Nuova suola e più mescola per una delle scarpe più amate dai runner, anche in versione Gts

Innovare la Glycerin, probabilmente il suo modello più amato, è un’operazione difficilissima: Brooks sa bene che i runner più affezionati che la usano da anni si aspettano a ogni nuova uscita una scarpa al passo con i tempi che non snaturi però le sue caratteristiche. Migliorare senza cambiare, in pratica. Operazione riuscita: per questa edizione 21, che abbiamo testato nella versione Gts, l’azienda di Philadelphia ha apportato delle modifiche senza stravolgere, con il risultato di conservare quelle caratteristiche di ammortizzazione e morbidezza che accompagnano il modello da sempre.

Prendiamo la suola della Glycerin 21: ha infatti lo stesso sistema DNA LOFT v3 a nitro-infusione della precedente ma semplicemente ce n’è di più. Ancora più morbidezza dunque, senza perdere in stabilità, visto che l’appoggio rimane ben saldo a ogni passo. La differenza si vede anche a occhio nudo, perché se il drop rimane di 10 millimetri, la scarpa è alta 28 mm nella parte posteriore e 18 in quella anteriore, cioè 2 millimetri in più del modello numero 20. E si sente anche, perché durante la corsa la scarpa dà una sensazione di maggiore ammortizzazione.

Cambia anche la suola, con la nuova RoadTack, realizzata utilizzando un mix di gomma e silice riciclata, e che offre un appoggio più saldo anche sull’asfalto bagnato (un po’ meno bene sui sampietrini romani). E’ ampiamente presente nei punti strategici, e la differenza si sente, eccome. La punta è leggermente arrotondata per favorire la rullata, ma senza esasperazioni.

La tomaia è parecchio rivista: ancora più morbida, la maglia ingegnerizzata abbraccia bene il piede seguendone forme e movimento. C’è più spazio per le dita e la pianta appare leggermente più ampia nell’avampiede rispetto alla Glycerin 20, una scelta – spiega l’azienda – dovuta alla ricerca di maggiore stabilità, soprattutto nella versione Gts, quella cioè che prevede l’ormai collaudato e azzeccatissimo sistema Guiderails per accompagnare l’appoggio impedendo l’eccesso di pronazione per salvaguardare le ginocchia. A qualcuno potrebbe piacere tantissimo questo maggiore spazio, a qualcuno con il piede più stretto magari no: nella maggior parte dei casi comunque il problema sembra risolvibile modificando l’allacciatura. A proposito di lacci, sono sufficientemente lunghi e morbidi da consentire il doppio nodo anche usando tutti gli occhielli e la linguetta imbottita, una volta trovata la giusta allacciatura, non si sposta e non dà fastidio.

Nonostante l’aumento di mescola nell’intersuola, il peso è inferiore rispetto alla precedente edizione, 249 grammi nella versione femminile e  278 in quella maschile, contro 258 grammi e 286 grammi della 20.  Complessivamente la Brooks Glycerin 21 non delude le aspettative di chi la acquista: si tratta di una scarpa per l’uso quotidiano estremamente ammortizzata e piacevole, morbida ma allo stesso tempo stabile, senza la sensazione di ‘affondare’ durante la corsa. Anzi, camminandoci apparte più soffice, mentre iniziando a correre restituisce subito una sensazione diversa, di maggiore struttura, come una nuvola sì, ma densa. La protezione insomma c’è, ma non ingombra: non se ne sente il peso ai piedi, anzi sembra accompagnare ogni passo, anche cambiando ritmo: accelerando l’intersuola segue il movimento con una certa reattività, senza ovviamente il rimbalzo offerto da altre mescole. Insomma, una scarpa per macinare chilometri su chilometri, facendone la scelta ideale per gli allenamenti lunghi e la maratona di chi cerca il comfort e la protezione. 

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