Convergenza tra i leader di Pd, Movimento 5 Stelle e Avs: la piazza sarà quella di Roma. Azione, IV e +Europa: "Non si trasformi in antisemitismo"
Ore di interlocuzioni intense tra i leader di centrosinistra per convergere su una manifestazione per Gaza. L’idea di una piazza, circolata nei giorni scorsi e filtrata come ipotesi, si è concretizzata. Dopo una fitta serie di scambi tra i leader di Pd, M5S e Avs, una cosa è certa: la manifestazione si farà. Sarà un unico appuntamento nazionale, nelle strade di Roma. Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli sono sul punto di chiudere anche su una data: si va verso il 7 giugno. Un’ipotesi più che realistica e frutto di una mediazione tra varie possibilità in campo. L’idea del 15 giugno, inizialmente presa in considerazione, sarebbe tramontata. Una data considerata troppo lontana sia da Avs che dal M5S che, stando a fonti parlamentari, hanno suggerito di “muoversi il prima possibile“. Esclusa anche l’ipotesi del 21 giugno, in modo da evitare una sovrapposizione con la manifestazione ‘Stop ReArm Europe‘, la campagna europea a cui hanno aderito diverse sigle tra cui Arci e Rete Italiana Pace e Disarmo. Sembrerebbe poco probabile anche la data dell’1 giugno, considerata da alcuni troppo vicina per consentire una organizzazione efficace. Il 7 giugno, insomma, sembrerebbe un buon compromesso, oltre che un occasione per tirare la volata all’appuntamento referendario dell’8 e del 9 giugno.
Conte: “Lavoriamo a mobilitazioni contro il genocidio a Gaza”
Pd, M5s e Avs serrano così i ranghi intorno ai punti di convergenza già trovati per la mozione unitaria presentata in Parlamento. Tra questi, il riconoscimento dello Stato di Palestina secondo i confini del 1967, la condanna dello sterminio a Gaza, la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas, la condanna dei crimini di guerra di Israele e la sospensione degli accordi di associazione tra Ue e Israele. Certo, sono ancora tanti i dettagli da curare, ma i leader starebbero già limando le questioni logistiche. A testimoniare l’attivismo dei partiti, c’è il post del presidente pentastellato. “Se Governo e maggioranza Meloni restano seduti, – scrive Conte – noi ci alzeremo in piedi. Il M5S come sempre c’è e sta lavorando in queste ore per mobilitazioni corali e di piazza contro il genocidio in corso a Gaza, contro la condotta criminale di Netanyahu”, dice Conte.
TUTTI IN PIEDI PER GAZA
Se Governo e maggioranza Meloni restano seduti, noi ci alzeremo in piedi. Il M5S come sempre c’è e sta lavorando in queste ore per mobilitazioni corali e di piazza contro il genocidio in corso a Gaza, contro la condotta criminale di Netanyahu. L’ignavia è…
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) May 26, 2025
Azione, +Europa e IV: “Manifestazione non si trasformi in antisemitismo”
E le reazioni alla possibile manifestazione per Gaza arrivano anche dall’ala moderata del centrosinistra. E in particolare dal leader di Azione Carlo Calenda: “Siamo assolutamente disponibili a fare una grande manifestazione per dire a Israele di fermarsi, però vogliamo essere sicuri che non ci siano bandiere di Hamas, che non si inneggi alla morte degli ebrei e che non ci sia alcun tipo di atteggiamento antisemita. Gli organizzatori devono assolutamente garantire che sarà così o noi non ci saremo”. Alle garanzie richieste da Azione, si aggiungono le condizioni poste da Riccardo Magi di +Europa, che dichiara: “Più Europa è disponibile a partecipare alla manifestazione delle opposizioni affinché Israele interrompa le azioni militari, purché ci sia la netta condanna non solo del folle operato di Netanyahu ma anche delle azioni di Hamas e della strage del 7 ottobre“. Da Italia Viva si attende la definizione di una piattaforma precisa, mentre Renzi ribadisce: “Se la piattaforma è la condanna del governo Netanyahu sono il primo. La mia posizione è quella di Liliana Segre: durissima condanna del governo israeliano ma nessuna possibilità di accettare che si trasformi in un atteggiamento antisemita“.
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