Attaccata una postazione militare utilizzata dalle Forze di Mobilitazione Popolare irachene, milizie affiliate all'Iran

IN AGGIORNAMENTO – Nelle scorse ore un attacco aereo ha colpito in Iraq la base militare di Kalsu utilizzata dalle Forze di Mobilitazione Popolare (Pmf), una coalizione di milizie alleate dell’Iran. Lo denunciano le stesse Pmf,  per cui si tratta di un’ex postazione Usa che è stata ceduta all’esercito iracheno nel 2011. Non è ancora chiaro chi sia il responsabile, che è avvenuto all’indomani del presunto attacco israeliano in Iran, ma i funzionari della milizia Pmf hanno puntato il dito contro le forze statunitensi.

Una ricostruzione che sembra contrastare con quella dell’esercito iracheno, per il quale “né droni né jet” sono stati rilevati in volo “prima e durante l’esplosione alla base”. Sarebbe in ogni caso di almeno un morto e otto feriti il bilancio dell’attacco, a quanto riferiscono fonti della sicurezza irachena, citate dai media. Il raid non è stato rivendicato, ma in risposta all’attacco un drone sarebbe stato lanciato verso la città di Eilat, in Israele.  

18:00 Erdogan: “Israele pagherà prezzo oppressione ai palestinesi”

Nel corso del suo incontro con il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto che “un giorno Israele pagherà il prezzo dell’oppressione che infligge ai palestinesi”. Lo riporta una nota della presidenza turca citata dai media di Ankara. Nel corso dell’incontro – si legge – sono state discusse questioni relative agli attacchi israeliani alle terre palestinesi, in particolare a Gaza, cosa è necessario fare per garantire una fornitura adeguata e ininterrotta di aiuti umanitari a Gaza e un processo di pace giusto e duraturo nella regione. Durante l’incontro Erdogan “ha affermato che la Turchia continua i suoi sforzi diplomatici per attirare l’attenzione della comunità internazionale sull’oppressione dei palestinesi e che in ogni occasione viene sottolineata la necessità di porre fine alla brutalità e di un urgente cessate il fuoco permanente”. Erdogan ha poi sottolineato che “si stanno facendo tutti gli sforzi per creare lo Stato indipendente di Palestina, che è la chiave per la pace regionale”. A tal proposito secondo il presidente turco “è vitale che i palestinesi agiscano uniti in questo processo”.

 15:48 Idf, 10 militanti uccisi in raid in campo Nur Shams in Cisgiordania

 Prosegue anche oggi il raid dell’esercito israeliano nel campo rifugiati di Nur Shams in Cisgiordania, vicino Tulkarem. L’Idf ha fatto sapere di avere ucciso 10 militanti nel campo e nelle aree vicine e che 8 palestinesi sospetti sono stati arrestati, mentre 9 soldati sono rimasti feriti. Ieri si era saputo della morte di almeno 4 persone uccise dall’esercito israeliano, di cui 3 militanti e un 15enne. Un giornalista di Associated Press, presente nel campo, ha dichiarato che i suoni di spari ed esplosioni intermittenti risuonano ancora oggi pomeriggio. La Mezzaluna Rossa palestinese ha riferito che sta cercando di raggiungere un certo numero di feriti nel campo, ma che è stata bloccata dall’esercito israeliano, che ha ordinato alle sue squadre di emergenza di lasciare l’area. L’incursione sembra essere una delle più grandi avvenute nel campo profughi dallo scoppio della guerra fra Israele e Hamas a Gaza il 7 ottobre.

 15:19 Iraq, indaghiamo su esplosione in base milizie Pmf

Le autorità dell’Iraq hanno fatto sapere che stanno indagando sull’esplosione che ha colpito la base militare di Kalsu appartenente alle Forze di Mobilitazione Popolare (Pmf). Alcuni funzionari delle milizie inizialmente avevano descritto l’esplosione come il frutto di un attacco aereo, puntando il dito contro le forze Usa, mentre il Comando centrale statunitense (Centcom) ha negato in un comunicato di aver effettuato attacchi aerei in Iraq. In una dichiarazione, poi, le Pmf hanno descritto l’esplosione come un “attacco”, senza però attribuire responsabilità a nessuno. La Security Media Cell dell’Iraq, tuttavia, ha dichiarato che il comando di difesa aerea del Paese non ha rilevato la presenza di droni o aerei da combattimento nello spazio aereo della zona prima o durante l’esplosione e ha aggiunto che il bilancio è di un membro delle Pmf è morto e 8 persone ferite, tra cui un soldato dell’esercito iracheno.

13:10 Iraq: “Né droni né jet in volo prima e durante esplosione in base”

In Iraq non è stata rilevata la presenza di droni né quella di jet nella zona della base militare di Kalsu, a sud di Baghdad, prima o durante l’esplosione avvenuta nella base sabato. È quanto afferma l’esercito iracheno, secondo quanto riporta la Bbc. La dichiarazione sembra essere in contraddizione con quanto dichiarato dalle Forze di Mobilitazione Popolare (Pmf), coalizione di milizie alleate dell’Iran che usa la base, secondo cui si è trattato di un attacco aereo.

11:54 Raid aereo Israele su Rafah: sei bambini morti

Almeno 9 persone, fra cui 6 bambini, sono rimaste uccise in un attacco aereo israeliano che ha colpito una casa a Rafah, la città più a sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto. È quanto risulta dai registri dell’ospedale Abu Yousef al-Najjar di Rafah, dove sono stati portati i corpi. Secondo la difesa civile di Gaza, l’attacco ha colpito un edificio residenziale nel quartiere occidentale di Tel Sultan. Le vittime sono 6 bambini, 2 donne e un uomo. All’ospedale, i parenti piangevano e abbracciavano i corpi dei bambini, avvolti in teli bianchi, mentre altri li confortavano.

Almeno 7 delle vittime facevano parte della stessa famiglia. Fra loro ci sono Abdel-Fattah Sobhi Radwan, sua moglie Najlaa Ahmed Aweidah e i loro 3 figli. A riferirlo è stato il cognato, Ahmed Barhoum, che ha perso anche sua moglie Rawan Radwan e la loro figlia di 5 anni Alaa. “Questo è un mondo privo di valori umani e di morale”, ha detto Barhoum ad Associated Press stamattina, piangendo mentre cullava e sosteneva dolcemente il corpo della figlia tra le braccia. “Hanno bombardato una casa piena di sfollati, donne e bambini. Non ci sono stati martiri se non donne e bambini”, ha detto. Nella notte c’è stato anche un secondo attacco su Rafah, ma in questo non sono stare registrate vittime. Rafah ospita attualmente più della metà della popolazione totale di Gaza, circa 2,3 milioni di persone, la maggior parte delle quali è stata costretta a lasciare le proprie case per i combattimenti nel nord del territorio. 

9:26 Wsj: “Leader politici Hamas valutano se lasciare Qatar”

La leadership politica di Hamas sta valutando se spostarsi dalla sua attuale base in Qatar, mentre i parlamentari Usa fanno pressione sullo Stato del Golfo per ottenere risultati nei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta il Wall Street Journal (Wsj). Se Hamas lasciasse il Qatar, la mossa potrebbe compromettere i delicati colloqui sulla tregua e sulla liberazione di decine di ostaggi israeliani tenuti prigionieri a Gaza e probabilmente renderebbe più difficile per Israele e gli Usa trasmettere messaggi al gruppo, che è designato da Washington come organizzazione terroristica. I leader di Hamas vivono a Doha, la capitale del Qatar, dal 2012

8:25 Usa, non abbiamo condotto attacchi aerei Iraq

“Siamo a conoscenza di notizie che affermano che gli Stati Uniti hanno condotto attacchi aerei in Iraq oggi” ma “non sono vere. Gli Stati Uniti non hanno condotto attacchi aerei in Iraq oggi”. Così le forze del Comando Centrale Usa su X, dopo l’esplosione che si è verificata la scorsa notte in una base militare di Baghdad.

7:41 Miliziani: “Drone contro Eilat in risposta ad attacco Iraq”

Un drone sarebbe stato lanciato contro Israele, precisamente verso la città di Eilat, in risposta all’attacco avvenuto alla base a sud di Baghdad. Ad affermarlo – rivendicando l’attacco – sono i miliziani della ‘Resistenza islamica in Iraq‘ in un video, come riporta il quotidiano israeliano Ynet.

Le Forze di Mobilitazione Popolare sono una coalizione di gruppi armati principalmente sciiti e sostenuti dall’Iran che si sono uniti nella lotta contro l’Isis dopo che questo si è impadronito di ampie zone dell’Iraq nel 2014. Nel 2016 il governo iracheno ha designato le Pmf come “formazione militare indipendente” all’interno delle forze armate irachene. Negli ultimi mesi alcuni gruppi membri delle Pmf hanno compiuto attacchi contro le forze Usa di stanza in Iraq e in Siria, a loro dire come ritorsione per il sostegno di Washington a Israele nella sua guerra contro Hamas a Gaza.

 

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