C’è una storia di amore e di sacrifici, di perseveranza e di fatica, dietro la prima medaglia conquistata dall'Italia dell'atletica nella rassegna continentale in Germania

C’è una storia di amore e di sacrifici, di perseveranza e di fatica, dietro la prima medaglia conquistata dall’Italia dell’atletica agli Europei di Monaco. Matteo Giupponi alimenta la tradizione italica nella marcia, prendendosi il bronzo nella 35 km, disciplina in cui un mese fa Massimo Stano ha conquistato l’oro ai Mondiali di Eugene. Una medaglia inattesa, in una distanza che sta regalando grandi soddisfazioni agli azzurri, per un atleta che a 33 anni come miglior risultato vantava un ottavo posto ai Giochi di Rio de Janeiro 2016. Lui stesso, però, non vuol sentir parlare di coronamento di una vita sportiva.

“Non so se è una medaglia che vale una carriera, magari no perché non è ancora finita – ha evidenziato – Se la mia testa e le mie gambe danno certe risposte in allenamento continuerò. Ho lavorato tantissimo tutto l’anno, anche se ho 33 anni sono andato molto più forte rispetto agli anni precedenti. Sapevo di star bene, cercavo questa medaglia da diverso tempo”. La rinascita dell’atleta bergamasco – che si allena da dieci anni a Milano – è arrivata dopo anni difficili, alle prese con un infortunio, il distacco parziale del tendine del bicipite femorale, da cui sembrava non potersi riprendere mai. La soluzione Giupponi l’ha trovata a Torino, dal dottor Gianluca Stesina. “Ho trascorso anni bui, lui mi ha sistemato – ha raccontato – Ho pensato di smettere e fare altro nella vita. Ho passato 3-4 anni a cercare di risolvere un problema che mi ha limitato tantissimo. Da lì la mia carriera è ripartita. La motivazione c’era ancora, il fisico anche, me ne accorgevo in allenamento”.

E poi in questa rassegna continentale Giupponi aveva un motivo in più per far bene: lungo gli spalti a fare il tifo per lui c’era la storica fidanzata, la marciatrice Eleonora Giorgi (che in carriera vanta un bronzo nella 20 km vinto ai Mondiali di Doha del 2019), in dolce attesa. “Eleonora mi ha sopportato e supportato, il fatto di aspettare un bimbo mi ha dato una carica in più e mi ha aiutato in questo periodo – ha raccontato – Dopo il ritiro di tre settimane a Livigno non avevo delle belle sensazioni, sentivo sempre le gambe pesanti. Io mi faccio sempre mille domande, ma sapevo di poter far bene”. Giupponi diventerà papà tra fine novembre e inizio dicembre, e non vuole fermarsi proprio ora. Nel mirino ci sono i campionati del mondo di Budapest 2023 e i Giochi di Parigi 2024. Possibilmente da vivere con Eleonora accanto, questa volta non a bordo strada ma con un ruolo da protagonista in gara, nelle vesti di marciatrice. “Mi piacerebbe tornare per i Mondiali – racconta Giorgi, con il sorriso più grande della pancia che fa appena appena capolino – E’ stata una grande emozione, ho rivissuto un po’ il mio bronzo. Speriamo sia la prima medaglia di una lunga serie”. 

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