La senatrice a vita è intervenuta a un convegno al Memoriale della Shoah a Milano: "Ricevo minacce pazzesche"

Non mi aspettavo questa ondata di antisemitismo. Ma come ha detto il rabbino Arbib, siamo stati sempre odiati, perseguitati, fummo schiavi in Egitto, ma non si sa se per una forza divina, umana o filosofica, sia pure una minoranza della minoranza, nonostante questo mondo intorno che ci accusa, nonostante millenni e secoli nell’indifferenza generale, questo popolo continua a esistere. Speriamo anche dopo questa ondata spaventosa di odio”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, nel suo intervento al convegno ‘Le vittime dell’odio’ al Memoriale della Shoah a Milano. Un’ondata che investe “per esempio – ha aggiunto Segre – anche gli ebrei italiani che non c’entrano niente con le decisioni politiche di Israele, magari non le condividono, sappiamo che siamo accusati di tutto quello che noi per primi non vorremmo vedere”.

Segre: “Ricevo minacce pazzesche, odiatori vanno curati”

Ricevo delle minacce pazzesche e le ho ignorate per anni perché il silenzio mi sembrava la cosa migliore, e mi preoccupo anche di questi odiatori, perché sono una mamma e una donna. Più che gli odiati dovrebbero essere gli odiatori ad essere curati“, ha aggiunto Segre. Gli odiatori “dovrebbero essere curati da una équipe di medici. Quando si sanno i nomi, è una preoccupazione della società. Quando ho fatto il vaccino (contro il Covid, ndr) mi hanno scritto come se fossi un untore. Mi augurano la morte? Io risposto calma, ho 93 anni e mezzo. Uno che mi augura la morte, io dico che è lui da curare. Sei malato. Ho visto tutto, come vuoi che abbia paura a uscire?”, ha aggiunto Segre, sopravvissuta alla Shoah.

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