Ieri decine di vittime in un raid dell'Idf su una scuola nella Striscia
Dopo una giornata, quella di ieri, lunedì, fatta di affermazioni e rapide smentite in merito ai negoziati per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza e per il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia, sembra che ci siano progressi verso un accordo. Nella tarda serata di ieri, l’inviato speciale Usa per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha detto alle famiglie degli ostaggi di sperare in sviluppi entro i prossimi due giorni. Sempre ieri, intanto, in un raid dell’Idf su una scuola a Gaza si sono registrate decine di vittime. Ecco le ultime notizie di oggi sul conflitto in Medio Oriente IN AGGIORNAMENTO
Von der Leyen: “Escalation Israele non può essere giustificata”
“La Commissione europea ha sempre sostenuto – e continuerà a sostenere – il diritto di Israele alla sicurezza e all’autodifesa, ma questa escalation e l’uso sproporzionato della forza contro i civili non possono essere giustificati dal diritto umanitario e internazionale”. Lo ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha avuto una telefonata con il re di Giordania Abdullah II. Secondo quanto riportato in una nota dell’Esecutivo Ue, in primo luogo, la presidente von der Leyen ha elogiato il ruolo della Giordania, sotto la guida del re, “come pilastro della stabilità in una regione segnata da conflitti e crisi umanitarie” e ha “elogiato la generosità di lunga data della Giordania nell’ospitare i rifugiati palestinesi“. I leader hanno discusso del peggioramento della situazione umanitaria a Gaza, che sta entrando nell’undicesima settimana di blocco degli aiuti. “L’espansione delle operazioni militari israeliane a Gaza, che prendono di mira le infrastrutture civili, tra cui una scuola che fungeva da rifugio per le famiglie palestinesi sfollate, uccidendo civili, compresi bambini, è abominevole”, viene riferito.
Von der Leyen: “Israele ripristini subito distribuzione aiuti”
“Israele deve ripristinare immediatamente la distribuzione degli aiuti in linea con i principi umanitari, con la partecipazione delle Nazioni Unite e di altri partner umanitari internazionali”. Lo ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha avuto una telefonata con il re di Giordania Abdullah II. La presidente von der Leyen, secondo quanto riferito in una nota dell’Esecutivo Ue, ha ribadito la posizione dell’Ue, che include il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, il ripristino del cessate il fuoco e la distribuzione su larga scala di assistenza umanitaria. Questi passi, ha sottolineato, sono essenziali per aprire la strada alla fine definitiva delle ostilità e al disarmo di Hamas. “Chiediamo al governo di Israele di porre immediatamente fine all’attuale escalation. Chiediamo inoltre all’organizzazione terroristica di Hamas di rilasciare immediatamente e senza indugio i restanti ostaggi crudelmente detenuti dal 7 ottobre 2023″, aggiunge.
Von der Leyen, nella telefonata con il re di Giordania, ha anche sollevato la questione del deterioramento della situazione in Cisgiordania. In risposta, l’UE ha intensificato il sostegno all’Autorità Nazionale Palestinese e al popolo palestinese. Ciò include un pacchetto completo di assistenza finanziaria di 1,6 miliardi di euro per il periodo 2025-2027, di cui 310 milioni di euro di sostegno diretto all’Autorità Nazionale Palestinese nel 2025. “L’impegno dell’Europa per una pace giusta, globale e duratura basata sulla soluzione a due Stati rimane incrollabile”, ha dichiarato von der Leyen. I leader hanno ribadito il loro sostegno al Piano Arabo di Ripresa e Ricostruzione per Gaza, approvato dagli Stati arabi al Vertice del Cairo lo scorso marzo, sottolineando che non si dovrebbe verificare alcun esodo forzato di palestinesi. I leader hanno poi discusso dell’attuazione in corso del Partenariato Strategico e Globale UE-Giordania, firmato nel gennaio 2025. La Presidente von der Leyen ha espresso “apprezzamento per l’eccellente cooperazione” sin dal suo avvio. Ha poi osservato che l’erogazione di 500 milioni di euro nell’ambito del Pacchetto di Assistenza Macrofinanziaria dell’UE è prevista per l’inizio di agosto. Un secondo importo analogo dovrebbe essere approvato a livello UE in autunno. Un ulteriore stanziamento di 228 milioni di euro di assistenza per il periodo 2025-2027 dovrebbe essere approvato a luglio per rafforzare ulteriormente il clima degli investimenti in Giordania. Infine, i leader hanno discusso della situazione in Siria. La Presidente von der Leyen ha accolto con favore il ruolo della Giordania nel sostenere gli sforzi di rafforzamento delle capacità istituzionali nel Paese. Ha ribadito la disponibilità dell’UE ad approfondire la cooperazione con la Giordania in questo settore. Ha inoltre sottolineato la storica decisione dell’UE, presa la scorsa settimana, di revocare le sanzioni economiche alla Siria e ha confermato che l’UE continuerà a monitorare il processo di riforma in Siria e a vigilare su eventuali violazioni dei diritti umani. La Presidente von der Leyen ha osservato che l’UE rimane in prima linea negli sforzi internazionali a sostegno del popolo siriano. La recente IX Conferenza di Bruxelles ha garantito impegni per quasi 6 miliardi di euro a favore della Siria e dei paesi limitrofi. La Presidente von der Leyen ha sottolineato il sostegno dell’UE al percorso di riconciliazione e ripresa della Siria, che porti al ritorno volontario, sicuro e dignitoso dei rifugiati.
Superati 54mila morti a Gaza da inizio guerra
Sono oltre 54mila i morti nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra. È quanto risulta dal nuovo bilancio diffuso dal ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, che riferisce di 79 morti e 163 feriti nelle ultime 24 ore, che fanno salire il bilancio complessivo dall’inizio della guerra a 54.056 morti e 123.129 feriti. Il ministero di Gaza precisa che il bilancio delle ultime 24 ore, che si basa sui dati degli ospedali, non include gli ospedali del nord della Striscia, a causa della difficoltà di accesso.
Zuppi: “A Gaza si rispetti il diritto umanitario”
Per quanto riguarda la situazione nella Striscia di Gaza “chiediamo il rispetto del diritto internazionale umanitario, l’ingresso di aiuti senza restrizioni, l’apertura di corridoi umanitari e, soprattutto, la promozione di un dialogo che possa realizzare la soluzione ‘due popoli, due Stati'”. Lo ha detto il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Matteo Maria Zuppi, durante l’introduzione del Consiglio permanente della Cei. Nel suo discorso Zuppi ha poi ribadito le parole di Papa Leone XIV in merito a Gaza: “È sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella Striscia di Gaza. Rinnovo il mio appello accorato a consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità, il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani, dalle persone malate”.
Israele: intercettato missile lanciato dallo Yemen
Un missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato dalle forze armate israeliane. Lo comunica l’Idf sul proprio account Telegram, spiegando che le sirene d’allarme sono risuonate poco fa in diverse aree di Israele.
Gaza Humanitarian Foundation: iniziata distribuzione aiuti nella Striscia
La Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) ha annunciato di aver iniziato lunedì le operazioni nella Striscia di Gaza, consegnando camion carichi di cibo a nuovi punti di distribuzione, dai quali gli aiuti sono stati poi distribuiti a numerosi palestinesi. Lo riporta Times of Israel. L’annuncio arriva dopo che alcuni media israeliani avevano riferito che la Ghf, sostenuta da Stati Uniti e Israele, non era riuscita a iniziare le operazioni a Gaza come previsto. La GHF non ha specificato la quantità di aiuti distribuiti, ma ha pubblicato foto che mostrano alcuni abitanti di Gaza mentre ritirano scatole di aiuti da un punto di distribuzione. Nel comunicato, la fondazione afferma che ulteriori camion arriveranno martedì e che il flusso degli aiuti aumenterà ogni giorno.
La Ghf è stata creata all’inizio di quest’anno mentre Israele cercava di promuovere un nuovo meccanismo per la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza che impedisse il loro dirottamento da parte di Hamas. Le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali presenti a Gaza si sono rifiutate di collaborare con la Ghf, sostenendo che l’iniziativa viola i principi umanitari, obbligando i palestinesi a percorrere lunghe distanze per ricevere aiuti e limitando la distribuzione al sud della Striscia, contribuendo di fatto allo sfollamento forzato della popolazione. Finora solo un piccolo numero di organizzazioni meno conosciute ha accettato di collaborare con la Ghf, tra cui l’organizzazione statunitense Rahma Worldwide, il cui logo appare nelle foto delle scatole distribuite oggi agli abitanti di Gaza.
Witkoff e Boehler alle famiglie degli ostaggi: “Speriamo in sviluppi in 2 giorni”
L’inviato speciale per il Medio Oriente del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Steve Witkoff, e l’inviato speciale per gli ostaggi Adam Boehler, hanno avuto lunedì sera un colloquio telefonico con le famiglie degli ostaggi, dicendo loro che “sperano in sviluppi nei prossimi due giorni“. Lo riferisce l’emittente israeliana Kan. Anche il primo ministro Benjamin Netanyahu ha auspicato di poter dare degli annunci tra lunedì e martedì. Successivamente, il suo ufficio ha chiarito che l’intenzione del premier non era di riferirsi concretamente a quei due giorni, “ma agli sforzi continui per raggiungere un accordo per il rilascio dei nostri ostaggi”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata