Il governo giallo-verde ha presentato i primi due progetti di riforma della Carta. E assicurano che non saranno i soli

La riforma del governo del cambiamento parte dal referendum propositivo senza quorum e dal taglio ai parlamentari. Ed è solo l'inizio. Lega e Movimento 5Stelle presentano i primi due progetti di legge di riforma Costituzionale e assicurano: "Non stiamo cancellando il Parlamento né snaturando il principio della rappresentanza".

Padre della riforma è Riccardo Fraccaro, ministro per i Rapporti con il Parlamento e non a caso della democrazia diretta. "Dare più potere al popolo, ma questo non significa eliminare il Parlamento. Anzi è renderlo più efficiente", spiega Fraccaro. "Siamo il Paese con il più alto numero dei parlamentari in Europa, noi non stiamo distruggendo la rappresentanza, non la stiamo snaturando, ci adeguiamo alle migliori pratiche". La riforma, che andrà a modificare l'articolo 71 della Costituzione in materia di iniziativa legislativa popolare e gli articoli 56 e 57 sulla composizione di Camera e Senato, porterà, conferma il ministro, un risparmio di mezzo miliardo. Prossimo passo anche l'abolizione del Cnel e del quorum del referendum abrogativo.

REFERENDUM PROPOSITIVO I cittadini elaborano una proposta di legge ordinaria che, con il sostegno di 100 mila firma, dovrà passare prima il vaglio della Corte costituzionale (la legge non deve violare i principi e i diritti costituzionali e gli obblighi internazionali ed europei). Con il via libera della Consulta si passerà alla raccolta di 500 mila firme per sottoporre il quesito al voto popolare. Prima del referendum però sarà il Parlamento a dover esaminare entro 18 mesi la legge di iniziativa popolare. Se le aule non legiferano entro questo tempo scatterà il referendum senza bisogno di raggiungere il quorum. Nel caso in cui invece le due Camere approvano un'altra legge o modificano quella di iniziativa popolare, sarà il comitato promotore a decidere se attivare il referendum o accettare la proposta del Parlamento. Nel caso della consultazione popolare saranno sottoposti ai cittadini entrambe le leggi e sarà scelta quella che avrà più voti. Qualora la legge proposta preveda dei costi i proponenti saranno tenuti ad indicarne le coperture.

TAGLIO PARLAMENTARI Il secondo disegno di legge modifica invece gli articoli 56 e 57 della Costituzione tagliando 345 parlamentari. In tutto si scenderà a 600, 400 deputati e 200 senatori, contro gli attuali 630 e 315. Una sforbiciata, scherza Roberto Calderoli "che permetterà anche a tutti di sedersi durante l'assemblea comune del Parlamento". La riforma prevede anche la diminuzione a 8 degli eletti all'estero per la Camera e 4 al Senato. Nel ddl c'è anche un passaggio sulla legge elettorale, con la maggioranza che ritiene "opportuno un intervento del legislatore che riporti la normativa elettorale alla tradizionale impostazione in base alla quale essa sia sempre applicabile prescindendo dal numero dei parlamentari".

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