Il presidente Inps a margine della presentazione del suo libro 'Il lavoro oggi la pensione domani' a Roma

A margine della presentazione del suo libro ‘Il lavoro oggi la pensione domani’, in Campidoglio, a Roma, il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, fa un bilancio del suo mandato e del Reddito di cittadinanza, introdotto dal Governo Conte nel gennaio del 2019 e cancellato, di fatto, dal Governo Meloni. “Non ho difficoltà a dirlo: il secondo pilastro dell’inserimento nel mondo del lavoro ha funzionato di meno rispetto a quello del sostegno alla povertà. Ma è dipeso dai centri per l’impiego, dai comuni, anche dalle politiche di inclusione”, ha spiegato Tridico. “A Milano hanno lanciato un bellissimo progetto, ‘Custodi del bello’, che permette di includere con lavori come la pulizia dei giardini. Ma è stato fatto quattro anni dopo l’avvio del Reddito di cittadinanza. Attività come questa potevano partire prima”, ha aggiunto. “Il sostegno al reddito, invece, è ciò che l’Unione europea da tempo chiede a tutti i Paesi. In Francia il primo strumento di reddito minimo lo hanno introdotto nel 1988. Noi ci siamo arrivati nel 2019. E ora lo togliamo perché le politiche attive non hanno funzionato? Io direi: lo rafforziamo proprio nelle politiche attive e lo lasciamo sulla base delle condizioni socio-economiche. Il nuovo strumento è tarato sulla base di categorie; pensate cosa può significare se arrivasse una crisi. È rigido. Il Reddito di cittadinanza era più efficace”, ha concluso il presidente dell’INPS.

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