieri da Israele. “I residenti bevono acqua malsana. Una grave crisi sanitaria che minaccia la vita dei cittadini”, ha detto il portavoce Eyad al-Bozom, come riporta Al Jazeera. Anche l’Onu ha smentito che l’acqua potabile sia tornata a scorrere nella parte meridionale di Gaza e ha confermato che la gente fatica a trovare acqua da bere.

Possibile visita Biden mercoledì in Israele

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden potrebbe visitare Israele. Lo riferisce Haaretz, citando fonti israeliane. Nel frattempo Biden ha rinviato il viaggio che aveva in programma in Colorado per rimanere a Washington e concentrarsi sul conflitto in Medioriente. Si prevede che terrà una serie di incontri ad alto livello con i consiglieri su Israele e sulle crescenti preoccupazioni umanitarie a Gaza. Il presidente degli Stati Uniti sarebbe dovuto partire oggi per recarsi nel distretto del Colorado di Lauren Boebert, dove avrebbe dovuto visitare CS Wind, il più grande impianto al mondo per la produzione di torri eoliche.

Sconsigliata a Zelensky visita in Israele

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto di effettuare una visita di solidarietà in seguito all’attacco di Hamas contro Israele, ma gli è stato detto che “il momento non è quello giusto”. Lo riferiscono i media in lingua ebraica, tra cui il Times of Israel. Zelensky ha difeso fortemente Israele dopo l’assalto, affermando che Israele ha il diritto indiscutibile di difendersi dagli attacchi dei terroristi palestinesi.

Putin sente Assad, fornire subito aiuti umanitari

Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con il presidente siriano Bashar al-Assad. Lo ha riferito l’ufficio del capo della repubblica araba sul proprio canale Telegram. I leader dei due Paesi “hanno sottolineato la necessità di fornire immediatamente aiuti umanitari ai civili” nella Striscia di Gaza, come si legge nel messaggio. Putin e Assad hanno anche chiesto la fine dei bombardamenti su Gaza e dello sfollamento forzato dei suoi residenti.

Esercito Israele colpisce decine di obiettivi a Gaza

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato di aver effettuato decine di attacchi nella Striscia di Gaza nelle ultime ore. Lo riporta The Times of Israel. Secondo l’Idf tra gli obiettivi presi di mira c’erano un quartier generale di Hamas, postazioni di lancio per mortai e numerosi miliziani all’interno di un complesso militare. L’Idf sostiene di aver colpito anche il centro di comando di Ali Qhadi, considerato uno dei responsabili degli attacchi contro Israele dello scorso 7 ottobre e ucciso in un raid due giorni fa.

Sunak: “Netanyahu non vuole escalation in regione”

Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha parlato al telefono con il suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu e ha assicurato che “nessuno vuole vedere un’escalation regionale. E certamente non lo vuole il primo ministro israeliano, quando gli ho parlato”. Sunak ha aggiunto di aver sollevato con Netanyahu “la necessità di minimizzare l’impatto sui civili” dell’offensiva di Israele contro Hamas nella Striscia fi Gaza. “La situazione umanitaria è un aspetto che ovviamente ci preoccupa e che ho sollevato in tutte le telefonate e le interazioni che ho avuto con altri leader della regione”, ha assicurato Sunak. Il premier britannico ha anche fatto sapere che il Regno Unito ha inviato aerei di sorveglianza della Royal Air Force nel Mediterraneo orientale per “assicurarsi che nessun carico di armi, ad esempio, sia stato inviato ad altre organizzazioni terroristiche nella regione”. Sunak ha incontrato ieri a Londra il re Abdullah di Giordania.

Hezbollah distruggge telecamere a confine con Israele

Il gruppo militante libanese Hezbollah ha iniziato a distruggere le telecamere di sorveglianza di diverse postazioni dell’esercito israeliano lungo il confine con il Libano. Hezbollah ha pubblicato un video che mostra cecchini che distruggono telecamere di sorveglianza poste in cinque punti lungo il confine tra Libano e Israele, tra cui una fuori dalla città israeliana di Metula. L’obiettivo del gruppo sembra essere quello di impedire all’esercito israeliano di monitorare i movimenti sul lato libanese del confine.

 Scholz domani in Israele

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si recherà domani in Israele. È quanto riportano alcuni media tedeschi, tra cui la Bild e N-tv, che citano fonti governative. Per ora non c’è alcuna conferma ufficiale. La visita di Scholz seguirebbe quella della ministra degli Esteri Annalena Baerbock, che la scorsa settimana si è recata in segno di solidarietà nel Paese attaccato dai militanti islamici di Hamas.

Tajani: “Speriamo di far uscire italiani da Gaza oggi”

“Dobbiamo impedire che ci siano italiani coinvolti” nel conflitto in Medioriente, “ecco perché abbiamo rimpatriato da Israele il maggior numero possibile di pellegrini e turisti, oltre 1000. Oggi speriamo di far uscire dalla Striscia di Gaza i 10-12 italiani che vivevano lì”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un intervento a Rai Isoradio.

Egitto: “Manca ok Israele per apertura valico Rafah”

Il governo israeliano non ha ancora dato il suo permesso all’apertura del valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza. È quanto ha affermato il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, come riporta Al Jazeera. L’Egitto ha cercato fin dallo scoppio del conflitto di mantenere operativo il valico di Rafah, ha aggiunto Shoukry, definendo “pericolosa” la situazione in cui versa la popolazione palestinese a Gaza.

Anche Hamas smentisce tregua, ‘niente di vero’

Anche Hamas ha smentito la notizia di un cessate il fuoco di 5 ore nella Striscia di Gaza. Il funzionario di Hamas Izzat Al-Rishq ha detto alla Bbc che non c’è “nessuna verità” nelle notizie di una tregua per consentire “l’apertura del valico di Rafah”. In precedenza il sito israeliano i24news aveva riferito di una “tregua umanitaria” in cui “ad alcuni residenti della Striscia di Gaza sarà consentito di partire per l’Egitto attraverso il valico di Rafah”. La tregua è stata smentita anche da Israele.

Oms: “Forniture sanitarie in attesa di entrare a Gaza”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato che l’assistenza vitale, comprese le forniture sanitarie per 300.000 pazienti, è in attesa di entrare attraverso il valico di Rafah dall’Egitto verso Gaza. Nei commenti rilasciati ad Associated Press, l’Oms ha ribadito l’appello per l’invio immediato e sicuro di forniture mediche, carburante, acqua potabile, cibo e altri aiuti umanitari a Gaza attraverso il valico di Rafah. Ha inoltre espresso preoccupazione per la limitatezza dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie nel territorio, in particolare negli ospedali, dove i pazienti possono perdere la vita a causa di infezioni e focolai di malattie. Secondo l’Oms, quattro ospedali nel nord della Striscia di Gaza non funzionano più a causa dei danni subiti e 21 ospedali sono sotto l’ordine di evacuazione israeliano.

Onu: “Gaza viene strangolata”

“Gaza viene strangolata e sembra che il mondo in questo momento abbia perso la sua umanità. Se guardiamo alla questione dell’acqua – sappiamo tutti che l’acqua è vita – Gaza sta finendo l’acqua, e quindi Gaza sta finendo la vita”. Lo ha detto Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa). Lo riporta la Cnn. Sulla ripresa della fornitura dell’acqua, Lazzarini dice di non avere conferme. In ogni caso, aggiunge, “se ci fosse il ripristino dell’acqua, l’impatto avrebbe principalmente un impatto su Khan Younis o metà di Khan Younis. Quindi, non coprirebbe il sud di Khan Younis o le persone a Rafah”.

Cina: “Imperativo un cessate il fuoco”

“È ora imperativo un cessate il fuoco per aiutare entrambe le parti a tornare al tavolo dei negoziati”. Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi commentando la situazione tra Israele e Palestina incontrando il suo omologo russo Sergei Lavrov in visita a Pechino. “Dobbiamo creare un canale per gli aiuti umanitari di emergenza e impedire che il disastro umanitario si diffonda”, ha aggiunto Wang Yi come riporta l’agenzia Tass.

Blinken tornato in Israele

Il segretario di Stato americano Antony Blinken è tornato a Tel Aviv, dove dovrebbe incontrare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il gabinetto israeliano del governo d’emergenza. Lo scrive la Cnn. Blinken era stato in Israele la scorsa settimana a pochi giorni dal lancio della vasta offensiva da parte di Hamas per confermare il sostegno americano a Tel Aviv. Il ritorno di Blinken avviene mentre gli Stati Uniti cercano di aiutare i cittadini americani intrappolati a Gaza a uscire dalla Striscia attraverso il valico di Rafah.

Esercito Israele, 199 famiglie con parenti in ostaggio

Sinora l’esercito israeliano (Idf) ha informato le famiglie di 199 ostaggi del fatto che i propri cari sono tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza. Lo riporta The Times of Israel citando il portavoce dell’Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, intervenuto in un briefing. Tra le persone prese in ostaggio da Hamas dopo l’attacco del 7 ottobre contro Israele, secondo Hagari, ci sono molti anziani, donne e bambini.

Israele: Hamas continua a impedire evacuazione civili Gaza

Il principale portavoce dell’esercito israeliano, contrammiraglio Daniel Hagari, ha affermato che Hamas continua a impedire ai palestinesi di evacuare verso sud dalla parte settentrionale della Striscia di Gaza. Lo riporta il Times of Israel. “Hamas impedisce agli abitanti di Gaza di spostarsi nel sud della Striscia – ha detto -, dopo aver dimostrato la sua crudeltà verso i residenti di Israele ora sta facendo lo stesso con i residenti di Gaza City”.

Autorità Gaza: bilancio morti sale a 2750

Sale ancora il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall’avvio dei bombardamenti israeliani a seguito dell’aggressione contro il Paese ebraico da parte di Hamas lo scorso 7 ottobre. Secondo il ministero della Sanità di Gaza i morti hanno toccato quota 2750 mentre i feriti sono 9700. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz. Nella Striscia si acuisce la crisi umanitaria dopo l’ordine di evacuazione imposto dall’esercito israeliano.

Esercito Israele: da Gaza sinora lanciati 6mila razzi

Più di 6.000 razzi sono stati lanciati contro Israele e i civili israeliani dall’inizio della guerra contro Hamas. Lo ha detto il portavoce dell’esercito israeliano, Jonathan Conricus, citato dal Guardian. L’offensiva di Hamas dalla striscia di Gaza è iniziata sabato 7 ottobre rappresentando il più grave attacco subito da Israele negli ultimi decenni. Tel Aviv ha risposto colpendo obiettivi nella Striscia e preparandosi a un’invasione via terra dell’enclave.

Netanyahu ha invitato Biden in Israele

Benjamin Netanyahu avrebbe invitato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in Israele per una visita di solidarietà nel mezzo della guerra contro Hamas. Lo riporta The Times of Israel citando un collaboratore di Netanyahu. La portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson, non ha confermato la visita, spiegando di non avere “nuovi viaggi da annunciare”. Secondo i media israeliani l’ufficio di Netanyahu e la Casa Bianca stanno esaminando i dettagli e considerando positivamente l’invito. Una eventuale visita di Biden in Israele, sottolinea il The Times of Israel, non verrebbe comunque comunicata in anticipo per motivi di sicurezza.

Israele: al momento nessuna tregua Gaza

Israele smentisce le notizie secondo cui avrebbe accettato un cessate il fuoco nel sud di Gaza per consentire l’apertura del valico di frontiera di Rafah per far entrare gli aiuti nella Striscia. Lo riporta The Times of Israel citando una nota dell’ufficio del premier, Benjamin Netanyau. “Al momento non esiste un cessate il fuoco per gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e per l’uscita degli stranieri”, afferma il comunicato. In precedenza il portale israeliano inews24 aveva scritto che Israele aveva concesso una tregua umanitaria di cinque ore, a partire dalle 9 locali (le 8 in Italia) nel sud della Striscia.

 

Da Israele tregua di 5 ore a Gaza

Israele avrebbe concesso una tregua umanitaria di cinque ore a partire dalla 9 del mattino locali (le 8 in Italia) nella parte meridionale della Striscia di Gaza. Lo riporta il portale israeliano i24news. “Secondo quanto riferito, il cessate il fuoco umanitario previsto da parte di Israele inizierà alle 9 del mattino solo per la parte meridionale della Striscia di Gaza e durerà circa 5 ore – scrive il portale – Durante il cessate il fuoco unilaterale, ad alcuni residenti della Striscia di Gaza sarà consentito di partire per l’Egitto attraverso il valico di Rafah. E gli aiuti umanitari potranno entrare”.

Onu, 14 dipendenti Unrwa morti in raid su Gaza

Quattordici membri dello staff dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite che sostiene i rifugiati palestinesi, sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza, ha detto Philippe Lazzarini, capo dell’agenzia, durante una conferenza stampa. Lo riporta il Guardian. “Erano insegnanti, ingegneri, guardie e psicologi, un ingegnere e un ginecologo”, ha affermato, aggiungendo che la maggior parte 13mila dipendenti dell’agenzia a Gaza sono stati sfollati.

Riapre valico Rafah per uscita stranieri

Ha riaperto dalle 9 di questa mattina (le 8 italiane) il valico di Rafah, al confine con l’Egitto, per consentire ai cittadini stranieri e ai palestinesi con doppio passaporto di lasciare Gaza. Molti cittadini palestinesi-statunitensi si sono già radunati vicino al valico, su indicazione del governo degli Usa. Secondo quanto riporta l’Abc il valico resterà aperto “per qualche ora” per poi chiudere nuovamente nel tardo pomeriggio.

Inviato Israele all’Onu, nessun interesse a occupare Gaza

Israele “non ha interesse” a occupare Gaza ma farà “tutto il necessario” per eliminare Hamas. Lo ha dichiarato l’inviato israeliano all’Onu Gilad Erdan in seguito alle parole rilasciate dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden secondo cui una occupazione di Gaza sarebbe “un grave errore”. “Non abbiamo alcun interesse a occuparla o a restarci, ma dato che stiamo lottando per la nostra sopravvivenza e l’unico modo per farlo è eliminare Hamas, dovremo fare tutto il necessario per annientare le loro capacità”, ha spiegato.

Onu, allarme elettricità in ospedali Gaza, 24 ore di autonomia

Gli ospedali di Gaza resteranno in funzione ancora per altre 24 ore. E’ l’allarme lanciato dall’ufficio umanitario delle Nazioni Unite, secondo cui “la chiusura dei generatori di riserva metterebbe a rischio la vita di migliaia di pazienti. Nelle scorse ore Ghassan Abu Sitta, un chirurgo britannico-palestinese che lavora per Medici Senza Frontiere a Gaza, ha avvertito che il personale del suo ospedale non dispone di attrezzature sufficienti per aiutare le persone. “Consumiamo un mese o un mese e mezzo di forniture mediche quotidianamente in questa situazione di emergenza”, ha dichiarato alla BBC.

Biden, occupazione Israele a Gaza sarebbe un grosso errore

Un’occupazione israeliana di Gaza “sarebbe un grosso errore”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in un’intervista rilasciata al programma ’60 Minutes’ all’emittente Cbs. “Hamas e gli estremisti di Hamas non rappresentano tutto il popolo palestinese”, ha aggiunto.

Biden valuta possibile viaggio in Israele nei prossimi giorni

Il presidente degli Stati Joe Biden sta valutando la possibilità di fare un viaggio in Israele nei prossimi giorni, anche se nulla finora è stato formalizzato. Lo riporta l’Associated Press citando un alto funzionario dell’amministrazione statunitense.

Abbas, Hamas non rappresenta il popolo palestinese

Le politiche e le azioni di Hamas “non rappresentano il popolo palestinese”. È quanto ha detto il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, in un colloquio telefonico avuto con il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa. “Le politiche e i programmi dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) rappresentano il popolo palestinese in quanto unico rappresentante legittimo del popolo palestinese, e non le politiche di qualsiasi altra organizzazione”, ha detto Abu Mazen, che ha anche chiesto il rilascio “di civili prigionieri e detenuti da entrambe le parti” e ha ribadito il totale rifiuto dello “sfollamento del nostro popolo dalla Striscia di Gaza perché equivarrebbe a una seconda Nakba”.

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