Il saggio di Mauro Crippa e Giuseppe Girgenti presentato a Milano

Sopravvivere e resistere all’invasione dell’Intelligenza Artificialecon la filosofia. È l’esercizio di stile di Mauro Crippa e Giuseppe Girgenti nel saggio ‘Umano, poco umano’ edito da Piemme e di cui i due autori hanno discusso martedì sera alla libreria di Rizzoli di Galleria Vittorio Emanuele a Milano. “Noi sottolineiamo nel libro che questa tecnologia è diversa da tutte le altre perché trasforma forse anche i nostri modi, sia di percepire il mondo, sia di pensare, sia di avere relazioni con le persone. Quindi c’è un richiamo alla cultura classica, ai fondamenti del nostro sapere per ritrovare noi stessi e renderci un po’ più forti nei confronti di questa novità”, ha detto Mauro Crippa, manager di lungo corso a Mediaset dove dirige i programmi di informazione e della comunicazione. Guardando all’oggi con l’imporsi dell’uso dell’intelligenza artificiale ci sono rischi anche per il giornalismo. “Più che rischi sono già realtà negative – ha detto ancora Crippa – che si stanno verificando, di moltissime posizioni professionali giornalistiche che vengono sacrificate e vengono sostituite con delle macchine, dei robot che danno le notizie. E questo succede non in posti lontani ma anche in Europa e la cosa ci fa preoccupare molto perché non riusciremo più a distinguere in prospettiva se chi ci dà una notizia è un essere umano o un dispositivo”. Altro timore è quello della sostituzione tecnologica. “Non so quanto sia imminente ma certamente è reale. Sam Altman, il fondatore di OpenAI, dice di non dormire la notte per la paura che lui ha della macchina che ha inventato, figuratevi io che paura ho”, ha ammesso ancora l’autore.

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