Il tecnico è arrivato nel 2019 per sostituire l'esonerato Marco Giampaolo. Sotto la sua gestione il Diavolo è tornato protagonista in Europa ma si è quasi sempre inchinato all'Inter

 La notizia era nell’aria ormai da tempo ma ora è ufficiale: Stefano Pioli non sarà più l’allenatore del Milan. L’annuncio è arrivato questa mattina attraverso un comunicato congiunto in cui le parti rendono noto che “nella prossima stagione non proseguiranno insieme, intendendo interrompere il rapporto professionale che li lega da ottobre 2019”. Il Milan “ringrazia con affetto Stefano Pioli, e tutto il suo staff, per aver guidato la prima squadra in questi cinque anni, ottenendo uno scudetto che resterà indimenticabile e per aver riportato il Milan stabilmente nelle più importanti competizioni europee“.

Il Milan: “Ha incarnato i valori del club”

“Stefano con la sua professionalità e la sua umanità ha saputo valorizzare la rosa e ha incarnato fin dal primo giorno i valori fondamentali del club”, prosegue la nota del club rossonero. Pioli a sua volta “ringrazia il Milan per l’opportunità di far parte della Storia di questo glorioso Club” e esprime “profonda gratitudine nei confronti di proprietà, dirigenti, squadra, staff e tutto il personale di Milanello e di Casa Milan per il supporto e la grande professionalità”. Il tecnico rivolge infine “un pensiero speciale ai tanti tifosi che hanno sostenuto il Milan in questi anni, dimostrando un attaccamento incondizionato”. Pioli oggi non farà la conferenza stampa alla vigilia dell’ultima partita di campionato contro la Salernitana. Il tecnico parlerà nel post gara per le consuete interviste e per i saluti.

L’arrivo di Pioli e il ritorno in Europa

Arrivato nell’ottobre 2019 tra lo scetticismo della piazza al posto dell’esonerato Marco Giampaolo, Pioli inizialmente fatica a entrare in sintonia con lo spogliatoio e chiude il primo campionato al Milan con il sesto posto finale, che vale la qualificazione al secondo turno preliminare di Europa League. L’allora dt Paolo Maldini però gli rinnova la fiducia e Pioli firma un primo prolungamento del suo contratto fino al 30 giugno 2022. Nella sua prima stagione al completo, Pioli accede subito alla fase a gironi dell’Europa League, grazie alla crescita di Theo Hernandez e Rafa Leao. In campionato i rossoneri partono con quattro vittorie consecutive (tra cui il derby vinto per 2-1), evento che non si verificava dalla stagione 1995-96 sotto la guida di Fabio Capello. Al termine del girone d’andata, il Milan si laurea campione d’inverno ma nel girone di ritorno subisce la rimonta dell’Inter di Antonio Conte culminata nella sconfitta nel derby di ritorno. Comunque grazie alla vittoria per 2-0 contro l’Atalanta nell’ultima giornata di campionato, Pioli conquista la qualificazione alla Champions League, chiudendo il campionato al secondo posto, con 79 punti alle spalle dei cugini nerazzurri. L’aver portato i rossoneri sul palcoscenico più importante d’Europa consente alla società di rinforzarsi sul mercato con l’arrivo di giocatori come il portiere Mike Maignan e l’attaccante Olivier Giroud visto che ormai Zlatan Ibrahimovic, per età e infortuni, non riesce più a garantire continuità di rendimento.

 

Lo scudetto e la semifinale di Champions (persa con l’Inter)

La stagione 2021/22 inizia con tre vittorie e un pareggio nelle prime quattro giornate. Il ritorno in Champions League dopo sette stagioni di assenza si dimostra complicato per i rossoneri, che chiudono all’ultimo posto nel girone con la conseguente eliminazione dalle coppe europee. La possibilità di potersi concentrare solo sul campionato, però, diventa determinante. La squadra rossonera chiude il girone d’andata al 2º posto, poi in febbraio vince per 2-1 il derby contro l’Inter accorciando a una lunghezza dai nerazzurri e si prende la vetta dopo la vittoria con la Sampdoria. Con sei vittorie di fila nelle ultime sei giornate, il Milan si laurea campione d’Italia per la 19esima volta, per Pioli si tratta del primo trofeo in carriera da allenatore così come lo è per il nuovo proprietario Gerry Cardinale. Pioli viene premiato con la Panchina d’oro. All’inizio della stagione seguente rinnova il proprio contratto coi rossoneri fino al 2025, ma in campionato dopo essere uscito precocemente dalla lotta per lo scudetto il Milan centra il quarto posto solo grazie alla penalizzazione inflitta alla Juventus dalla giustizia sportiva. In Champions League, invece, il Milan arriva fino alle semifinali dove viene eliminato dall’Inter in un doppio derby.

 

La flessione e l’addio

In questa stagione, Pioli deve convivere fin da subito con le voci di un addio a fine campionato e questo certamente influisce sul rendimento della squadra. Eliminato nella fase a gironi della Champions, i rossoneri escono anche dall’Europa League nel doppio confronto con la Roma. Mai in lotta per lo scudetto, il Milan riesce a conquistare la qualificazione in Champions con una rimonta nel girone di ritorno ai danni della Juventus chiudendo al secondo posto ancora alle spalle dei cugini dell’Inter. Anche le sconfitte negli ultimi sei derby di fila (un record, ndr) sanciscono però la rottura definitiva con la proprietà, che decide di non rinnovargli la fiducia.

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