Premier israeliano e ministro della Difesa Gallant accusati di crimini di guerra. Tel Aviv: "Decisione imbarazzante"

La Corte penale internazionale dell’Aia ha richiesto un mandato d’arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant per presunti crimini di guerra. I due sono accusati di “aver causato lo sterminio, aver causato la fame come metodo di guerra, compresa la negazione di forniture di aiuti umanitari, aver deliberatamente preso di mira i civili durante il conflitto”. Un mandato di arresto è stato chiesto anche per 3 leader di Hamas. Lo afferma una dichiarazione del procuratore della Cpi, Karim Khan, come riporta al Jazeera. 

Parlando delle azioni israeliane, Khan ha aggiunto che “gli effetti dell’uso della fame come metodo di guerra, insieme ad altri attacchi e punizioni collettive contro la popolazione civile di Gaza sono acuti, visibili e ampiamente conosciuti. Comprendono malnutrizione, disidratazione, profonda sofferenza e un numero crescente di morti tra la popolazione palestinese, compresi neonati, altri bambini e donne”.

 

Netanyahu: “Disgusto per paragone tra Israele e Hamas”

“Come primo ministro di Israele, respingo con disgusto il paragone del procuratore dell’Aia tra il democratico Israele e gli omicidi di massa di Hamas”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Nessuna pressione e nessuna decisione in nessun forum internazionale ci impedirà di colpire coloro che cercano di distruggerci”, ha aggiunto, condannando la richiesta di arresto da parte del procuratore Khan per crimini di guerra come una “vergogna” e un attacco ai militari israeliani e a tutto Israele. Netanyahu ha anche promesso di portare avanti la guerra di Israele contro i militanti di Hamas e ha precisato che la richiesta di un mandato di arresto è “assurda” e frutto di antisemitismo.

Biden: “Richiesta arresto per Netanyahu è scandalosa”

“La richiesta del procuratore della Cpi di mandati di arresto contro i leader israeliani è scandalosa“. Lo afferma il presidente Usa Joe Biden. “Vorrei essere chiaro, qualunque cosa questo pubblico ministero possa implicare, non esiste alcuna equivalenza – nessuna – tra Israele e Hamas. Saremo sempre al fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza”. 

Regno Unito contrario a mandato d’arresto per Netanyahu e Gallant

Il Regno Unito ha affermato di essere contrario alla richiesta da parte della Corte penale internazionale di mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant. In una dichiarazione, il ministero degli Esteri ha affermato: “Non crediamo che la richiesta di mandati aiuterà a liberare gli ostaggi, a ottenere aiuti o a garantire un cessate il fuoco sostenibile. Questa rimane la priorità del Regno Unito”. Lo riporta il Guardian. La dichiarazione aggiunge: “Come abbiamo detto fin dall’inizio, non riteniamo che la Corte penale internazionale abbia giurisdizione in questo caso. Il Regno Unito non ha ancora riconosciuto la Palestina come Stato e Israele non è uno Stato parte dello Statuto di Roma. Sarebbe prematuro rispondere ulteriormente prima che la camera preliminare abbia considerato la richiesta di mandato del pubblico ministero”.

Hamas chiede annullamento richiesta mandati d’arresto 

Hamas ha affermato di aver chiesto l’annullamento della richiesta della Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aia di mandati d’arresto nei confronti di tre leader del gruppo palestinese, tra cui Sinwar. Lo riporta Al Jazeera. Secondo Hamas, la richiesta del procuratore Khan per i mandati di arresto contro Netanyahu e Gallant è arrivata “sette mesi troppo tardi”. Hamas ha anche chiesto al procuratore della Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto “per tutti i funzionari israeliani che hanno dato ordini e i soldati che hanno commesso crimini, in conformità con lo Statuto di Roma”. “Il pubblico ministero sta agendo in violazione di tutte le norme che consentono alle persone sotto occupazione, compresi i palestinesi, di resistere all’occupante”, si legge nella dichiarazione di Hamas. 

Herzog: “Annuncio Cpi scandaloso e oltraggioso” 

“L’annuncio del procuratore della Corte penale internazionale è oltremodo scandaloso e dimostra fino a che punto il sistema giudiziario internazionale rischia di crollare”. È quanto scrive in un post sul social X il presidente israeliano Isaac Herzog. “Presa in malafede, questa mossa unilaterale rappresenta un passo politico che incoraggia i terroristi di tutto il mondo e viola tutte le regole fondamentali del tribunale secondo il principio di complementarità e altre norme legali”. “Qualsiasi tentativo di fare un parallelo tra questi atroci terroristi e un governo democraticamente eletto di Israele – che lavora per adempiere al suo dovere di difendere e proteggere i propri cittadini in totale aderenza ai principi del diritto internazionale – è oltraggioso e non può essere accettato da nessuno”.

Netanyahu: “Scandalo che non ci fermerà”

La decisione del procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan di emettere mandati di arresto per il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e per il ministro della Difesa, Yoav Gallant è “uno scandalo” che, tuttavia, “non fermerà né me, né noi”. Lo ha detto lo stesso Netanyahu durante una riunione del partito Likud. Lo riporta Ynet.

Israele: “Da Cpi decisione ipocrita e imbarazzante” 

La decisione del procuratore capo della Corte penale internazionale di chiedere mandati di arresto per il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra è “una decisione ipocrita e imbarazzante a livello internazionale“. Lo ha affermato a Ynet un alto funzionario diplomatico israeliano aggiungendo che, anche se la decisione era attesa, i funzionari israeliani sono rimasti “scioccati”. 

Hamas: “Decisione Cpi equipara vittima e carnefice”

La decisione della Corte penale internazionale “equipara la vittima al carnefice” e “incoraggerà la continuazione della guerra di sterminio”. Lo ha affermato un funzionario di Hamas citato dal quotidiano israeliano Haaretz dopo la decisione della Cpi di chiedere un mandato di arresto per i suoi leader Yahya Sinwar, Mohammad Deif e Ismail Haniyeh oltre che per il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa, Yoav Gallant.

Gantz: “Accettare posizione Cpi sarà crimine storico”

“Accettare la posizione del pubblico ministero sarà un crimine storico che non scomparirà“. Lo ha detto il ministro israeliano Benny Gantz, dopo la decisione della Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aia di chiedere mandati d’arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e per il suo ministro della Difesa, Yoav Gallant. “Lo Stato di Israele ha intrapreso la strada più giusta dopo un massacro da parte di un’organizzazione terroristica contro i suoi cittadini”, ha aggiunto Gantz, “lo Stato di Israele combatte nel modo più morale della storia, rispettando il diritto internazionale e disponendo di un sistema giudiziario indipendente e forte” per “proteggere i suoi cittadini”. La giurisdizione della Cpi non è riconosciuta da Israele. 

 

Katz: “Da Cpi attacco frontale a vittime 7 ottobre”

“La scandalosa decisione del Procuratore Generale presso il Tribunale Penale dell’Aja è un attacco frontale contro le vittime del 7 ottobre e contro i nostri ostaggi ancora a Gaza. Mentre gli assassini di Hamas commettono crimini contro l’umanità contro i nostri fratelli e sorelle, il Procuratore Generale cita contemporaneamente il primo ministro e il ministro della Difesa israeliano accanto agli abominevoli mostri nazisti di Hamas – una vergogna storica che sarà ricordata per sempre”. Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz.

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