Divieto per un anno di esercitare la professione sull’intero territorio nazionale per il reato di maltrattamenti aggravati dalla giovane età delle persone offese

La Polizia di Brescia ha dato esecuzione in data odierna ad una ordinanza interdittiva nei confronti di una istruttrice federale di ginnastica ritmica per il reato di maltrattamenti aggravati dalla giovane età delle persone offese, con condotte protratte dal 2017 ad oggi.

Il Giudice ha emesso a carico dell’indagata un’ordinanza cautelare interdittiva, applicativa del divieto temporaneo di esercitare la professione di allenatrice sull’intero territorio nazionale per un anno.

Nel settembre dello scorso anno una madre si è rivolta alle forze dell’ordine parlando di presunte condotte illecite dell’allenatrice di un’Accademia per atlete di ginnastica ritmica, affiliata alla “Federazione Ginnastica d’Italia”, con sede in provincia di Brescia, attuate durante gli allenamenti nei confronti delle figlie e di altre giovani ginnaste di età compresa tra i 10 e i 14 anni

Gip: “Atlete costrette a saltare pranzi e scuola”

Costrette a “saltare pranzi o la scuola” e ad “allenamenti ed esercizi gravosi esasperandole per finalità agonistiche”. È una delle accuse che la Procura di Brescia muove a Stefania Fogliata, 30enne di Desenzano e insegnante ginnastica all’Accademia di ginnastica ritmica ‘Nemesi’ che oggi è stata raggiunta dall’ordinanza cautelare di divieto temporaneo di esercizio dell’attività professionale firmata dal gip Francesca Grassani. A eseguire la misura la squadra mobile di Brescia diretta dal comandante Carmelo Alba.”Trovava ogni scusa per punirle facendo eseguire esercizi eccessivi fino alla sfinimento anche all’aperto sotto il sole cocente – recita il capo d’imputazione a carico di Fogliata – offendendole, denigrandole ed elargendo penitenze a tutte” anche per errori commesse da una sola ragazza nella quale veniva instaurato un “inevitabile disagio e senso di colpa”. 

Gip: “Atlete paragonate a ‘maiali'”

Un’ossessione per il cibo e l’alimentazione delle proprie atlete alle quali veniva detto di “non poterla vedere con le caviglie grosse, con il collo grosso, stava ingrassando troppo” come fosse “un maiale” e “guarda che non ti prendono più in considerazione”. Sono alcuni dei passaggi dell’ordinaza di misure cautelari del Gip di Brescia a carico dell’insegnante Stefania Fogliata raggiunto da denunce di 8 ragazze tutte minorenni in un’indagine della squadra mobile partita dalla confidenza di una madre a un agente di polizia.Stando alla ricostruzione degli inquirenti guidati dal Procuratore Francesco Prete, ripresa nell’ordinanza, l’insegnante di ginnastica 30enne avrebbe ostentato una “ossessiva ed esasperata pressione per dimagrire sempre di più”, con “pressioni anche da casa, con messaggi e domande su quanto e cosa avesse mangiato”. Emblematiche – scrive il gip – le chat allegate alla denuncia in cui “l’indagata invitava persino la minore a sfruttare la quarantena Covid per non mangiare o a riempirsi la serata di impegni per evitare di avere il tempo di pensare al cibo”.

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