Il brand irrompe nel mercato delle scarpe iperprotettive

Si chiama ‘Ghost max‘ la novità in casa Brooks con cui il brand irrompe nel mercato delle scarpe iperprotettive ma, al di là del nome, con la linea forse più amata della sua gamma ha ben poco a che vedere. Se le tradizionali Ghost cui il marchio di Philadelphia ci ha abituato, sia pur con le evoluzioni negli anni, sono scarpe tuttofare, le nuove Max sono orientate alla ricerca del massimo comfort e sicurezza, senza strafare nella morbidezza.

Le caratteristiche tecniche

La differenza si vede subito: lo spessore dell’intersuola in questa Max è di 39millimetri-33 millimetri, quindi con un drop di 6, il che vuol dire una scarpa più alta con tanta schiuma in più sotto il piede e un differenziale più piatto della maggior parte dell’offerta sul mercato, a partire dalle Ghost che si affidano al tradizionale 12 mm partendo da un’altezza di 35 mm. Al contrario di altri brand, in cui l’altezza si traduce sì in grande morbidezza, ma a volte anche in una certa instabilità, l’intersuola DNA LOFT v2 risulta confortevole, ma compatta e affidabile a ogni ritmo in cui l’abbiamo testata, aspetto che può essere interessante per chi tende a cedere nell’appoggio man mano che aumentano i chilometri. La tecnologia GlideRoll Rocker, che aiuta la rullata portando a compiere l’intero movimento, assicura ancora più ammortizzazione e riduce la pressione sotto al piede, per un extra comfort durante la corsa. Certo, siamo lontanissimi dalla brillantezza delle supershoes, ma solidità della schiuma e rocker vengono in soccorso quando si prova ad accelerare. La suola in gomma ha una base più ampia, per contribuire ulteriormente alla stabilità, anche se sull’asfalto bagnato risulta un po’ scivolosa, un difetto comune a molti prodotti di casa Brooks.

Vestibilità comoda

Alla calzata, la vestibilità è davvero comoda, con la parte del tallone ben stabile, l’avampiede ampio e la tomaia in mesh tecnico morbida e traspirante: chi ha i piedi più sottili forse la giudicherà un po’ larga, e troverà sicuramente utile l’allacciatura utilizzando tutti gli occhielli. Il peso è di 283,5g: addirittura tre grammi in meno della Ghost classica nonostante il tanto materiale in più.  

Testando la Ghost Max in corsa la sensazione complessiva è di grande comodità e protezione con il grande pregio di non cedere all’effetto ‘pantofola’, di una scarpa ultra ammortizzata ma solida, pensata per gli allenamenti quotidiani, per il recupero dopo sessioni intense, per macinare chilometri riducendo la situazione di fatica, adatta anche ai runner più pesanti.

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