Piantonato in ospedale il 46enne con problemi psichici che ha ucciso un cassiere di 30 anni e ferito altre cinque persone

La procura di Milano ha presentato richiesta di convalida d’arresto per Andrea Tombolini, l’uomo che ha ucciso una persone e ferito altre 5 la sera di giovedì 27 ottobre al supermercato Carrefour nel centro commerciale ‘Milanofiori’ di Assago. L’accusa è di omicidio dell’unica vittima, e di duplice tentato omicidio. Insieme alla convalida dell’arresto dell’arresto è stata richiesta l’aggiunta di una misura cautelare della custodia in un reparto ospedaliero di psichiatria.

I testimoni dell’aggressione parlano “ferocia inaudita”. Il 46enne italiano era incensurato, in cura da un anno per una forte crisi depressiva. Secondo il procuratore capo di Milano, Marcello Viola, l’aggressione avrebbe “come causale il grave stato di disagio psichico della persona sottoposta all’arresto” mentre “è esclusa la causale di tipo terroristico”. I carabinieri hanno riferito che a bloccarlo è stato Massimo Tarantino, ex calciatore di Inter e Napoli. La vittima è Fernando Ruggieri, cassiere del Carrefour di origini sudamericane. È stato ritrovato in arresto cardiocircolatorio con ferite al torace e all’addome e trasportato in emergenza all’ospedale Humanitas di Rozzano, ma non c’è stato niente da fare. L’aggressore, una volta entrato nel centro commerciale ha preso un coltello dagli scaffali ed ha cominciato a colpire le prime persone nelle vicinanze, prima di essere preso in custodia dai carabinieri.

Tra i feriti c’è anche il calciatore del Monza Pablo Mari, ricoverato in codice rosso al Niguarda. “Ha una ferita alla schiena che non ha lesionato polmoni o organi vitali, quindi non è in pericolo di vita”, ha raccontato l’amministratore delegato del club Adriano Galliani. Il calciatore sarà operato questa mattina per suturare le ferite alla schiena. Oltre a Mari altre due persone sono state portate in ospedale in codice rosso. Una donna di 72 anni è stata trasportata in codice giallo al San Gerardo di Monza, mentre un’altra donna, di 81 anni, non è stata ospedalizzata.

 

Non è facile tornare oggi al lavoro“. Alessia D. lavora in uno dei negozi del centro commerciale Milanofiori, teatro della tragedia di ieri sera.  Sulla vittima, Luis Fernando Ruggieri, ha detto: “Lo conoscevo, siamo una famiglia – afferma – Ha provato a fermare l’aggressore e ha avuto la peggio”. Un’altra testimone, Alice, racconta che ieri “non si capiva cosa stesse succedendo. Le persone fuggivano,c’erano bambini che piangevano, molti mi hanno chiesto di entrare nel negozio dove lavoro per cercare riparo. Poi si è diffusa la voce che tra i feriti ci fosse anche il calciatore Pablo Marì”. E conclude: “Non ci sono parole adatte, per nessuno”.

Sindacati: “Centri commerciali luoghi sensibili per sicurezza”

I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs della Lombardia hanno chiesto in una nota che i centri commerciali vengano considerati “luoghi sensibili” per la sicurezza di chi ci lavora e di chi le frequenta, al pari di tanti altri come ospedali e mezzi di trasporto. Questo non è il momento della polemica fine a sé stessa, ma del cordoglio e del senso di responsabilità che dovrebbe permettere ad ognuno, nei diversi ruoli, di esercitare la propria influenza e le proprie prerogative affinché situazioni analoghe non si ripetano mai più”. 

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