Ripresi i raid aerei sul centro di Gaza. Appello di Abu Mazen: "Solo gli Stati Uniti possono fermare gli attacchi di Tel Aviv"

IN AGGIORNAMENTO. La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 205. Il ministro israeliano Katz afferma che, se lo Stato ebraico dovesse raggiungere un accordo coi fondamentalisti per il rilascio degli ostaggi, sospenderebbe l’annunciata operazione di terra a Rafah, nel sud della Striscia. Gli Stati Uniti: “Israele non entrerà a Rafah senza confronto con noi”. Poi Biden, in una telefonata, “ribadisce la sua chiara posizione a Netanyahu” sull’operazione.

Biden in telefonata ribadisce a Netanyahu sua posizione su Rafah

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden “ha ribadito la sua chiara posizione” sull’operazione israeliana a Rafah durante una telefonata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Il Presidente ha riaffermato il suo impegno assoluto per la sicurezza di Israele, dopo il successo della difesa contro l’attacco senza precedenti dell’Iran con missili e droni all’inizio del mese”, si legge in una nota della Casa Bianca, “ha inoltre esaminato i colloqui in corso per garantire il rilascio degli ostaggi e l’immediato cessate il fuoco a Gaza. Il Presidente ha fatto riferimento alla sua dichiarazione, insieme ad altri 17 leader mondiali, in cui chiedeva ad Hamas di rilasciare senza indugio i propri cittadini per garantire il cessate il fuoco e i soccorsi alla popolazione di Gaza”. “Il Presidente e il Primo Ministro hanno anche discusso dell’aumento dell’assistenza umanitaria a Gaza, anche attraverso i preparativi per l’apertura di nuovi valichi settentrionali a partire da questa settimana”, continua la nota, “il Presidente ha sottolineato la necessità che questi progressi siano sostenuti e rafforzati in pieno coordinamento con le organizzazioni umanitarie”.

Idf: “Aiuti a Gaza continueranno ad aumentare”

Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari, in una dichiarazione video in lingua inglese, ha affermato che la quantità di aiuti che entrano nella Striscia di Gaza “continuerà ad aumentare” nei prossimi giorni. Lo riporta il Times of Israel. “Nelle ultime settimane, la quantità di aiuti umanitari inviati a Gaza è aumentata in modo significativo”, ha aggiunto, “cibo, acqua, forniture mediche, attrezzature per ricoveri e altri aiuti”. Hagari ha sottolineato che “come parte degli sforzi per portare più aiuti a Gaza, stiamo anche espandendo le zone umanitarie designate a Gaza, dove gli aiuti raggiungeranno e razionalizzeranno gli sforzi di distribuzione, insieme alle organizzazioni umanitarie internazionali, per una maggiore efficienza”. 

Usa: “Israele non entrerà a Rafah senza confrontarsi con noi”

Israele ha accettato di ascoltare le preoccupazioni e i pensieri degli Stati Uniti prima di lanciare un’invasione della città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. “Ci hanno assicurato che non andranno a Rafah finché non avremo avuto la possibilità di condividere veramente con loro le nostre prospettive e le nostre preoccupazioni“, ha detto il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby alla Abc. “Gli israeliani hanno iniziato a rispettare gli impegni che il presidente Biden ha chiesto loro di rispettare”, ha aggiunto, “quello che speriamo è che dopo sei settimane di cessate il fuoco temporaneo, possiamo forse mettere in atto qualcosa di più duraturo”.

Israele allerta ambasciate su antisemitismo dopo decisioni Cpi 

Alla luce delle notizie secondo cui Israele si sta preparando alla possibilità che la Corte penale internazionale (Cpi) dell’Aja emetta mandati di arresto contro alti funzionari israeliani, il ministro degli Esteri Israel Katz ha incaricato tutte le ambasciate del Paese nel mondo di prepararsi allo scoppio di una “grave lotta anti-crimine, di una onda antisemitica, antiebraica e anti-israeliana“. Katz ha anche ordinato di aumentare la sicurezza attorno alle istituzioni ebraiche nel mondo. Lo riporta Ynet. 

Pressioni Netanyahu a Usa per evitare mandato arresto Cpi 

Secondo quanto riferito da diversi media israeliani, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta conducendo una “pressione telefonica senza sosta” sugli Stati Uniti perché l’amministrazione Biden lo aiuti a evitare un mandato d’arresto internazionale nei suoi confronti. Gli Stati Uniti stanno conducendo “un disperato sforzo diplomatico”, riferiscono i media, per impedire alla Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto contro Netanyahu e altri funzionari israeliani. Sul sito di notizie Walla, l’analista Ben Caspit scrive che Netanyahu è “sotto uno stress insolito” per la prospettiva di un mandato di arresto contro di lui, che rappresenterebbe un grave deterioramento dello status internazionale di Israele. 

Fonti Israele, accordo su ostaggi per evitare attacco Rafah

“Nessuno vuole che Israele entri a Rafah” e “l’unico modo per evitarlo è raggiungere un accordo sugli ostaggi“. Lo ha detto un funzionario israeliano parlando al Times of Israel, sottolineando che “Israele ha fatto grandi concessioni”, compreso il ritorno dei palestinesi nel nord della Striscia di Gaza. Il funzionario non ha però fornito dettagli sull’ultima proposta di accordo avanzata da Israele.

Gantz: “Ritorno ostaggi più importante di ingresso a Rafah” 

“L’ingresso a Rafah è importante nella lunga lotta contro Hamas” ma il ritorno degli ostaggi israeliani “è urgente e di gran lunga più importante”. Lo ha scritto su X Benny Gantz, ministro del gabinetto di guerra, affermando che se fosse raggiunta un’intesa e il governo la rifiutasse allora “il governo non avrà il diritto di continuare a esistere”. 

Ok Idf a nuovi piani di guerra in vista offensiva Rafah

 Il Capo di Stato Maggiore dell’Idf, Herzi Halevi, ha approvato nuovi piani in vista dell’offensiva di Israele nel sud di Gaza, a Rafah. Lo fa sapere l’esercito israeliano, come riporta il quotidiano the Times of Israel. All’approvazione dei piani hanno partecipato il capo del Comando meridionale, Yaron Finkelman, e i capi di tutte le divisioni e brigate del comando.

Abu Mazen: “Israele attaccherà Rafah, solo Usa può impedirlo” 

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, ha dichiarato che solo gli Stati Uniti possono impedire a Israele di attaccare la città più meridionale di Gaza, Rafah. Lo ha affermato al World economic forum in corso a Riad in Arabia Saudita, aggiungendo di aspettarsi l’assalto nei prossimi giorni.

Domani delegazione Hamas al Cairo per colloqui

Una delegazione di Hamas si recherà al Cairo lunedì per i colloqui sul cessate il fuoco a Gaza. Lo ha riferito ai media internazionali un funzionario di Hamas, come riporta il quotidiano Hareetz, aggiungendo che la delegazione discuterà la proposta di cessate il fuoco offerta dai mediatori e la risposta di Israele. 

Nuovo attacco a Rafah con 7 vittime

Un nuovo attacco israeliano a Rafah, a Gaza, avrebbe ucciso almeno sette palestinesi, portando a 27 il bilancio delle vittime di un altro giorno di bombardamenti. Lo riferisce Al Jazeera. Secondo l’emittente qatarina almeno 10 delle vittime complessive sarebbero i bambini. 

Unrwa: “Israele prepara operazione su larga scala a Rafah”

Israele sta preparando un’operazione militare su larga scala nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’opera dell’Agenzia per i rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa), in un’intervista alla Tass. “La mia paura in questo momento è ciò che l’esercito israeliano sta progettando di fare, se c’è assistenza militare – in Israele dagli Stati Uniti – o meno. Sembra che ci sia una preparazione per un possibile intervento militare su larga scala a Rafah”, ha detto. “Siamo tutti estremamente preoccupati per la probabilità di un’offensiva a Rafah. Ci sono più di 1,45 milioni di sfollati già concentrati nel sud”, ha sottolineato Lazzarini. 

Raid aerei israeliani sulla striscia di Gaza 

Nuovi raid aerei israeliani sulle città di az-Zawayda e al-Mughraqa nella Striscia di Gaza centrale. Lo riferisce Al Jazeera Arabic. 

Katz: “Con accordo su ostaggi stop a operazione Rafah”

Se Israele dovesse raggiungere un accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi sospenderebbe l’annunciata operazione di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri dello Stato ebraico, Israel Katz, a News 12. “Se ci sarà un accordo sugli ostaggi sospenderemo l’operazione a Rafah”, ha affermato Katz. 

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