Il presidente della Federal Reserve: "Siamo pronti ad aumentare ulteriormente i tassi se necessario"

“Quest’anno le mie osservazioni saranno un po’ più lunghe, ma il messaggio è lo stesso: è compito della Fed riportare l’inflazione al nostro obiettivo del 2%, e lo faremo”. Lo ha detto Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, al simposio economico di Jackson Hole in Wyoming, ricordando di aver lanciato lo stesso messaggio lo scorso anno con un “messaggio breve e diretto”, risultando in quell’occasione piuttosto aggressivo e ‘falco’, in un momento in cui la stretta della Fed procedeva a colpi di rialzi da 75 punti base. 

“Come spesso accade, ci troviamo a navigare con le stelle in un cielo nuvoloso. In queste circostanze, le considerazioni sulla gestione del rischio sono fondamentali. Nelle prossime riunioni valuteremo i nostri progressi sulla base dell’insieme dei dati e dell’evoluzione delle prospettive e dei rischi. Sulla base di questa valutazione, procederemo con cautela nel decidere se inasprire ulteriormente la politica monetaria o se invece mantenerla costante in attesa di ulteriori dati”. 

Powell ha sottolineato che il ripristino della stabilità dei prezzi è essenziale per realizzare entrambi gli aspetti del nostro duplice mandato, aggiungendo che la Fed ha bisogno della stabilità dei prezzi per ottenere un periodo prolungato di forti condizioni del mercato del lavoro a beneficio di tutti. Concludendo ha ribadito che continueranno a farlo finché il lavoro non sarà completato. 

Rialzo tassi se necessario

“Nell’ultimo anno abbiamo inasprito la politica monetaria in modo significativo. Sebbene l’inflazione sia diminuita rispetto al suo picco, un’evoluzione positiva, rimane troppo alta” ha sottolineato Powell, nel suo intervento al simposio economico di Jackson Hole in Wyoming. L’ultimo rialzo dei tassi da 25 punti base risale al meeting del Fomc di luglio, dopo che a giugno c’era stata una pausa nella stretta. 

 “Siamo pronti ad aumentare ulteriormente i tassi se necessario e intendiamo mantenere la politica restrittiva fino a quando non saremo certi che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il nostro obiettivo”, ha ribadito il presidente della Federal Reserve. “Considerato il cammino percorso, nelle prossime riunioni saremo in grado di procedere con cautela, valutando i dati in arrivo e l’evoluzione delle prospettive e dei rischi”. 

Tassi restrittivi finché non scende inflazione 

“Intendiamo mantenere la politica a un livello restrittivo finché non saremo certi che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il nostro obiettivo” del 2% le sue parole durante lìintervento al simposio economico di Jackson Hole in Wyoming. L’ultimo rialzo dei tassi da 25 punti base risale al meeting del Fomc di luglio, dopo che a giugno c’era stata una pausa nella stretta. “Nel tempo, gli effetti della restrizione monetaria dovrebbero manifestarsi in modo più completo. I prezzi dei beni di base sono scesi negli ultimi due mesi, ma su una base di 12 mesi l’inflazione dei beni di base rimane ben al di sopra del livello pre-pandemico. Sono necessari progressi sostenuti e per ottenerli è necessaria una politica monetaria restrittiva”, ha spiegato Powell. 

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