Sono oltre 300 i velisti che si sfidano nelle acque del Principato, divisi in tre classi per un totale di 15 Smeralda 888

Entra nel vivo la Primo Cup-Trophée Credit Suisse, competizione arrivata ormai alla 39esima edizione allo Yacht Club de Monaco. Sono oltre 300 i velisti che si sfidano nelle acque del Principato, divisi in tre classi per un totale di 15 Smeralda 888, una decina di Longtze Premier e quasi 60 J/70 in gara, in una competizione che determina anche il quarto e ultimo atto delle Monaco Sportsboat Winter Series.  

Tra i team in gara nella classe Smeralda, Mascalzone Latino dell’armatore campano Vincenzo Onorato, che chiude la prima giornata al terzo posto della classifica provvisoria: “L’equipaggio è composto da vecchi ragazzi di Mascalzone Latino, siamo diversamente giovani, dei vecchiarelli con qualche acciacco – scherza Onorato -. Con me ci sono con Tommaso Chieffi, Davide Scarpa, il mio prodiere da più di 30 anni, Matteo Savelli che è figlio d’arte e Gaetano Granara che è un altro dei ‘vecchi’ del team”. Reduci da una giornata in cui “le prime due regate sono andate bene e la terza e la quarta un po’ meno”, Onorato ricorda che “sono regate, c’è anche domani”. La competizione è alta: “Credo che il target sia il team di Carlo di Borbone (in acqua con Vamos mi Amor, ndr). Il presidente della classe è un eccellente velista ed è molto esperto di questa barca”. Proprio Borbone guida la classifica provvisoria, seguito da Achille Onorato (figlio di Vincenzo) con Canard à l’orange al secondo posto. Nel futuro di Mascalzone Latino, l’armatore vede ancora competizioni in questa classe “perché è molto bella” e “poi qualche regata con una mia vecchia barca, un 38 piedi del 1970”. 

Nella categoria J/70 occhi puntati sul team monegasco G-Spot di Giangiacomo Serena di Lapigio, pronto a insidiare la classifica delle Winter Series, di cui ha vinto i due atti precedenti. Al termine della prima giornata guidano la classifica provvisoria davanti agli italiani Alice e Viva. A bordo con di Lapigio il tattico Michele Paoletti, Alessandro Franci, in veste di team manager e Carlo Hemliach come randista. “La giornata – racconta di Lapigio al rientro sul pontile – è andata bene: abbiamo fatto la prima prova e siamo arrivati 11esimi, poi abbiamo fatto 1 e 2 e 3 su 52 barche, per cui direi bene. Aspettiamo la classifica per vedere la situazione”. In generale “il livello è alto innanzitutto con le barche monegasche perché in inverno c’è un’attività importante. Inoltre, sono venuti tutti i top team italiani più gli svizzeri, che sono fortissimi, e anche un team svedese e inglese molto bravi. Insomma una bella flotta”. La sfida è aperta fino all’ultima regata: “Si vince per un punto, due punti, succede sempre così. Quando il livello è alto è così – sottolinea – , bisogna tenere duro”. 

Tra i Longtze Premier, barca high-tech progettata da Steve Thompson, la Svizzera resta la nazione favorita per i pronostici. A occupare tutti e tre i gradini del podio proprio tre team elvetici: Shensu, Le Petit Frère d’Emile Bleu e Outsider. 

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