Milano, 1 gen. (LaPresse) – “Sentiamo l’obbligo di tornare in Europa e in Champions, nell’ultima settimana di campionato con 4 punti tra Roma e Napoli abbiamo capito che non siamo inferiori a nessuno, e psicologicamente abbiamo raggiunto la consapevolezza di essere da terzo posto”. Parole di Diego Lopez, portiere del Milan, tracciando un bilancio di questa prima parte di stagione e proiettandosi alle ambizioni del nuovo anno. Il bilancio è positivo, sono molto felice in questo club e in questa squadra, speriamo tutti che questa possa essere una grande stagione”, spiega il portiere spagnolo in un’intervista a Sky Sport.

“Dobbiamo migliorare qualcosa ma siamo in linea con i nostri obiettivi. Il Milan è un grande club, una grande organizzazione con tanta storia, che speriamo possa tornare ad essere grande e nel posto dove merita di stare”. “Tornare in Europa è una necessità”, ribadisce Lopez. “Noi giocatori dobbiamo insistere, ma non pensando al 31 maggio. Dobbiamo pensare partita dopo partita, i prossimi due mesi saranno fondamentali”. Dal portiere parole di elogio per il tecnico Inzaghi: “Ha vinto tanto, è un grande professionista ed ha tutta l’esperienza per diventare un grande allenatore”. Riguardo l’addio di Torres: “E’ un grande professionista, ha lavorato molto per lui e la squadra, ma in campo non è andata bene ed è arrivata questa decisione condivida da lui e dal Milan. Da amico, gli auguro il meglio. Il gruppo perde un uomo con caratteristiche umani e professionali formidabili. Lui è un grande fan dell’Atletico, è la sua vita, per lui è bello tornare a casa, sente quei colori e farà di tutto per tornare di nuovo grande”.

Lopez torna sul trionfo in Champions della scorsa stagione con il Real: “Mi sono sentito partecipe nonostante il titolare fosse Casillas, ma ero parte della rosa. Con Casillas il rapporto era di lavoro, normale”. Tornando alla situazione rossonera, conclude: “Abbiamo tutto per lottare un giorno per scudetto con Roma e Juventus, è questione di tempo, dobbiamo lavorare per migliorare. Non ho visto differenze con le altre squadre. Dobbiamo essere regolari, credere in noi stessi, non siamo inferiori a nessuno. E serve un pizzico di umiltà, saper soffrire”.

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