La 38enne è accusata, insieme alla madre e al padre Antonio Panzeri, nell'ambito del Qatargate

La Corte d’Appello di Brescia ha rinviato al 3 gennaio prossimo l’udienza per la consegna di Silvia Panzeri, 38 anni, figlia dell’ex deputato Ue Antonio Panzeri, alle autorità belghe. La donna è indagata con il padre, la madre e altre persone nell’ambito di un’inchiesta della procura federale belga nellambito dello scandalo Ue che ha travolto l’Europarlamento. Lo slittamento dovuto anche all’accettazione della richiesta di accertamenti sulle condizioni delle carceri in Belgio.

Panzeri e altre tre persone sono stati accusati il 9 dicembre di corruzione, partecipazione a un gruppo criminale e riciclaggio di denaro. I pubblici ministeri del Belgio stanno indagando se “sono stati pagati ingenti somme di denaro o offerti doni sostanziali per influenzare le decisioni del parlamento”.

 

Le accuse secondo cui ci sarebbe stato uno scambio di favori in cambio di denaro sono al centro di uno dei più grandi scandali che hanno colpito il Parlamento europeo. I legislatori la scorsa settimana hanno sospeso il lavoro sui fascicoli relativi al Qatar e hanno promesso di inasprire le leggi sul lobbismo. Il Qatar nega con veemenza il suo coinvolgimento. Martedì il ministero degli Esteri marocchino ha rifiutato di commentare.

Silvia Panzeri e sua madre rischiano cinque anni di carcere se ritenute colpevoli di partecipazione a un gruppo criminale, corruzione e riciclaggio di denaro, secondo i mandati. Entrambi sono agli arresti domiciliari nella loro abitazione vicino a Bergamo. Gli avvocati della madre di Silvia, Maria Colleoni, stanno valutando un ricorso alla più alta corte italiana, che deve essere presentato entro cinque giorni dalla decisione. Il tribunale avrebbe quindi 10 giorni di tempo per emettere una decisione.

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