La 26enne etiope alla maratona di Berlino ha polverizzato il precedente record

Fare meglio dello stratosferico record del mondo realizzato domenica scorsa nella maratona di Berlino, che ha polverizzato di oltre 2 minuti il precedente che durava dal 2019, sembra incredibile. Ma lei, Tigist Assefa, 26 etiope, ex ottocentista da poco approdata alla strada, ne è convinta: “Sono solo alla mia terza maratona e credo che sia possibile correre più velocemente“, dice a LaPresse.
 
La gara di domenica è stata straordinaria ma non inattesa, spiega convinta. “Dalla partenza il mio corpo era in equilibrio e dopo 15 km ho deciso di accelerare”. Un ritmo incredibile, fino al traguardo, “non ho parole per esprimere quanto fossi felice”. Ma si aspettava di battere di così tanto il record del mondo, 2h11’53” contro il 2h14’04” di Brigit Kosgei a Chicago? “Si, perché il mio allenamento è stato molto buono”. Delle ‘superscarpe’, le Adidas Adizero Pro Evo 1 da 500 euro, sapientemente ringraziate con un bacio immortalato dalle macchine fotografiche dopo quello all’asfalto di Berlino, si è straparlato. Ma si è parlato anche tanto della incredibile progressione dei tempi di questa atleta, ex ottocentista con una partecipazione a Rio 2016 – eliminata alle batterie – e arrivata alla maratona ad Aprile dello scorso anno. Il debutto a Riyad aveva fermato l’orologio su 2h34’01”. Cinque mesi dopo la vittoria a Berlino in 2h15’37”, oltre 18 minuti meglio. Un anno dopo, ancora Berlino, ancora un negative split,con la prima metà di gara in 66’20” e la seconda in 65’33”.  “La mia prima maratona era di fatto un allenamento, e io non ero davvero preparata per la distanza – spiega –  Quello che ha inciso è il fatto che mi sono resa conto che allenarsi per la maratona, e solamente allenarsi, può portare a grandi progressi”.
 
Guidata dal manager italiano Gianni Demadonna e dal coach Gemedu Debefo, Assefa alterna “lunghe sedute e interval training veloci, per un totale di 180, anche 200 chilometri a settimane. La dieta? Nessuna in particolare, mangio il cibo etiope”. Gli 800 metri, spiega, “erano più facili da preparare e correre, e potevo fare una gara ogni settimana. La maratona invece richiede molti mesi di allenamento e ne puoi fare al massimo due l’anno. Ma ora mi piace di più della pista”.

Nata ad Addis Abbeda, dove ancora vive, Tigist Assefa ha 3 sorelle e un fratello: “ho iniziato a scuola, perché volevano che tutti i bambini corressero, ma non avevo particolari conoscenze degli atleti, delle gare. Ci sono arrivata nel 2010 e subito hanno notato che avevo talento perché ero veloce – ricorda – Purtroppo dopo i giochi olimpici di Rio nel 2016 i miei tendini non sopportavano più le chiodate e sono dovuta passare alla strada”. Quando non si allena, “mi piace nuotare e mi piacciono i film, di ogni genere. E tutte le domeniche vado in Chiesa”. Nel futuro, ovviamente, c’è il sogno dei Giochi: “Spero che la federazione etiope mi selezioni per le Olimpiadi di Parigi che vorrei vincere. Prima ci sarà sicuramente una maratona, da scegliere fra Tokyo o Roma -anticipa- Il mio manager e il mio allenatore mi diranno quale sarà meglio correre”.

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