L'ex deputato grillino affetto da sla abbandona in polemica per la bocciatura di un suo emendamento in favore dei disabili

Matteo Dall'Osso lascia il Movimento 5 Stelle e passa a Forza Italia. L'ormai ex deputato grillino sceglie Silvio Berlusconi per continuare la sua azione politica, proprio quello che nella truppa pentastellata viene visto come 'il diavolo' o il 'male assoluto'.

La scelta del parlamentare è frutto di una profonda delusione provata dopo che il Movimento, il suo Movimento, lo ha lasciato da solo a combattere la battaglia in favore delle persone con disabilità. Dall'Osso aveva presentato alcuni emendamenti alla manovra per il trasporto di chi non è autosufficiente, ma in un caso il governo ha invitato al ritiro, in altri addirittura ha prima accantonato e poi bocciato col voto le sue proposte. Una goccia enorme che ha fatto traboccare il vaso, per uno dei militanti più convinti e che era riuscito anche a domare la 'bestia', ovvero la Scelorsi laterale amiotrofica da cui è affetto.

Nel momento più difficile della sua esperienza a Montecitorio, il deputato ex Cinquestelle si è trovato al fianco soprattutto Renata Polverini, che dopo interminabili chiacchierate notturne è riuscito a convincerlo a passare in FI. Dall'Osso ha anche incontrato il Cav a Palazzo Grazioli: un'ora e mezza di colloquio per sancire la nascita di una nuova intesa e alla fine ha presentato la lettera di trasferimento alla Presidenza della Camera. Respingendo anche gli estremi tentativi del M5S di convincerlo a restare.

Per qualche ora, dopo l'ufficialità del passaggio, si è diffusa la voce che i Cinquestelle avessero già attivato la procedura per chiedere gli oltre 100 mila euro di penale, prevista nella scrittura privata fatta firmare a tutti i candidati al momento della candidatura. L'indiscrezione, però, è stata immediatamente smentita dallo stesso gruppo pentastellato. Luigi Di Maio ha spiegato che prima di muovere un solo passo come capo politico "vuole capire cosa è successo". Così come Roberto Fico si dice "sorpreso" dalla decisione del suo ormai ex compagno di partito.

Il nuovo leader di Dall'Osso, Silvio Berlusconi, però, lo tranquillizza: "Penali? Quella roba è incostituzionale, non pagherà nulla". Tra i Cinquestelle la prima ad uscire allo scoperto, quasi giustificando la scelta del deputato, è la senatrice Elena Fattori, secondo la quale "è stato lasciato indietro dal Movimento". A spiegare le ragioni del passaggio a Forza Italia, quando il tema è entrato di prepotenza nel dibattito politico, è lo stesso Dall'Osso: "Prima mi hanno usato, poi mi hanno preso in giro, non posso più restare. Mi sono sentito solo, in parte tradito, umiliato. E mi sono sentito disabile". Ora inizia un nuovo capitolo della sua vita, sotto le insegne di Forza Italia. 

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