Il segretario parla a margine degli 'Stati Generali dei Consulenti del Lavoro' a Roma

Abbiamo scelto, visto il momento eccezionale, di prender parte a questo governo molto particolare, e stiamo pagando come partito“. Matteo Salvini lo dice senza troppi giri di parole. L’ingresso della Lega nell’esecutivo Draghi sta causando non pochi problemi al Carroccio. “Ma per me il partito viene dopo il paese”, aggiunge il segretario, volato da Milano a Roma in mattinata per partecipare di persona all’Eur agli ‘Stati Generali dei Consulenti del Lavoro’. “Ci tenevo ad esserci in presenza perché io della vita a distanza comincio ad averne a sufficienza”, confessa a 48 ore dal via libera in Cdm del green pass rafforzato che ha costretto a cambiare l’agenda di via Bellerio. L’assemblea programmatica organizzata per l’11 e 12 dicembre proprio all’Eur è infatti saltata.

“Come facevamo a farla con due mila persone quando qualche giorno prima entra in vigore il super green pass che limita le attività di milioni di italiani”, sottolinea Salvini. “Sarebbe stata una mancanza di rispetto nei confronti di questi italiani, quindi la faremo a gennaio – annuncia – quando spero questa ondata sarà alle spalle”. Quando anche la stretta varata in Cdm sarà cessata. Il super green pass, anche in zona bianca, va infatti dal 6 dicembre fino al 15 gennaio. E a chi gli chiede delle perplessità emerse nel partito proprio in merito alla misura, Salvini replica con un “lavoriamo per curare il Paese”. “Prima della Lega viene l’Italia – ribadisce -. Detto questo, salviamo questo paese e poi torniamo alle elezioni e andiamo a vincere con il centrodestra che punta sulle libertà educative, sociali, economiche”.

Sul fisco, poi, Salvini invia un messaggio al premier.  “A Draghi chiediamo più coraggio su due fronti: caro bollette e cartelle esattoriali – afferma -. Chiediamo questo atto di giustizia e coraggio per aiutare famiglie e imprese che altrimenti arrivano a un Natale veramente pessimo”. La richiesta della Lega è semplice: almeno 3 miliardi di euro per tagliare le tasse dello Stato e l’aumento dei costi di luce e gas; rottamazione delle cartelle esattoriali per il 2018-19 e rateizzazione di tutti gli altri importi. Sul reddito di cittadinanza, infine, Salvini confessa: “Non faccio arrampicata libera sugli specchi, abbiamo sbagliato ad approvarlo. E’ un incentivo al lavoro nero”. Ecco perché in Parlamento “lavoreremo per eliminare una parte di quella che noi riteniamo una spesa improduttiva”

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