Lo scrittore si racconta a LaPresse per la fine dell'anno: "Non festeggio, non ho famiglia, credo di essere uno che dimagrisce tra Natale e Epifania"

Dall’incompetenza dei governi, al futuro che punta sui giovani. È così che Erri De Luca vede il passaggio dal 2023 al 2024: “La parola di quest’anno è ‘incompetenza’ – dice lo scrittore a LaPresse, tracciando un ‘bilancio di fine anno’ – incompetenza dei governi su scala di mondo a misurarsi con la febbre del pianeta. Si accumula ritardo come neve in cima a un pendio. Per il 2024 invece la parola è: ‘giovani’, perché spetta a loro la profezia e il progetto di un’economia del risanamento”.

Pochi giri di parole per un autore tra i più fecondi in Italia, che ha pubblicato decine di libri. L’ispirazione cresce durante le vacanze, o cosa la fa aumentare? “Scrivo per tenermi compagnia da un tempo così lungo che si perde dietro le curve dell’adolescenza” spiega ancora De Luca a LaPresse. “Non festeggio, non ho famiglia, credo di essere uno che dimagrisce tra Natale e Epifania. Vado a letto presto anche il 31 e di solito il primo gennaio scalo da solo da qualche parte” aggiunge, in merito al suo periodo natalizio. “E poi, per me, la scrittura trasforma in narrativa i lutti. Ho tradotto anni fa dalla lingua yiddish un poema sulla distruzione del ghetto di Varsavia, si intitola terribilmente ‘Il Canto’, perché a questo arriva la poesia, a trasformare in canto e in atto di accusa la distruzione. La scrittura toglie alla morte il diritto all’ultima parola”.

Guardando ancora al 2024, lo scrittore spiega che “le donne lentamente avanzano nella società maschile”. Il riferimento è alla narrazione che, soprattutto in questi giorni di fine anno, racconta una presa di coscienza collettiva sui temi di genere, e in particolare su quello della violenza contro le donne: “L’uccisione di donne è effetto dell’isteria maschile sgomenta di non poter dominare – spiega lucidamente De Luca -. L’isteria oggi è un collasso nervoso maschile, micidiale, suicida”.

Infine, una nota di stretta attualità: il Tav. De Luca venne mandato a processo a Torino per alcune sue dichiarazioni (‘La Tav va sabotata’) e venne poi assolto nel 2016. Pochi giorni fa la notizia dell’inaugurazione degli scavi del tunnel di base in Val Susa, alla presenza del ministro Matteo Salvini: “È tipica notizia italiana, visto che i francesi hanno praticamente rinunciato all’opera, rinviandola all’anno del mai – dice De Luca, che non ha mai nascosto la sua avversione all’opera -. Da noi lo spreco del denaro pubblico per opere da non portare a termine è un modello di sviluppo. La linea di fasulla alta velocità in Val di Susa si aggiunge alla lista mostruosa delle incompiute profittevoli ai carrozzoni politici”. 

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