La Questura di Arezzo è al lavoro per individuare i teppisti che hanno bloccato l'Autostrada, non si escludono arresti in flagranza differita

Sono in vorso le attività investigative per individuare i violenti che ieri hanno preso parte alla guerriglia lungo l’A1, all’altezza dell’area di servizio di Badia al Pino, tra tifosi della Roma e del Napoli.

La Questura di Arezzo fa sapere di essere ininterrottamente al lavoro per identificare i teppisti anche grazie alle immagini delle telecamere e alle riprese fatte dagli automobilisti con i telefonini. Un’ottantina di tifosi napoletani sono stati subito identificati ieri sera a Genova, dove si erano successivamente recati per vedere la partita, mentre un centinaio sarebbero quelli della Roma, per un totale di 180. Non si escludono arresti in flagranza differita. 

Costituita anche una task force composta da investigatori della questura di Arezzo e da personale della Digos di Roma e Napoli, coordinata dalla procura aretina, per identificare altri 300 tifosi che avrebbero preso parte agli scontri. La metà di loro sarebbero tifosi napoletani, mentre un centinaio sarebbero i romanisti. La gran parte dei partecipanti ai tafferugli erano con il volto travisato o incappucciati, in modo da rendere difficile il loro riconoscimento. Tra le fattispecie di reati che potrebbero essere contestate eventualmente ai tifosi una volta identificati ci sono rissa aggravata, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti e della circolazione stradale.

È stato arrestato con l’accusa di rissa aggravata il tifoso della Roma di 43 anni, che ieri è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale San Donato di Arezzo, dopo essere rimasto ferito con un’arma da taglio, alla coscia e al polpaccio, negli scontri tra tifosi giallorossi e napoletani lungo l’Autostrada A1, nei pressi dell’area di servizio di Badia al Pino.Dopo le cure in ospedale, il tifoso è stato trasferito nelle camere di sicurezza della questura. Le sue condizioni di salute sono giudicate buone. Nella giornata di oggi si terrà l’udienza davanti al giudice del tribunale con il rito direttissimo per la convalida dell’arresto. Nel frattempo, spiegano dalla questura di Arezzo, continuano le indagini per identificare le centinaia di persone implicate nei tafferugli.

Domani si terrà la convalida per direttissima dell’arresto del tifoso ultras della Roma fermato per gli scontri sull’A1. L’uomo, 43 anni, si chiama Martino Di Tosto ed è accusato di rissa aggravata. Già in passato si era reso protagonista di incidenti e scontri tra tifosi. Alle indagini, coordinate dalla procura di Arezzo, collabora anche la Digos di Roma. La polizia sta analizzando le immagini riprese dalla scientifica e al vaglio degli inquirenti ci sono altre posizioni.

Ultrà Napoli forzano blocco polizia, in auto avevano spranghe

Non si sono fermati all’alt della polizia che al casello di Genova Nervi aveva istituito un posto di blocco previsto dal servizio d’ordine rafforzato dopo i disordini in A1 per filtrare e scortare i tifosi provenienti da fuori Genova allo stadio Luigi Ferraris ieri, in occasione del match tra Sampdoria e Napoli.Un’auto con a bordo 4 ragazzi è stata fermata poco lontano dagli agenti che hanno trovato a bordo tre spranghe. È successo ieri nel pre-partita, dopo gli scontri registrati nel primo pomeriggio in A1 all’altezza di Arezzo. Nell’ambito del controlli, l’auto arrivata a Nervi all’alt della polizia ha accelerato, per poi ripensarci 500 metri dopo fermandosi a bordo strada. Sono così scattati i controlli; la polizia ha identificato i 4 tifosi del Napoli, il più giovane è risultato un 22enne mentre il più grande un 28enne. Sul veicolo sono state trovate nascoste tre spranghe, la cui proprietà è stata rivendicata da parte del 22enne che è stato denunciato. Nell’ambito del pomeriggio sono stati identificati circa una ottantina di tifosi ospiti e sono in corso accertamenti da parte della Digos di Genova per verificare se fossero o meno coinvolti nell scontri.  

Procuratore Arezzo: “Identificheremo responsabili”

“Tutti gli sforzi di questo ufficio e della polizia di Stato sono concentrati a individuare i responsabili di quanto accaduto. È stato un atto folle”. Così questa mattina il procuratore capo di Arezzo, Roberto Rossi, parlando degli scontri avvenuti ieri tra i tifosi della Roma e del Napoli lungo il tratto aretino dell’autostrada A1, all’altezza dell’area di servizio di Badia al Pino.”Si è trattato di un atto che ha messo in serio pericolo l’incolumità dei viaggiatori e che ha bloccato una delle principali arterie del nostro paese – aggiunge Rossi – Contiamo di identificarli quanto prima e di chiamarli a rispondere in sede penale delle loro condotte e delle loro gravi azioni”. 

Coisp: “Stop trasferte per tifoserie violente”

“I gravissimi scontri avvenuti ieri sull’A1 confermano che questi criminali travestiti da tifosi rappresentano un rischio grave e concreto per i cittadini e per le Forze dell’Ordine. I poliziotti intervenuti ieri con professionalità e sangue freddo, a Badia al Pino, sono stati costretti, infatti, a intervenire nelle corsie autostradali aperte alla circolazione e a fare i conti con persone armate di tutto punto, con bastoni e bombe carta, nonché abbigliate in modo da rendere difficile la loro identificazione”. Lo dichiara il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese.”Per questo motivo chiediamo al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di valutare la sospensione delle trasferte fino alla fine del campionato per le tifoserie che si macchiano di episodi di violenza. E per coloro che saranno identificati quali autori degli scontri di ieri, auspichiamo l’applicazione del Daspo a vita. Di fronte a vicende del genere, infatti, l’unica via da applicare è quella dell’assoluta severità”, conclude. 

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