Tentano di passare il confine attraversando il passo della Scala. Pochi arrivano dall'altra parte, molti rinunciano e molti vengono respinti

Estate, inverno. Non conta. I migranti provano ad attraversare le Alpi per andare in Francia. Il viaggio dal cuore dell'Africa, adesso, presenta un tratto terminale tra boschi e pendii innevati che può diventare pericolosissimo. A Ventimiglia e al Brennero i controlli sui treni sono diventati ferrei. Chi è senza documenti in regola viene rispedito indietro. Così, come Lapresse aveva già documentato nel reportage dello scorso agosto di Simone Gorla, i migranti tentano di sconfinare lungo i pendii innevati intorno a Bardonecchia: passo della Scala, Valle Stretta, sono i nomi dei passi che un tempo erano solo meta di gite per appassionati di montagna "facile". Oggi accanto a comitive di sciatori o escursionisti, può capitare di incontrare gruppi di giovani africani che, zaino in spalle, camminano verso il confine a testa china. Fanno brevi tratti sulla strada innevata, poi tagliano lungo i pendii dove la neve è fresca (anche un paio di metri) e dove camminare è un'impresa. Lo fanno, soprattutto, per evitare incontri pericolosi (polizia o gendarmeria) per non rischiare il fallimento.

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