Lo apprende LaPresse da fonti della tv pubblica. Pd: "Atto arrogante e minaccioso"

È stato avviato – a quanto apprende LaPresse da fonti Rai – un procedimento disciplinare dalla Rai nei confronti di Serena Bortone, conduttrice di ‘Che Sarà’ su Rai3, per il caso del monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile che è stato annullato dalla dirigenza della tv pubblica. La giornalista ha prima denunciato la cancellazione dell’intervento sui suoi social e poi ha letto comunque il monologo in trasmissione. “Non era mai successo che un contratto venisse annullato dall’alto. Vengono date spiegazioni un po’ bizzarre e farlocche. Tipo che Scurati aveva promozioni già su Netflix, ma da una ricerca non c’era nessuna promozione su Netflix, anzi nessuna promozione in generale per Scurati. Mi attacco al telefono, scrivo mail urgenti, mando messaggi a più di un dirigente, chiedendo cosa dire a un Premio Strega tradotto in 42 lingue. Nessuno mi risponde, la mattina dopo in perfetta solitudine ho dovuto avvertire io Scurati che il suo contratto era stato annullato. Scurati mi ha detto che mi regalava il testo e che lo potevo leggere in onda, cosa che io ovviamente ho fatto”, ha detto poi Bortone nei giorni successivi

Macheda (Usigrai): “Inaccettabile”

E cosi l’ha fatto: Roberto Sergio, l’uomo che da dirigente Rai, direttore della radiofonia attaccava pubblicamente sui social il Giornale Radio Rai, ora da Amministratore delegato fustiga a colpi di procedimenti disciplinari chi, anche attraverso i social difende la propria libertà e professionalità da un sistema di controllo “asfissiante” sul lavoro dei giornalisti della Rai. I provvedimenti annunciati sulla vicenda Scurati sono dunque arrivati ma alla persona sbagliata. Il procedimento disciplinare aperto contro Serena Bortone è inaccettabile. Anche basta“, ha commentato sui suoi social Daniele Macheda, segretario dell’Usigrai, sindacato dei giornalisti della tv di Stato. 

Pd: “Contro Bortone gesto arrogante e minaccioso”

“Il procedimento disciplinare dell’Ad Rai Sergio nei confronti di Serena Bortone definisce l’idea che la dirigenza dell’azienda ha del pluralismo informativo. Siamo di fronte ad un atto arrogante, minaccioso, intimidatorio. ‘Colpirne uno per educarne cento’ è il motto che anima questa maggioranza che vuole rendere l’azienda del servizio pubblico il megafono del governo“. Così i componenti del Pd in commissione di vigilanza Rai.

Opposizioni chiedono audizione Bortone e Corsini in vigilanza 

“I capigruppo di opposizione Stefano Graziano (Pd), Dario Carotenuto (M5s), Maria Elena Boschi (Iv), Mariastella Gelmini (Azione), Angelo Bonelli e Peppe De Cristoforo (Avs) hanno richiesto che la Commissione di Vigilanza Rai si attivi per convocare l’audizione della giornalista Serena Bortone e del direttore dell’approfondimento Rai, Paolo Corsini, al fine di ‘fare chiarezza sul caso Scurati’. In una lettera indirizzata alla presidente della commissione di vigilanza Rai, Barbara Floridia, hanno sottolineato che “durante l’audizione dei vertici Rai di ieri sera è emersa una ricostruzione dei fatti molto distante da quella nota senza che i vertici Rai fornissero la documentazione necessaria che dimostrasse la veridicità di quanto da loro sostenuto come peraltro sottolineato questa mattina dalla presidente Soldi che li smentisce parlando di omissioni e racconti parziali”.

Le opposizioni esprimono quindi “preoccupazione riguardo alla possibilità che l’amministratore delegato e il direttore generale Rai abbiano fornito informazioni non veritiere alla commissione di vigilanza. Pertanto – aggiungono – chiediamo l’immediata audizione di Bortone e Corsini. Il caso Scurati – concludono – non può essere archiviato in modo superficiale, anche solo l’ipotesi di censura nei confronti di uno scrittore non è compatibile con il concetto di servizio pubblico e con i principi fondamentali della democrazia”.

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