La relazione 2023 presentata al Parlamento, il mercato delle tlc vale 27 miliardi, si riducono gli investimenti

L’Autorità ha di recente avviato una consultazione pubblica per valutare le misure idonee a garantire il rispetto da parte degli influencer delle disposizioni normative e regolamentari analoghe a quelle previste per le televisioni, anche al fine di favorire una maggiore trasparenza e consapevolezza da parte dei cittadini. A ricordarlo è stato il presidente dell’Agcom, Giacomo Lasorella, presentando la relazione 2023 sull’attività dell’Autorità.

Dalla relazione sull’attività svolta dall’Agcom emerge che il valore complessivo delle telecomunicazioni elettroniche si attesta oggi intorno ai 27 miliardi di euro, evidenziando però per il 2022 una flessione del rapporto tra margine lordo e ricavi. Nelle comunicazioni elettroniche però si sono ridotte ulteriormente le risorse (-3,3% rispetto al 2021), soprattutto per effetto della flessione dei ricavi nel segmento della telefonia mobile. La riduzione delle risorse disponibili ha avuto effetti negativi anche sull’andamento degli investimenti che in rapporto ai ricavi, nel 2022, restano superiori al 25% ma si riducono in misura non marginale in termini assoluti, passando da 7,49 a 6,95 miliardi di euro (una flessione del 7,3%).

Aggiornare regole tutela pluralismo

L’attività di tutela del pluralismo radiotelevisivo, “incentrata sugli editori radiotelevisivi tradizionali, sconta un limite ormai evidente, dal momento che nel panorama informativo odierno si sono aggiunti numerosi soggetti, tra i quali spiccano le testate informative online e i social network, non contemplati dalla legge n. 28 del 2000″. Lo sottolinea il presidente di Agcom, Giacomo Lasorella, presentando la relazione 2023. Per questo, spiega Lasorella, l’Autorità ha avviato una consultazione pubblica per sottoporre alle medesime regole della par condicio anche le sezioni televisive delle testate online e, soprattutto, invierà una segnalazione al Governo e al Parlamento “per evidenziare come le trasformazioni dei modelli di creazione e di fruizione dell’offerta televisiva, nonché l’espansione dei social network, abbiano modificato profondamente la realtà fotografata e normata dalla legge del 2000 e come sia quindi necessario un aggiornamento delle regole vigenti per garantire un effettivo pluralismo informativo”. 

Continua declino stampa, Tv regge e crescono ricavi radio

“Nel mercato dei media si conferma il declino strutturale del comparto editoriale (stampa quotidiana e periodica) e la tenuta di quello televisivo, insieme alla crescita dei ricavi di quello radiofonico”. È quanto emerge dalla relazione sull’attività svolta dall’Agcom, presentata oggi dal presidente Giacomo Lasorella. Allo stesso tempo però – sottolinea il presidente – si registra “un’ulteriore crescita dei ricavi, dell’offerta e del numero di abbonati dei servizi Video on demand, offerti su piattaforme internet”. 

Azione Agcom condizionata da incertezza su assetti

L’azione del regolatore è stata fortemente condizionata dall’incertezza relativa alla possibile trasformazione (peraltro ancora in corso) degli assetti strutturali e proprietari dell’operatore dominante”, cioè Tim. A dirlo è il presidente Agcom, Giacomo Lasorella, presentando la relazione annuale dell’attività dell’Autorità, che ha comunque proceduto, “con deliberazione a maggioranza, alla definizione dei prezzi dei servizi di accesso alla rete fissa per gli anni 2022 e 2023, estendendo la validità della precedente analisi di mercato, ed ha proseguito nell’esame del progetto di coinvestimento di Tim in reti ad altissima capacità”, ha proseguito Lasorella. “Anche nel protrarsi dell’incertezza, l’Autorità ha ritenuto di avviare, attraverso la posizione in consultazione pubblica, una nuova analisi coordinata dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa, destinata ad avere effetto per gli anni dal 2024 al 2029. L’auspicio – sottolinea il presidente Agcom – è che si possa giungere in tempi brevi quantomeno ad un quadro prospettico definito”. 

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