La premier alla riunione del Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione europea

Giorgia Meloni ha partecipato alla riunione del Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione europea (Colaf) a palazzo Chigi. “Questa riunione del Colaf è particolarmente importante perché è la prima dopo la conversione in legge del decreto n. 19 del 2 marzo 2024, che ha esteso le funzioni del Comitato alla prevenzione e al contrasto delle frodi in danno del Pnrr. Da quando ci siamo assunti la responsabilità di portare a compimento gli obiettivi del Piano, una preoccupazione costante è stata quella di garantire, oltre all’attuazione degli investimenti e delle riforme nel rispetto dei tempi previsti, anche la legalità e la trasparenza“, ha detto la presidente del Consiglio. “Ci siamo sempre posti il tema, cioè, di costruire un sistema quanto più efficace possibile per prevenire e reprimere le frodi che riguardassero le ingenti somme messe a disposizione dal Pnrr. La ragione è semplice: dobbiamo non solo utilizzare al meglio le risorse del Piano, e fare in modo che si concentrino su interventi strategici e di lungo periodo, ma impedire anche che qualcuno possa sfruttare questa ‘occasione’ per i propri interessi e intercettare risorse che sono invece preziosissime, e che non possono di certo finire nelle mani della criminalità”, ha aggiunto.

“Non devo di certo ricordare a voi quali sono gli elementi che contribuiscono ad attirare gli interessi della criminalità. Dalla mole ingente di risorse in capo al Pnrr, alla complessità degli interventi e delle regole, dalle difficoltà organizzative alla fretta nell’implementazione delle misure per il rispetto delle scadenze. Proprio per questo, il governo ha lavorato in questi mesi per riorganizzare il Piano, rafforzare le strutture di gestione, semplificare le procedure e rendere le strutture amministrative più forti, più veloci e più efficienti”. 

Meloni: “Colaf strumento per proteggere risorse Ue a disposizione Italia”

“Oggi inauguriamo una nuova fase nella vita e nell’attività del Colaf. Puntiamo a rendere il Colaf, cioè, lo strumento per proteggere le risorse europee che sono a disposizione dell’Italia. È uno strumento che questo governo ritiene indispensabile soprattutto nello scenario con il quale ci confrontiamo, nel quale sono in gioco circa 350 miliardi di euro tra Pnrr e Piano Nazionale Complementare correlato, RepowerEu, Fondo di Coesione 2021-2027 e Fondo di Coesione Nazionale. Scelta coerente con quella che abbiamo fatto al momento della formazione del Governo, ovvero affidare ad un’unica Autorità politica le politiche europee e la gestione unitaria delle risorse europee delle politiche di coesione, del Pnrr e dei fondi nazionali collegati”, ha affermato la premier. “Oggi proiettiamo quella scelta anche sul piano del rispetto delle regole e della difesa della legalità. Non si tratta, ovviamente, di partire da zero nel contrasto agli illeciti e alle frodi ai danni del Pnrr ma di rafforzare e potenziare un sistema articolato, che già funziona e i cui risultati sono stati riconosciuti anche in sede europea, e che si poggia sul lavoro della magistratura, delle forze di polizia e sul sistema di controllo e audit messo a punto per le amministrazioni centrali nazionali e per i soggetti attuatori del Pnrr”.

“Questa è la sede nella quale possiamo mettere in comune e utilizzare al meglio le energie migliori che abbiamo a disposizione in termini di esperienze, capacità, professionalità e tecnologie. Anche qui, non partiamo da zero ma da alcuni punti di forza. Questi punti di forza sono la storia e l’esperienza di questo Comitato, che da oltre 30 anni è il punto di riferimento sia nella cooperazione tra le istituzioni italiane sia nella cooperazione con le Istituzioni europee, dall’Ufficio europeo per la lotta alla frode della Commissione europea alla Procura europea”, ha sottolineato. “Oggi inauguriamo un nuovo capitolo di questa lunga storia e sono certa che il Colaf, rinnovato nella composizione e nelle funzioni, darà un contributo decisivo per l’attuazione del Pnrr. Perché solo attraverso il rispetto delle regole è possibile assicurare che le ingenti risorse del Piano si traducano in investimenti concreti al servizio dei cittadini, delle famiglie e delle imprese di questa Nazione. Non resta, dunque, che metterci, insieme, al lavoro”. 

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