Potrà ospitare circa 200 persone che poi saranno trasferite nelle strutture di Gjader

A Shengjin, in Albania, è pronta la struttura di accoglienza che si occuperà delle procedure di ingresso (identificazione e registrazione) dei migranti che arriveranno dall’Italia. I lavori all’interno del porto, che dista circa 70 chilometri da Tirana, sono stati completati il giorno prima della visita della premier Giorgia Meloni. “E’ pronta, ieri sono tanti ultimati i lavori e adesso è passata sotto la gestione italiana. Potrà ospitare circa 200 persone che poi saranno trasferite nelle strutture di Gjader”, spiega il direttore del porto Sander Marashi.

Per la presidente del Consiglio breve sopralluogo assieme al primo ministro della Repubblica di Albania Edi Rama nell’area dell’ex aeroporto di Gjader, destinata alla realizzazione delle strutture per l’accertamento dei presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale e per il rimpatrio dei migranti non aventi diritto all’ingresso e alla permanenza nel territorio italiano

Schlein: “Da Meloni costosissimo spot in Albania a quattro giorni da voto”

Elly Schlein attacca la presidente del Consiglio. “Meloni va a quattro giorni dal voto a fare un costosissimo spot elettorale in Albania. Doveva costare 650 milioni, stanno diventando 800 milioni. Non ci facciamo dire che non ci sono i soldi per assumere nella sanità pubblica, potevamo utilizzarle meglio lì queste risorse”, ha detto la segretaria del Pd a ‘Cinque minuti’, in onda stasera su Rai1. I migranti costano anche in Italia? “Ma con questo meccanismo costano molto di più”, replica Schlein, “oltretutto calpestandone i diritti. Ciascun funzionario pubblico italiano che dovesse lavorare in quei centri prenderebbe una indennità aggiuntiva perché lavora fuori”, ha aggiunto.

Scontro Magi-Meloni davanti hotspot Shengjin, deputato bloccato da sicurezza

Scontro tra Riccardo Maggi e Giorgia Meloni a Shengjin. ‘Un miliardo. Spot elettorale’, recita il cartello esposto dal segretario di +Europa all’uscita della fila di macchine della premier dalla struttura di accoglienza allestita nel porto della cittadina albanese. Magi, fermo in piedi, ha bloccato il corteo ed è stato allontanato in maniera piuttosto ruvida dalla sicurezza presente sul posto. A questo punto Meloni è scesa dall’auto chiedendo alla sicurezza: “Per favore lasciatelo”. Mentre Magi continuava a parlare, criticando l’accordo con l’Albania e gridando “se questo succede a un parlamentare figuratevi a quei poveri cristi dei Migranti. Si vergogni”, Meloni ha replicato ironica: “Sì, non è uno stato di diritto… Non volete più Europa? Abbiamo portato qui una legislazione italiana ed europea. Si vergogni lei”. “Io la capisco Magi e le sono solidale – ha quindi aggiunto la premier prima di risalire in auto e lasciare il porto – Ho fatto un sacco di campagne elettorali in cui non sapevo se avrei superato la soglia di sbarramento. Le sono totalmente solidale”. Al termine di tutto Magi ha mostrato delle macchie di sangue sulla camicia. 

Meloni: “Spot elettorale in Albania? Faccio mio lavoro, non posso scomparire”

“L’opposizione parla di spot elettorale? Fa il suo lavoro, lo considero normale, ma tanto come si fa si sbaglia. Se io avessi smesso di governare in questo mese e avessi fatto campagna elettorale avrebbero detto che non governavo perché facevo campagna elettorale”, ha detto Meloni. “Continuo a governare e mi dicono che faccio campagna elettorale perché governo. Qualcosa dovrò pur fare, perdonate, perché ho deciso di fare il mio lavoro, continuo a fare il mio lavoro. Quello che va avanti va raccontato e spiegato, piaccia o no all’opposizione. L’unica cosa che non posso fare, è che piacerebbe all’opposizione, è scomparire”. “Ho detto che non avrei fatto campagna elettorale in questo mese e penso che si veda che non sto facendo campagna elettorale. Ho fatto un’unica manifestazione sabato scorso di chiusura della campagna elettorale e per il resto sto facendo il mio lavoro però vado a Caivano, è uno spot elettorale, vado in Albania, è uno spot elettorale, vado a sottoscrivere l’accordo di coesione, uno spot elettorale. Quindi che cosa avrei dovuto sospendere il lavoro del governo per un mese? Mi dispiace non me lo posso permettere. Io devo fare il mio lavoro ed è quello che sto facendo”. 

Meloni: “Accordo di grande respiro europeo, grazie Albania”

La premier Meloni ringrazia Rama e Tirana. “Sono contenta di essere qui e contenta di avere questa occasione e sono contenta di aver con il primo ministro Edi Rama avuto l’occasione di verificare lo stato d’attuazione delle strutture che erano previste dal protocollo d’intesa tra Italia Albania, che i nostri governi hanno sottoscritto sette mesi fa per il rafforzamento della collaborazione in materia migratoria”, ha detto la presidente del Consiglio. “Voglio dire che chiaramente, come si evince molto bene dalle parole del primo ministro Edi Rama, Italia e Albania sono storicamente nazioni amiche, sono storicamente nazioni che sono abituate a lavorare e a collaborare insieme e io voglio ringraziare ancora una volta il primo ministro Rama, tutto il popolo albanese, per aver offerto il loro aiuto all’Italia, per aver stretto con noi un accordo che io considero un accordo di grande respiro europeo”.

La struttura di Gjader, ancora in via di completamento

Meloni: “In Albania da 1° agosto 1000 posti per salire poi a 3mila”

“Per quello che riguarda i tempi, li confermo. Chiaramente le due strutture” di Shengjin e Gjader “devono lavorare insieme e saranno operative il primo d’agosto. Noi partiamo ora da più di mille posti, che chiaramente arriveranno ai tremila che abbiamo previsto dal protocollo” annuncia la premier.

Meloni: “Due centri operativi dal 1° agosto”

“Il complesso dei due centri sarà operativo dal primo di agosto del 2024”, ha fatto sapere Meloni. “Chiaramente c’è chi ha sollevato le obiezioni sui tempi e quindi sulla operatività dei centri, sui quali ci sarebbe un ritardo, chiaramente tra questi anche diversi parlamentari dell’opposizione, che è un po’ curioso, perché prima ci accusano di voler creare Guantanamo e poi si lamentano per i tempi di costruzione di Guantanamo. C’è una lucida coerenza anche in questo. Il punto è che chiaramente noi qui vogliamo fare le cose per bene”, ha aggiunto. “E vogliamo fare le cose per bene anche perché se quello che qui abbiamo immaginato funzionerà, e funzionerà, allora noi avremo inaugurato una fase completamente nuova nella gestione del problema migratorio. L’accordo potrebbe essere replicabile in molti Paesi, potrebbe diventare una parte della soluzione strutturale dell’Unione Europea. Questo lo capiamo noi e lo capiscono ovviamente anche i sostenitori dell’immigrazione incontrollata che non a caso concentrano su questo progetto una opposizione decisa e feroce. Abbiamo molti occhi puntati addosso, vogliamo riuscire. Un obiettivo del genere va bene due mesi di ritardo se necessario, che poi sono dovuti soprattutto alla natura del terreno di Gjader, che ha richiesto interventi di rafforzamento che non avevamo previsto. Soprattutto a fronte di un problema che ci trascina dal 1991 e che nell’ultimo decennio non ha mai visto soluzioni davvero efficaci. Questa finalmente può esserlo”.

Visita in Albania del Presidente Giorgia Meloni
Visita in Albania del Presidente Giorgia Meloni, l’incontro con il premier Edi Rama

Rama: “Si vergogni chi ha gettato fango su Albania”

“Devono vergognarsi coloro che hanno trasformato il diritto democratico a opporsi” all’accordo sui Migranti tra Italia e Albania “in un abuso del quarto potere, sulla pelle dell’Albania, degli albanesi e dello stesso pubblico italiano”, ha detto Rama parlando durante una conferenza stampa congiunta con Meloni. Il leader di Tirana si è lamentato di quei media italiani che hanno “gettato fango sull’Albania” per “attaccare l’accordo tra i due governi”.

Rama: “Fieri di dare una mano all’Italia”

“Sono fiero che l’Albania possa essere utile all’Italia” perché “l’Italia è stata utile all’Albania molte volte”, ha aggiunto Rama. “Se noi abbiamo la possibilità di essere utili all’Italia, allora raccogliamo questa opportunità e lo facciamo con il cuore, nella convinzione che il mare tra Italia e Albania non ci divide ma ci unisce da migliaia di anni”.

La visita di Meloni e il Protocollo sottoscritto con Rama

La visita della premier arriva a tre giorni dalle elezioni europee. Assieme a Meloni nel paese delle Aquile ci sarà anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Ci recheremo in Albania per verificare, a seguito del Protocollo sottoscritto a novembre con Rama, lo stato di realizzazione del centro di prima accoglienza di Shengjin e del centro di permanenza di Gjader”, ha spiegato ieri Meloni. Le strutture, che saranno sotto la giurisdizione italiana, dovrebbero diventare pienamente operative entro la fine dell’anno. Secondo quanto previsto dal Protocollo, il numero totale di migranti presenti contemporaneamente nel territorio albanese non potrà essere superiore a tremila. Nelle strutture potranno essere condotte solamente persone imbarcate, anche a seguito di operazioni di soccorso, in zone situate all’esterno del mare territoriale della Repubblica o di altri Stati membri dell’Unione europea. L’ingresso dei migranti in acque territoriali e nel territorio della Repubblica di Albania avverrà esclusivamente con i mezzi delle competenti autorità italiane. Il Protocollo resterà in vigore per 5 anni e sarà rinnovato tacitamente per un ulteriore periodo di 5 anni, salvo che una delle due parti comunichi, con preavviso di almeno sei mesi rispetto alla scadenza, la propria intenzione di procedere al rinnovo.

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