Nota dell'avvocato Salvatore Sanzo che smentisce le notizie circa la presunta iscrizione al registro degli indagati della senatrice e ministro del Turismo

“In merito a notizie di stampa relative alla società Visibilia Editore spa, società nella quale la senatrice Daniela Santanché ha rivestito in passato cariche societarie si precisa che la senatrice Santanché non risulta indagata in alcun processo penale e da anni non ricopre alcuna carica in Visibilia Editore spa“. È quanto sottolinea in una nota l’avvocato Salvatore Sanzo, nell’interesse della senatrice di FdI e ministro del Turismo. Il legale chiarisce anche che “non risponde al vero che ‘sia aperto un fascicolo per l’ipotesi di bancarotta fraudolenta’ stante l’assenza del presupposto obiettivo della liquidazione giudiziale della società, soltanto ipotizzata in astratto”.

Nella nota si precisa anche che “Visibilia Editore spa sta assumendo in ogni sede opportuna le iniziative affinché l’Autorità giudiziaria possa riconoscere l’assenza di tale presupposto ed in particolare, come evidenzia un comunicato della società, gli azionisti di riferimento della stessa – Reale Ruffino e SIF Italia spa – hanno manifestato la disponibilità ad intervenire, ove necessario, per adempiere ad ogni obbligazione nei confronti dell’Agenzia delle Entrate”. “Ogni diversa rappresentazione dei fatti non corrisponde alla effettiva realtà degli stessi ed è lesiva della reputazione della senatrice Santanchè”, conclude l’avvocato Sanzo.

La procura chiede fallimento per Visibilia

Il pm di Milano Roberto Fontana ha deposito istanza di fallimento per Visibilia Editore Spa, società fondata dal ministro del Turismo e senatrice di Fdi Daniela Santanchè, che ora ne ha ceduto le quote. A dare comunicazione del procedimento in corso era stata la stessa società, dopo aver ricevuto da parte del Tribunale di Milano la fissazione della data per l’udienza per la discussione dei presupposti per la “liquidazione giudiziale” per il 30 novembre prossimo. Il procedimento è stato promosso dalla Procura della Repubblica di Milano sulla base di un prospetto trasmesso dall’Agenzia delle Entrate che riporta iscrizioni a ruolo a carico della società, per complessive 984.667,14 euro. Visibilia ha preannunciato “di aver conferito mandato ai propri legali per acquisire la documentazione a supporto dell’istanza della Procura della Repubblica di Milano e che contesterà la sussistenza dello stato di insolvenza, non ritenendo gli inadempimenti richiamati quali elementi di prova di incapacità della società a soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni”.

Alla base dell’istanza di fallimento per Visibilia Editore Spa c’è un esposto presentato lo scorso 10 giugno in Procura dai soci di minoranza della società. Nella denuncia si legge che i soci di minoranza, rappresentati dall’avvocato Antonio Piantasosi, “hanno il più che fondato sospetto che gli amministratori, in violazione dei loro doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione, arrecando danno alla società, al corretto funzionamento del mercato azionario, nonché agli azionisti”.

Approfondendo l’esposto, il pm Roberto Fontana il 24 ottobre scorso ha “rilevato che per l’apertura della liquidazione giudiziale sussistono sia il requisito soggettivo, poichè la società Visibilia Editore Spa è una impresa commerciale, sia il requisito oggettivo, dal momento che la stessa, per quanto sopra riportato, versa in evidente e manifesto stato d’insolvenza”.

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