Tra gli arrestati il sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando. Ai domiciliari anche il politico Mario Ronsisvalle

Nel sistema politico mafioso c’erano tutti quelli che contavano. Come nei romanzi di Leonardo Sciascia, al tavolo dove si stabilivano i patti con i clan sedevano il sindaco, il farmacista, il carabiniere in pensione infedele che cercava le microspie della procura nelle automobili e negli uffici dei notabili e nelle segreterie politiche, e nei locali in uso agli appartamenti ad una costola del clan di cosa nostra dei Santapaola. A porre la parola fine al malaffare che andava avanti dal 2015, l’inchiesta condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania che ha coinvolto anche il vicepresidente della Regione Sicilia, Luca Sammartino, per cui il Gip ha disposto la la sospensione dall’incarico pubblico per un anno. Il vicepresidente, si è poi dimesso dalla Giunta Regionale siciliana.

Tra gli arrestati il sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando, ai domiciliari anche il politico Mario Ronsisvalle. Le indagini sono state condotte dal nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania tra il 2018 e il 2011 e coordinate dalla Procura distrettuale antimafia. In manette anche alcuni appartenenti alle forze di polizia che avrebbero favorito alcuni indagati. L’accusa principale, evidenziata nelle oltre 700 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip del tribunale di Catania, è quella che della presunta esistenza di un accordo politico mafioso tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo e appartenenti al clan di cosa nostra dei Santapaola-Ercolano per le elezioni comunali del 2015 quando venne eletto sindaco Santi Rando. Scambio elettorale politico mafioso e corruzione aggravata, l’accusa per l’ex primo cittadino del centro etneo.

Il pentito Salvatore Bonanno in una deposizione davanti ai magistrati dell’Antimafia nelle indagini sull’operazione Pandora ha svelato: “L’attuale sindaco di Tremestieri Etneo di nome Santi Rando, ex poliziotto, è stato eletto, nel periodo in cui io ero detenuto, con l’appoggio di Ciccio Santapaola e Vito Romeo che hanno trovato i voti in suo favore. Uno degli assessori si chiama Nino ed è il cognato di Vito Romeo che abita, come lo stesso Vito, a Tremestieri”. Dichiarazioni rafforzate dal collaboratore di giustizia, Silvio Corra, che ha parlato di incontri segreti tra i politici e i mafiosi: “Nel 2015/2016 ricordo che Santapaola Francesco e Romeo Vito si incontravano spesso presso l’abitazione del Romeo con l’assessore di Tremestieri e con lo stesso sindaco. Io accompagnavo Santapaola a casa di Romeo ma poi non partecipavo alle riunioni con i soggetti politici che vedevo comunque arrivare. In un’occasione ricordo che arrivarono con una Lancia Libra di colore blu scuro. Fu Romeo Vito a dirmi che si trattava di assessori e del sindaco. Partecipavano a queste riunioni tre o quattro politici, una la vedevo sempre”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata