Interrotte le ricerche. Ecologisti: "Rischio per la fuoriuscita in acqua di petrolio e sostanze chimiche"
Uno dei 14 membri dell’equipaggio della nave cargo Solong, che si è scontrata con una petroliera nel mare del Nord, risulta disperso. Lo afferma il proprietario della nave, Ernst Russ. “Tredici dei 14 membri dell’equipaggio della Solong sono stati portati sani e salvi a riva”, ha detto Russ. La guardia costiera britannica ha confermato il disperso. Matthew Atkinson, comandante di divisione della Guardia costiera, afferma: “Dopo un’estesa ricerca del membro dell’equipaggio disperso, purtroppo non è stato ancora trovato e le ricerche sono state interrotte“.
Le navi coinvolte nello scontro
Gli investigatori britannici sugli incidenti marittimi hanno iniziato a raccogliere prove su cosa abbia causato l’urto della nave cargo Solong, diretta da Grangemouth in Scozia a Rotterdam nei Paesi Bassi, contro la petroliera ferma, ancorata a circa 16 chilometri dalla costa inglese. La Stena Immaculate, lunga 183 metri, stava operando nell’ambito del Tanker Security Program del governo statunitense, un gruppo di navi commerciali che possono essere ingaggiate per trasportare carburante per i militari quando necessario. Il suo operatore, la società di gestione marittima statunitense Crowley, ha detto che trasportava 220.000 barili di carburante Jet-A1 in 16 cisterne, di cui almeno una era rotta. Sembrava che il carico della Solong includesse cianuro di sodio, che può produrre gas nocivi se combinato con l’acqua, ma poi la notizia è stata smentita.
Un arresto per omicidio colposo
La polizia ha dichiarato di aver aperto un’indagine penale sulla collisione tra la nave cargo Solong, battente bandiera portoghese, e la petroliera Stena Immaculate, battente bandiera Usa, nel Mare del Nord e di aver arrestato un uomo con l’accusa di omicidio colposo. Un 59enne è stato arrestato “con l’accusa di omicidio colposo per grave negligenza in relazione alla collisione”. L’uomo, il cui nome non è stato reso noto dalla polizia di Humberside, non è stato formalmente incriminato. Un membro dell’equipaggio risulta disperso ed è presumibilmente deceduto dopo la collisione tra una nave cargo e una petroliera. Gli altri 36 membri dell’equipaggio sono sopravvissuti.
I rischi per l’ambiente
Gli ambientalisti hanno affermato che il petrolio e le sostanze chimiche rappresentano un rischio per la vita marina, comprese le balene e i delfini, e per gli uccelli, tra cui le pulcinelle di mare, le sule e le urie che vivono sulle scogliere costiere. Tom Webb, docente di ecologia marina e conservazione all’Università di Sheffield, ha affermato che la fauna selvatica lungo quel tratto di costa “è di immensa importanza biologica, culturale ed economica”. “Oltre alla ricchezza della vita marina presente tutto l’anno, questo periodo dell’anno è cruciale per molte specie migratorie”, ha aggiunto.
Alex Lukyanov, dell’Università di Reading, ha affermato che l’impatto ambientale dipenderà da molteplici fattori, tra cui “la dimensione della fuoriuscita, le condizioni meteorologiche, le correnti marine, le onde dell’acqua, i venti e il tipo di petrolio coinvolto”. “Questo particolare incidente è preoccupante perché sembra coinvolgere petrolio persistente, che si disgrega lentamente in acqua”, ha detto, “il danno ambientale potrebbe essere grave“.
Governo: “Attrezzati per contenere eventuali fuoriuscite”
Il ministro britannico Matthew Pennycook ha detto che la situazione nel Mare del Nord dopo lo scontro di ieri tra una petroliera una nave cargo è “in rapido movimento e dinamica”. Ha aggiunto che i dati della qualità dell’aria erano normali e che le guardie costiere “sono ben attrezzate per contenere e disperdere eventuali fuoriuscite di petrolio“, con attrezzature che includono barriere dispiegate dalle navi per fermare la diffusione del petrolio e aerei in grado di spruzzare disperdenti su una fuoriuscita.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata