La "Alan Kurdi" è intervenuta al largo delle coste libiche su richiesta delle persone a bordo di un barcone. Fra loro 10 donne e 6 bambini. Chiedono un attracco protetto. Il rifiuto del ministro degli interni

La nave dell'Ong tedesca Sea Eye, 'Alan Kurdi', ha soccorso 64 persone su un barcone al largo delle coste della Libia. Questa mattina intorno alle 11, i migranti, fra cui 10 donne e 6 bambini, hanno lanciato un sos all'associazione Alarm Phone: "ci hanno detto di necessitare cure mediche. Abbiamo inviato una mail alla Guardia Costiera libica e a Alan Kurdi (intitolata al bambino siriano morto sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia; ndr), che era in cerca delle 50 persone scomparse lunedì". La posizione GPS era vicino a Zuwarah. Le autorità libiche sono state irraggiungibili. "Questo caso – spiega Alarm Phone – dimostra l'importanza dell'intervento della società civile e la flotta civile oltre che l'assenza di attori statali al largo della Libia".

"Nave Alan Kurdi di Sea Eye ha appena concluso il salvataggio di 64 persone, di cui 10 donne, 5 bambini e 1 neonato. Ora chiediamo che Italia o Malta assegnino loro un porto sicuro di sbarco". Lo scrive su twitter Mediterranea Saving Humans, la rete delle associazioni italiane che con Nave Mare Jonio, in attesa di ripartire da Marsala, si alterna nel Mediterraneo centrale con le altre navi Ong nell'azione di monitoraggio.

E a stretto giro, arriva la risposta di Matteo Salvini: "Nave battente bandiera tedesca, Ong tedesca, armatore tedesco e capitano di Amburgo. È intervenuta in acque libiche e chiede un porto sicuro. Bene, vada ad Amburgo".

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