Hamas sulla ripresa della tregua: "Risposta positiva a proposta egiziana" ma Israele smentisce. Nuovi attacchi nella notte: 25 morti
E’ salito ad almeno 25 morti il bilancio alle prime ore del mattino dopo un’altra notte di attacchi delle forze israeliane sulle città di Khan Younis e Rafah, a Gaza. Lo riferisce il sito di Al Jazeera. A Khan Younis, le tende e le case che ospitano i palestinesi sfollati a est e a ovest della città sono sotto attacco. Intanto le Nazioni Unite hanno annunciato che ridurranno la loro presenza nella Striscia in seguito alle ultime offensive di Tel Aviv in cui è stato colpito uno dei loro edifici. IN AGGIORNAMENTO
Onu: “Ridurremo nostra presenza a Gaza dopo attacco Israele”
Le Nazioni Unite hanno annunciato che “ridurranno la loro presenza” nella Striscia di Gaza dopo che la scorsa settimana un attacco di carri armati israeliani ha colpito uno dei loro edifici, uccidendo un membro del personale e ferendone altri cinque.
Il portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha affermato che le Nazioni Unite “hanno preso la difficile decisione di ridurre l’impronta dell’Organizzazione a Gaza, anche se le esigenze umanitarie sono in aumento”, ha precisato aggiungendo che l’Onu “non sta lasciando Gaza”, ma senza fornire dettagli sull’impatto della decisione.
Israele ha negato di essere responsabile dell’attacco del 19 marzo alla foresteria delle Nazioni Unite nel centro di Gaza, ma in una nota Dujarric ha sottolineato che “in base alle informazioni attualmente disponibili”, gli attacchi al sito “sono stati causati da un carro armato israeliano”.
Media: Israele non ha ricevuto nuova proposta di accordo da Egitto
Israele non ha ricevuto alcuna nuova proposta da parte dell’Egitto per la ripresa della tregua con Hamas. Lo ha affermato un funzionario israeliano al Times of Israel: “Non abbiamo sentito parlare di nessuna nuova proposta”. In precedenza un funzionario egiziano aveva detto ad Ap che Hamas aveva “risposto positivamente” a una nuova proposta di accordo, che prevede il rilascio di cinque ostaggi viventi in cambio di una pausa prolungata nei combattimenti.
Gaza, Hamas: “Risposta positiva a proposta egiziana su ripresa tregua”
Hamas ha “risposto positivamente” alla nuova proposta presentata dall’Egitto per per cercare di far ripartire la tregua con Israele. L’organizzazione, ha spiegato un funzionario egiziano, rilascerebbe cinque ostaggi vivi, tra cui un cittadino israelo-americano, in cambio del permesso di Israele a far entrare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e per una pausa nei combattimenti di diverse settimane. Israele rilascerebbe anche centinaia di prigionieri palestinesi. Un funzionario di Hamas ha dichiarato che il gruppo ha “risposto positivamente” alla proposta, senza fornire ulteriori dettagli.
Ordinate demolizioni a Jenin
Secondo Al Jazeera, le forze israeliane hanno effettuato incursioni anche nella Cisgiordania occupata durante la notte, tra cui nella città di Silat al-Harithiya, nella città di Qalqilya e nella città di Qatanna. Hanno anche preso d’assalto i villaggi di Shuqba e al-Mughayyir, vicino alla città di Ramallah, secondo l’agenzia di stampa Wafa. Nel frattempo, il comune di Jenin ha annunciato che le autorità israeliane hanno emesso ulteriori ordini di demolizione per circa 66 edifici residenziali nel campo, equivalenti a circa 300 unità residenziali.
Attacco nel Nord di Israele: forse terrorismo
Si chiamava Moshe Horan e aveva 85 anni l’uomo ucciso a colpi d’arma da fuoco in un attentato su un’autostrada del nord di Israele. Lo hanno confermato le autorità israeliane, aggiungendo che un soldato di 20 anni è rimasto gravemente ferito. L’aggressore è stato ucciso dagli agenti della polizia di frontiera che si trovavano casualmente di passaggio mentre l’attacco aveva luogo nei pressi della città di Yokne’am, nella Bassa Galilea. Secondo quanto riportato dai media ebraici, il 51enne figlio di Horan era seduto accanto a lui in macchina quando l’aggressore ha sparato una raffica di colpi contro di loro, uccidendo l’85enne.
Le autorità hanno successivamente identificato l’aggressore come Karem Jabarin, 25 anni, originario della città a maggioranza araba di Ma’ale Iron. Secondo la polizia, Jabarin inizialmente si è schiantato con il suo veicolo contro una fermata dell’autobus all’incrocio di Tishbi sull’autostrada, dove il soldato stava aspettando. Jabarin è quindi uscito dall’auto e ha accoltellato il militare. Dopo aver afferrato il fucile del soldato, Jabarin ha iniziato a correre lungo l’autostrada e ha aperto il fuoco sulle auto di passaggio, sparando e uccidendo Horan. I medici hanno dichiarato Horan morto sul posto. Il soldato è stato ricoverato in gravi condizioni presso il Rambam Medical Center di Haifa.
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