L'organizzazione con a capo Kristalina Georgieva: "Un piano credibile di riduzione del debito attenuerebbe i rischi"

Il Fondo Monetario Internazionale lancia un monito all’Italia sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “La piena e tempestiva attuazione del Pnrr dell’Italia è necessaria per aumentare la produttività e rilanciare la crescita potenziale” afferma l’organizzazione internazionale nella sua Consultazione ex articolo IV sull’Italia. “Riforme strutturali ambiziose, che favoriscano la produttività, sono una priorità per compensare il freno alla produzione derivante dalla contrazione della forza lavoro dovuta al rapido invecchiamento della popolazione italiana. Ciò richiede misure per ridurre le trappole della disoccupazione e dell’inattività, diminuire l’informalità ed evitare di sostenere le imprese in declino. Le riforme del Pnrr stanno affrontando in modo appropriato numerose carenze che frenano la produttività e dovrebbero essere attuate pienamente e tempestivamente. Il rafforzamento della capacità amministrativa ed esecutiva dei comuni attuatori favorirebbe una gestione efficiente del grande volume di progetti e le misure per accelerare le procedure dovrebbero promuovere la concorrenza e l’integrità delle risorse finanziarie”, osserva l’Fmi. 

Riduzione del debito attenuerebbe i rischi

Dall’Fmi anche un invito alla riduzione del debito pubblico: “La politica fiscale può aiutare l’economia a far fronte agli shock, proteggendo al contempo la sostenibilità delle finanze pubbliche. Dato il debito pubblico ancora elevato, le condizioni di finanziamento più rigide e la necessità di sostenere la disinflazione, si consiglia di risparmiare opportunisticamente la maggior parte delle entrate impreviste derivanti dalle sorprese dell’inflazione e dalle modifiche contabili del credito d’imposta”. L’organizzazione con a capo Kristalina Georgieva indica anche che “un piano credibile di riduzione del debito a medio termine, sostenuto da misure specifiche, attenuerebbe ulteriormente i rischi legati al debito. Mantenere un saldo primario consistente e allo stesso tempo ritagliare uno spazio per gli investimenti pubblici potrebbe consentire una rapida riduzione del rapporto debito pubblico/Pil e sostenere la crescita potenziale”.

Pil, crescita all’1,1% nel 2023

L’Fmi rileva inoltre che la crescita del Pil italiano sarà “moderata all’1,1% nel 2023 e nel 2024, per poi risalire temporaneamente dal 2025 con il picco della spesa del Pnrr e rimanere modestamente al di sopra del suo trend di lungo periodo”. “La ripresa dalle emergenze sanitarie ed energetiche e il ritiro degli stimoli politici eccezionali sposteranno la crescita verso una marcia inferiore, anche con il sostegno del National Recovery and Resilience Plan (Pnrr)”, osserva il Fondo, prevedendo inoltre “una crescita modesta dei consumi delle famiglie grazie all’aumento dell’occupazione e a un calo temporaneo del tasso di risparmio, mentre il sostegno fiscale ai redditi disponibili è stato ridotto insieme al calo dei prezzi dell’energia”. Rileva poi che “l’inasprimento della politica monetaria e la graduale eliminazione dei programmi di credito fiscale per l’edilizia dovrebbero moderare gli investimenti privati, mentre gli investimenti pubblici finanziati dal Pnrr dovrebbero crescere rapidamente”. 

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