Torino, 8 nov. (LaPresse) – L’impresa non riesce, la rabbia rimane. Dopo esser stato in testa al Mondiale dalla prima gara in Qatar, Valentino Rossi è costretto a cedere il primato proprio nell’ultimo e decisivo appuntamento in Valencia, dove il ‘Dottore’ aveva già perso un titolo mondiale nel 2006 a vantaggio di Hayden. Dopo la penalizzazione ricevuta in seguito al contatto con Marquez avvenuto a Sepang, il pilota di Tavullia, partito dall’ultimo posto in griglia di partenza, è risalito fino al quarto posto grazie a un’incredibile rimonta. Dalla parte opposta però Lorenzo ha fatto il suo dovere vincendo la gara davanti alle due Honda proprio di Marquez (apparso non propriamente battagliero come in altre occasioni) e di Pedrosa, laureandosi così per la quinta volta campione del mondo. “Abbiamo visto tutto quello che è successo: Marquez è stato il guardiaspalle di Lorenzo dal Gp di Australia. E’ una cosa molto triste per il nostro sport – ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport un’amareggiato Valentino – L’avevo capito già da giovedì che Lorenzo e Marquez mi avrebbero fatto il biscottone. Sono triste, perchè non me lo meritavo ma è andata così”. Ripercorrendo la stagione “ci siamo costruiti la possibilità di lottare per il campionato fin dall’inizio. Sono stato sempre competitivo in gara, non ho mai sbagliato. Nella seconda parte di stagione Lorenzo è stato molto bravo – ha dichiarato ancora Rossi – ma fino a quando le cose sono andate normalmente ero in testa di 18 punti”. Quindi parte l’affondo. “Poi dal Gp di Australia è successo qualcosa di strano con un comportanto di Marquez che è stato imnbarazzante e bruttissimo. Una cosa che non era mai successa prima. Già da lì ha iniziato a fare il guardiaspalla di Lorenzo e ho dovuto lottare con 2 piloti anche molto forti – ha evidenziato – L’unica cosa di cui sono contento è che tutti hanno visto oggi quale era il loro piano. Questo mi rende molto triste, il nostro sport ha fatto una figura bruttissima. Non capisco la Honda che permette a un suo pilota di far vincere una Yamaha e non far vincere l’altra Honda anzi quasi buttava fuori Pedrosa. Spero questo comportamento di Marquez gli si rivolti contro fra qualche tempo”, ha concluso un battagliero Rossi.

La decima perla del Dottore è così sfumata proprio nella gara finale, ma rimangono indelebili i nove titoli mondiali conquistati fin dall’esordio nel motomondiale nel 1996. Sulle orme del padre, anch’egli pilota motociclistico, Rossi comincia a muovere i primi passi fin da bambino prima con i kart e successivamente con le minimoto. Nel 1995, all’età di 16 anni, il pesarese vince il campionato italiano classe 125, per poi sbarcare nell’anno successivo nel circus del motomondiale. Da esordiente in 125 il ‘Dottore’ riesce subito a ottenere la prima vittoria e la prima pole position, a Brno, nel Gran Premio della Repubblica Ceca. Chiuderà la stagione al nono posto con 111 punti conquistati. Dopo un’annata da ‘apprendista’ Rossi passa in sella alla Nastro Azzurro Aprilia e conquista il suo primo titolo mondiale nella classe 125 ottenendo ben 11 vittorie in stagione. Nel 1998 passa in 250, ma perde il duello con il più esperto Capirossi piazzandosi secondo nel Mondiale pur vincendo ben 5 Gran Premi. Nell’anno successivo, sempre con l’Aprilia, Rossi si laurea campione del mondo anche in 250 conquistando nove vittorie

Nel 2000 avviene il passaggio nelle classe regina, la 500, con tanto di cambio di scuderia, dalla Aprilia alla Honda. All’esordio in 500 Rossi vince due gare, ma il titolo mondiale va a Kenny Roberts Junior. L’anno seguente Rossi domina il campionato vincendo 11 Gran Premi su 16 davanti agli italiani Max Biaggi, con cui inizierà una grande rivalità, e Loris Capirossi. Il 2002 segna un anno di svolta per il motomondiale, con il passaggio dalla 500 alla classe Motogp, con la rivoluzione dei motori a quattro tempi. Il ‘Dottore’ si trova subito a suo agio con i nuovi motori dominando il campionato nel 2002 e nel 2003 (annata in cui finirà a podio in tutte le gare). Nel 2004 il pilota di Tavullia dopo alcuni disguidi con la Honda decide di rimettersi in gioco passando alla rivale Yamaha, in crisi negli ultimi anni. Rossi fa centro al primo colpo riportando al successo a 12 anni di distanza dall’ultima volta la casa di Hamamatsu. Storica in particolare la vittoria ottenuta a Welkom nel Gran Premio del Sudafrica alla prima gara con la nuova moto. Rossi domina anche nel 2005 laureandosi campione del mondo con ben quattro gran premi in anticipo.

Nel 2006, dopo un egemonia lunga cinque anni, Rossi perde il suo primo titolo mondiale dal 2000, a vantaggio di Nicky Hayden, che supera il pilota della Yamaha proprio nell’ultima gara, a Valencia. Il pesarese, protagonista di una caduta nelle fasi iniziali, non va oltre la tredicesima posizione e, in virtù del terzo posto del pilota americano, è costretto ad abdicare per appena 5 punti. Nel 2007 raggiunge le 60 vittorie in MotoGp ma, pur vincendo 4 gare, davanti a sé trova uno strepitoso Casey Stoner che porta la Ducati a conquistare il titolo mondiale. L’anno seguente Rossi dopo due anni di digiuno torna a conquistare il Mondiale, sempre in sella alla Yamaha, realizzando il nuovo record di vittorie nella classe regina (tra MotoGp e 500) con 69 successi, togliendo il primato a Giacomo Agostini. Nel 2009 concede il bis salendo a quota 9 mondiali al termine di una lotta con il compagno di squadra in Yamaha Jorge Lorenzo. Nel 2010, a causa di una frattura alla tibia e al perone riportata nelle prove del Mugello, Rossi è costretto a saltare quattro gare. Il titolo resta però in casa Yamaha con la vittoria di Jorge Lorenzo, al primo trionfo in MotoGp. Dopo sette stagioni Rossi passa alla Ducati per un binomio tutto italiano. Il matrimonio con la casa di Borgo Panigale non sortisce però i risultati sperati e, dopo due anni senza aver ottenuto alcuna vittoria, il ‘Dottore’ decide di tornare alla Yamaha. Il pesarese si ritrova ad avere a che fare con una generazione ‘terribile’ di spagnoli, dal compagno di squadra Lorenzo, fino all’ultimo arrivato Marquez, che al primo anno in MotoGp si rivela da subito un predestinato conquistando il titolo mondiale. Rossi torna in ogni caso al successo ad Assen, in Olanda, dopo un digiuno che durava da più di due anni. Nell’anno successivo è ancora il pilota di Cervera il dominatore assoluto, ma rispetto al 2013 Rossi dimostra di aver trovato maggiore confidenza con la sua Yamaha vincendo a Misano e in Australia e piazzandosi secondo in classifica dietro a Marquez. Si arriva al 2015, dove il ‘Dottore’ vince all’esordio in Qatar e, con una serie lunghissima di podi, impreziosita dai successi anche in Argentina, Olanda e Gran Bretagna, rimane in testa al Mondiale fino all’ultima gara facendo della grande regolarità la propria arma di forza, presentandosi all’ultimo appuntamento a Valencia con sette punti di vantaggio su Lorenzo. Fino all’amaro epilogo finale.

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