Milano, 29 ott. (LaPresse) – Gli scommettitori non possono approfittare di errori evidenti da parte dei bookmaker online. Lo ha stabilito il tribunale di Roma, annullando le vincite di due giocatori che avevano puntato su una partita di basket di A1, Solsonica Rieti contro Premiata Montegranaro, per la quale Eurobet aveva erroneamente indicato una quota fissa di gioco di 265 in caso di vincita della Premiata Montegranaro, anziché quella di 2,65 euro.

Eurobet, a distanza di pochi minuti dall’apertura delle scommesse sull’evento, spiegano gli avvocati Enrico Adriano Raffaelli e Michela Dall’Angelo – dello studio Rucellai e Raffaelli – che hanno difeso la società, sospese temporaneamente la raccolta delle scommesse e, dopo avere dato tempestiva comunicazione agli scommettitori che avevano usufruito della quota erronea e all’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, ripropose l’avvenimento sportivo indicando la corretta quota fissa di 2,65 euro. Vinse la partita la Premitata Montegranaro. I giocatori che avevano puntato su questo risultato chiesero comunque il pagamento alla quota di 265, per un valore ben superiore a quello consentito dalle quote standard, nonostante la riconoscibilità dell’errore di digitazione di Eurobet.

Eurobet, nonostante il parere negativo dell’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, si è rivolta al tribunale di Roma per chiedere l’annullamento dei contratti di gioco conclusi con i giocatori che pretendevano di ottenere il pagamento della vincita calcolato sulla quota erronea. Il tribunale, con le sentenze 15436/2012 e 19832/2012, ha annullato i contratti di scommessa telematica, ritenendo che, nel caso di specie, l’offerta della scommessa con la quota di 265, anziché 2,65, costituisse un vizio del consenso essenziale e rilevante. Il tribunale ha infatti rilevato che l’errore di digitazione di Eurobet da parte dei giocatori era, non solo riconoscibile facendo ricorso alla ordinaria diligenza, ma addirittura evidente, anche in considerazione della loro qualifica di giocatori professionisti.

Con tali provvedimenti, il tribunale, spiegano i legali, ha disatteso la posizione dell’Amministrazione monopoli, precisando che, nonostante l’articolo 6 del decreto 111/2006 in materia di scommesse a quota fissa preveda l’irrevocabilità delle scommesse on line accettate dal totalizzatore nazionale, le giocate, seppur convalidate, possono essere annullate se viziate da errore essenziale e riconoscibile, secondo le norme del codice civile. “Le sentenze del tribunale di Roma – sottolineano gli avvocati – costituiscono un precedente unico e di riferimento nel mondo delle scommesse e più in generale dei giochi on line: l’errore materiale nella trascrizione di quote e cifre da parte dei bookmakers non potrà essere sfruttata dai giocatori”.

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