Roma, 24 lug.(LaPresse)- I tempi sono maturi per un “complessivo ripensamento del sistema attuale di accesso in magistratura”, a cui è necessario accompagnare “l’adozione di immediate misure finalizzate a evitare che il concomitante collocamento a riposo di centinaia di magistrati determini la paralisi di alcuni tra i più importanti gangli della vita giudiziaria del Paese”. Lo scrive la sesta commissione del Csm nel parere formulato sul decreto legge del governo sulla pubblica amministrazione che abbassa a 70 anni l’età pensionabile per i magistrati.

Quanto alla data del 31 dicembre 2015, fissata come termine per il trattenimento in servizio di chi abbia superato la soglia dei 70 anni, il Csm scrive che un approccio più realistico e prudente consiglierebbe, in sede di conversione, di posporre di almeno un ulteriore anno (sino al 31 dicembre 2016) la “cessazione di efficacia dei trattenimenti in servizio”. La riforma riguarderebbe, si sottolinea nel documento, “ben 374 magistrati” i quali, per effetto delle nuove disposizioni, “usciranno dall’ordine giudiziario da qui al 31 dicembre 2015”.

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