Roma, 30 lug. (LaPresse) – “Le bimbe sanno che Alessandra è la loro madre, ma per lo Stato italiano lei non è nessuno. L’unica a essere riconosciuta legalmente sono io, come madre biologica”, racconta Francesca Vecchioni al settimanale Oggi, nel numero in edicola. La figlia di Roberto Vecchioni racconta la fine della sua storia sentimentale: “Nina e Cloe hanno 2 anni e mezzo, e certamente hanno notato il cambiamento, ma le loro mamme continuano a essere presenti nella loro vita anche se hanno deciso di separarsi”. E si apre per puntare l’attenzione sui particolari risvolti sociali e di costume che riveste in tema di unioni gay.
“Purtroppo i diritti delle nostre figlie e i nostri – dice Francesca – così come i doveri che abbiamo verso di loro, ce li dobbiamo garantire da soli. In un momento difficile come quello di una separazione solo la buona volontà e l’impegno delle persone possono colmare un vuoto legislativo enorme”.
“Tutto quello che abbiamo fatto, e che continueremo a fare – aggiunge Francesca Vecchioni – è per le nostre figlie. Per loro è meglio sapere di avere due mamme che le amano anche se separate, anziché avere due mamme che non si amano più ma sono costrette a vivere insieme. Chi approfitterà di questa situazione per denigrare la lotta verso l’allargamento dei diritti, colpirà non solo le nostre bambine, ma anche i figli di tante altre coppie, perché la separazione non è differente nelle coppie omosessuali o eterosessuali”.
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