La premier nella replica ha parlato anche di Pnrr, Bce e migranti in vista del Consiglio Europeo di domani e venerdì

Sul tema del Mes “nel merito non ho cambiato idea, ma quello che ho chiesto stamattina è un tema di metodo. Ha senso che noi procediamo a una ratifica senza conoscere quale sia il contesto? Senza sapere quale è la riforma della governance del Patto di stabilità e su mille questioni che sono aperte?”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in sede di replica dopo la discussione generale sulle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo. “Sono sempre stata abituata ad assumermi le mie responsabilità e questo farò anche in questo caso, ma voglio difendere al meglio possibile l’interesse nazionale italiano. E adesso dico a tutto il Parlamento che discutere adesso questo provvedimento non è nell’interesse dell’Italia, poi ognuno farà le proprie scelte e si assumerà le proprie responsabilità”, conclude.

Sul governo: “Non guardiamo ai sondaggi”

Sul governo la premier ha detto: “Non governare guardando ai sondaggi è quello che cerchiamo di fare, ma è un privilegio che si possono permettere solo governi che hanno un orizzonte lungo. Cerchiamo soluzioni che hanno bisogno di tempo, ma che diventano strutturali. I dati che mi interessano sono quelli relativi all’economia, e dicono che la nazione che negli ultimi anni è stata fanalino di coda per crescita in Europa oggi è stimata per essere quella che crescerà di più”.

Sul Piano Mattei, “ho spiegato diverse volte che l’idea che abbiamo in mente è di concentrare le nostre risorse per aiutare lo sviluppo dei Paesi africani, consentendo loro di sviluppare ciò che hanno, di vivere di ciò che hanno. E sul fronte ad esempio dell’energia, della produzione energetica, questo può essere poi anche un vantaggio per noi, anche sul fronte dello sviluppo dell’energia pulita – ha detto Meloni in Aula nella replica -. E per questo dobbiamo lavorare anche a infrastrutture che permettano che poi l’energia in più, che non serve a quei Paesi, possa essere portata in Italia e in Europa. Questo è il lavoro che stiamo facendo, e credo che almeno su questo dovremmo essere d’accordo. Oggi l’Italia ha una cosa che spesso in passato non ha avuto, una strategia, e questo può aiutare la nostra centralità e il nostro sviluppo”. 

Pnrr: “No a uso risorse per le armi”

La premier Giorgia Meloni ha parlato anche del Pnrr: “E’ vero che in Europa si è scelto di aprire all’utilizzo delle risorse del Piano anche per l’acquisto di armi, ma il governo italiano mi pare abbia garantito e dichiarato, e lo ribadisco qui in Aula, che non intende in alcun modo utilizzare le risorse del Pnrr per questo scopo. Noi vogliamo utilizzare le risorse del Pnrr per le scelte strategiche che stiamo sostenendo. Vogliamo spendere le risorse in modo veloce ed efficace”, ha dichiarato.

Ucraina: “Non è meglio vivere sotto dittatura che morire”

Sulla situazione del conflitto in Ucraina Meloni ha rilasciato alcune dichiarazioni, sempre nella replica, nel solco della posizione sempre tenuta dal governo. “In una trasmissione televisiva ho sentito il filosofo di riferimento del Movimento 5 Stelle, Domenico De Masi, spiegare che ‘è meglio vivere sotto una dittatura che morire’. E cade la maschera”, ha detto la premier. “E si fa strage in una parola di secoli di storia in cui libertà, democrazia e tutti i valori della nostra civiltà sono stati costruiti con i sacrifico di chi era pronto a sacrificarsi. E si fa strage della scelta che hanno fatto Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e di tutti quelli che hanno lottato contro la mafia. Io non credo che sia meglio vivere sotto una dittature che morire. Noi dobbiamo lottare affinché le persone possano vivere libere. Questa è la differenza tra quello che stiamo facendo noi e quello che proponete voi”, ha aggiunto. 

Sulla pace in Ucraina sono d’accordo che l’Europa deve avere una propria iniziativa. Ovviamente l’Italia e il Governo hanno fatto tutto quello che era possibile per favorire, aiutare e sostenere la missione che il cardinale Zuppi ha portato avanti su indicazione di Papa Francesco. Poi però io credo e resto convinta del fatto che il modo più serio, al di là della propaganda, per favorire la pace e l’apertura negoziale tra le parti sia mantenere equilibrio tra le stesse”, ha detto ancora.

Bce: “Difendo sua indipendenza ma anche diritto a giudicarla”

“Io difendo l’indipendenza della Bce ma difendo anche il mio diritto a giudicarne le scelte perché questo è il ruolo della politica. Credo che sia mia responsabilità spiegare quale sia la posizione che l’Italia ha tenuto”, ha detto ancora la premier Giorgia Meloni. 

Discussione in Senato

Dopo la replica alla Camera, la palla è passata al Senato. Sul Pnrr “non ci sono ritardi, c’è semplicemente un lavoro serio che stiamo cercando di fare senza fare polemica, anche se avremmo potuto. Invece ci siamo messi ai remi e abbiamo cominciato a lavorare per mandare avanti un Piano importante per l’Italia anche sugli aspetti che potevamo non condividere complessivamente perché quando si tratta dell’interesse nazionale noi ci mettiamo a lavorare” ha detto la del Consiglio, Giorgia Meloni, in sede di replica dopo la discussione generale al Senato sulle comunicazioni, sempre in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani a Bruxelles. 

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