Il genere Hyacinthus comprende specie bulbose con numerose varietà dalle ricche infiorescenze coloratissime e molto, molto profumate

Succede che sulla tomba del figlio di un Re, ad un certo punto, sboccia un bellissimo e profumatissimo fiore azzurro. Stiamo navigando nell’affascinante mondo della mitologia greca e il fiore che si mostra agli dei è il fiore di cui vi voglio parlare quest’oggi. Il bel fiore azzurro apparve in rappresentazione di un amore immenso e, al contempo, di un infinito dolore. La mitologia greca, affascinante apripista di storie di vita di dei, supereroi, e mitiche creature, narra, infatti, di un principe dalla bellezza strabiliante, mai vista prima di allora nell’Olimpo, e proprio per cotanta bellezza Apollo, dio del sole, protettore di tutte le arti, e figlio di Zeus (mica uno qualunque), se ne innamorò perdutamente. Fu, però, un tragico destino quello di Giacinto, l’amato principe, ucciso per errore da Apollo durante il gioco del lancio del disco. Pare, infatti, che la traiettoria di quel disco subì una deviazione a causa di un colpo di vento, generato del geloso Zefiro, che del vento ne era il dio. Roba grossa per noi piccolissimi esseri umani, non so se mi spiego.

Ma tant’è, da questa triste storia, Apollo volle dare a quel fiore il nome del suo amato per poterne ammirare per sempre, (e quando gli dei dicono per sempre di solito mantengono la parola), la bellezza e il profumo e, grazie a questo, poter ricordare l’amor perduto.

Quanta meraviglia nella mitologia greca, ma quanta meraviglia anche in questo straordinario fiore. Il giacinto è un genere di piante della famiglia delle Asparagaceae, ed è originario dell’Asia minore, del Mediterraneo Orientale, e delle zone tropicali africane. Il genere Hyacinthus comprende specie bulbose con numerose varietà dalle ricche infiorescenze coloratissime e molto, molto profumate. Il bulbo è arrotondato e i fiori, nella varietà orientalis, (il più comune) sono riuniti in un unico racemo, con colorazioni che variano dall’azzurro, al blu, al rosa, al bianco e al giallo. E proprio al racemo, ciò che si individua con le fattezze simili ad una pannocchia fiorita, vorrei donare una definizione più consona ad un principe: scettro. Un preziosissimo scettro regale, costituito da tanti piccoli fiori campanuliformi, perfettamente allineati e vicini tra loro, pronti in ogni istante a sparar bellezza e dolcissimo profumo.

Un aspetto che contraddistingue il carattere di questo fiore è la forza che possiede nel bulbo. Un’ energia potente, quasi magica, che fa esplodere la dura scorza del bulbo per permettere alla vita di fuoriuscire e spingersi verso l’alto per fiorire. Fiorisce poco alla volta, il giacinto, ma già dai primi fiori sbocciati, emana un profumo davvero sensazionale. Il profumo, in questo fiore, non è un aspetto secondario: impossibile non essere attratti e di conseguenza avvicinare il naso per goderne. Questo piacere si protrae fino alla completa fioritura e anche oltre; infatti, anche durante la fase di appassimento, il giacinto continua, imperterrito, a emanare profumo.

Quanta forza, quanta generosità e quanta resistenza. Pensiamo che, di fatto, il giacinto riesce a crescere e fiorire sia in presenza di luce diretta che in penombra. Va irrigato con regolarità e in base alle condizioni climatiche e di luce, facendo però attenzione ad evitare il ristagno d’acqua e anche di bagnare la parte del bulbo che esce fuori dalla terra, per evitare di farlo marcire. Infine, ogni anno è possibile recuperare i bulbi quando i fiori e le foglie sono appassiti. Basta ripulirli dal terriccio, tagliare il fogliame secco e riporli in un luogo buio e areato, pronti per essere ripiantati e rifiorire l’anno successivo. Grazie Apollo, non mentivi quando dicevi per sempre, apprezziamo.

Il giacinto è dunque un simbolo di bellezza e di immenso amore che ha la forza di sopravvivere e trovare nuove forme. Regalatevi la forza di un bulbo che nasce, fiorisce, stupisce, emoziona, appassisce e poi rinasce, ricresce e rifiorisce. Senza alcun dubbio sarà un regalo degli dei.

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