Aiea preoccupata per situazione nucleare. Alla Biennale di Venezia chiuso il padiglione di Tel Aviv fino alla liberazione degli ostaggi

IN AGGIORNAMENTO. La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 193. Resta alta la tensione fra Stato ebraico e Iran dopo l’attacco con centinaia di droni e missili da crociera lanciato nella notte tra sabato e domenica e neutralizzato da Iron Dome e jet alleati. Teheran dovrà aspettare “nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l’attacco”, afferma il premier Benjamin Netanyahu.

 

 

Ambasciatore Iran in Italia: “Agito per legittima difesa dopo attacco Damasco”

“La nostra risposta mirava a scoraggiare, punire e mettere in guardia il regime israeliano, abbiamo agito per legittima difesa e raggiunto i nostri obiettivi, il regime di Israele aveva colpito la nostra ambasciata a Damasco violando il diritto internazionale”. Lo ha ribadito l’ambasciatore dell’Iran in Italia, Mohammad Reza Sabouri, intervistato dal Tg1. “Noi effettivamente non riconosciamo l’esistenza di Israele, esiste la terra di Palestina, che appartiene ai palestinesi. Contro di loro il regime israeliano da decenni si è macchiato di crimini, occupazione e massacri, noi finora abbiamo agito con moderazione”, ha aggiunto Sabouri che infine ha affermato: “L’Iran vuole la pace ma siamo pronti a qualsiasi scenario, i Paesi occidentali hanno taciuto di fronte all’uccisione di 35mila palestinesi, se davvero vogliono la stabilità regionale lo dimostrino”.

Borrell: “Idea di espandere regime sanzioni su droni a Iran”

“Alcuni Stati membri propongono l’adozione di un ampliamento delle misure restrittive nei confronti dell’Iran e ho inoltrato la richiesta al Servizio di Azione Esterna per iniziare il lavoro. L’idea è quella di espandere l’attuale regime contro i droni legati alla Russia e all’Iran in due direzioni. Una per espandere il tipo di armi ai missili ma per il momento non c’è alcuna prova che l’Iran abbia fornito missili alla Russia per attaccare l’Ucraina. Ma potremmo espandere questo regime per includere questa possibilità. La seconda è includere la possibilità che sia applicato anche ai proxy iraniani nella regione”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell nella conferenza stampa al termine del Consiglio Ue informale Esteri in videoconferenza. 

Erdogan: “Netanyahu responsabile per attacco Iran”

“Gli eventi che si sono verificati durante il fine settimana hanno mostrato il doppio standard dell’Occidente. È necessario identificare correttamente la fonte del problema. Israele ha intrapreso azioni provocatorie dal 7 ottobre. Prima di tutto, è Netanyahu stesso che dovrebbe essere condannato”. Lo ha detto il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, parlando dopo una riunione del Gabinetto presidenziale, secondo quanto riporta Hurriyet. “Non è altri che Netanyahu, che ha mostrato ogni tipo di viziosità, ha ucciso più di 34mila innocenti a Gaza, ha ucciso membri della stampa, ha bombardato scuole, moschee e chiese e commette un genocidio davanti agli occhi del mondo da 193 giorni”, ha aggiunto Erdogan.

Putin sente Raisi: “Impedire nuovi scontri in regione”

Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con il presidente iraniano Ebrahim Raisi. “Putin ha espresso la speranza che tutte le parti mostrino una ragionevole moderazione e impediscano una nuova serie di scontri dalle conseguenze catastrofiche per l’intera regione”, si legge in una nota del Cremlino, come riporta l’agenzia Tass. Il presidente iraniano ha assicurato che Teheran non è interessata “a un’ulteriore escalation della tensione”. Sulla questione in Medioriente i due leader hanno confermato “gli approcci di principio di Russia e Iran a favore di un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, alleviando la terribile situazione umanitaria e creando le condizioni per una soluzione politica e diplomatica della crisi”.

Iran a Israele: “Pronti a usare arma mai utilizzata prima”

Siamo pronti a usare un’arma che non abbiamo mai utilizzato“. Lo ha detto Abolfazl Amouei, portavoce del Comitato di Sicurezza Nazionale del parlamento iraniano, in merito alla risposta a un eventuale attacco di Israele contro Teheran. Lo riferisce Iran International. Amouei ha inoltre esortato Israele ad “agire con saggezza”. Il viceministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani ha invece detto che a qualsiasi attacco israeliano seguirebbe una risposta in “meno di qualche secondo”.

Giordania: “Netanyahu non deve alimentare escalation”

“L’Iran ha risposto all’attacco al suo consolato a Damasco. Adesso dobbiamo fare in modo che non ci sarà un’ulteriore escalation e questo include anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che deve fare in modo che l’escaltation non si intensifichi ulteriormente e non deve provare a sfruttare questa opportunità per deviare la prospettiva su quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri giordano Ayman al Safadi, in conferenza stampa con la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, a Berlino.  “Non vogliamo diventare un’altra zona di guerra, non vogliamo che la Giordania sia esposta a ulteriori pericoli. Questo è un messaggio chiaro che stiamo inviando a tutti. Il messaggio all’Iran ma anche a Israele è molto chiaro: non vogliamo che la Giordania diventi un’altra zona di guerra e faremo di tutto per questo, faremo tutto il possibile perché questo non accada”,  ha aggiunto Ayman al Safadi. “L’escalation in corso è molto pericolosa per tutti noi”. 

Netanyahu: “Determinati a vincere e a difenderci ovunque”

“Siamo determinati a vincere” a Gaza “e a difenderci in tutte le arene”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu incontrando le nuove reclute a Tel Hashomer, come riferito da una nota del governo israeliano. “Gli obiettivi sono tre: uno, eliminare Hamas, due, riavere gli ostaggi e tre, garantire che Gaza non costituisca più una minaccia per Israele”, ha continuato il primo ministro, sottolineando che Hamas “fa parte di un sistema più grande, l’Iran sta dietro Hamas e dietro Hezbollah”. 

Autorità Gaza, 33.843 palestinesi morti da inizio guerra 

Almeno 33.843 palestinesi sono stati uccisi e 76.575 feriti negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza a partire dal 7 ottobre. È quanto afferma il ministero della Sanità, gestito da Hamas. Il ministero aggiunge che nelle ultime 24 ore sono state uccise 46 persone e altre 110 sono rimaste ferite. 

Crosetto: “Escludo attacco Israele a siti uranio dell’Iran”

Un eventuale attacco di Israele ai siti di arricchimento dell’uranio dell’Iran “sarebbe un’ipotesi estrema, sarebbe il superamento di un confine da cui non ci sarebbe il punto di ritorno, ma lo escludo categoricamente. Non è interesse di nessuno, nemmeno di Israele superare un punto che scatenerebbe una guerra totale senza alcuna esclusione di colpi”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervistato da SkyTg24. 

Zelensky: “Israele non è in Nato eppure alleati lo difendono” 

“Quando gli alleati dicono che non possono darci questa o quell’arma o che non possono essere in Ucraina con certe forze, perché poi si percepirà che l’Ucraina ha trascinato la Nato nella guerra, voglio farvi una domanda: Israele è o non è nella Nato?“. Lo ha detto il presidente ucraino il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista a PBS NewsHour. “Ecco la risposta: Israele non è un Paese della Nato, ma i suoi alleati, compresi i Paesi della Nato, hanno difeso Israele”, ha aggiunto, “hanno dimostrato alle forze iraniane che Israele non era solo. E questa è una lezione. E questa è la risposta a tutti coloro che dicono, in qualsiasi continente, che l’Ucraina deve essere aiutata con molta cautela per non coinvolgere i Paesi della Nato nella guerra”.

A Biennale padiglione Israele chiuso fino a liberazione ostaggi 

L’artista e i curatori del padiglione di Israele apriranno la mostra quando sarà raggiunto l’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi“. Recita così il messaggio scritto su un foglio bianco e affisso alla porta del padiglione di Israele alla Biennale di Venezia. Oggi la Biennale aprirà per un’anteprima mediatica, ma il padiglione israeliano rimarrà appunto chiuso. 

Aiea preoccupata da possibile attacco a impianti nucleari Iran

Il direttore generale dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, ha detto di essere “preoccupato” per la possibilità di un attacco israeliano agli impianti nucleari iraniani. Grossi ha affermato che l’Iran ha chiuso i suoi impianti nucleari domenica per “considerazioni di sicurezza” e che, sebbene siano stati riaperti lunedì, è stato deciso di tenere gli ispettori dell’Aiea lontani “finché non vedremo che la situazione è completamente calma”. Alla domanda su un possibile attacco israeliano agli impianti nucleari iraniani, Grossi ha risposto: “Siamo sempre preoccupati per questa possibilità” e ha esortato le parti a comportarsi con “estrema moderazione”. Lo riporta il Guardian. 

Raisi: “Azioni contro Iran riceveranno risposta dolorosa” 

“Ora dichiariamo categoricamente che la più piccola azione contro gli interessi iraniani incontrerà sicuramente una risposta severa, diffusa e dolorosa contro tutti i suoi autori“. Lo ha detto il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, parlando al telefono con l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani.Lo riporta l’agenzia statale iraniana Irna. Raisi ha aggiunto che l’attacco aereo di sabato contro Israele è stato un successo e che l’Iran sferrerà un colpo ancora più “doloroso” se in futuro ci saranno minacce ai suoi interessi.

Israele chiede a 32 Paesi sanzioni a programma missili Iran

“Questa mattina ho inviato lettere a 32 Paesi e ho parlato con decine di ministri degli Esteri e personalità di spicco di tutto il mondo, chiedendo che vengano imposte sanzioni al progetto missilistico iraniano e che il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche venga dichiarato organizzazione terroristica, come modo per frenare e indebolire l’Iran”. È quanto ha fatto sapere in un post sul social X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, dopo l’attacco iraniano di sabato contro Israele. “Oltre alla risposta militare al lancio dei missili e dei droni, sto conducendo un’offensiva diplomatica contro l’Iran”, ha aggiunto Katz, “l’Iran deve essere fermato ora, prima che sia troppo tardi”. Tra i ministri degli Esteri che Katz ha contattato risulta anche quello italiano Antonio Tajani. 

Risposta Israele sarà limitata e fuori da Iran 

Quattro funzionari statunitensi hanno detto all’emittente statunitense Nbc News che un’eventuale risposta israeliana all’attacco iraniano sarà di portata limitata e riguarderà probabilmente attacchi contro le forze militari iraniane e i proxy sostenuti da Teheran al di fuori dell’Iran. Le opzioni potrebbero includere un attacco in Siria, hanno precisato tre funzionari americani che non si aspettano che la risposta colpisca gli alti funzionari iraniani, ma piuttosto le spedizioni o gli impianti di stoccaggio con armi o componenti missilistici avanzati inviati dall’Iran a Hezbollah. 

Hamas disposto a rilasciare 20 ostaggi per tregua 

Hamas è ora disposto a rilasciare solo circa 20 ostaggi che rientrano nelle categorie di donne e uomini sopra i 50 anni, in cambio di un cessate il fuoco temporaneo di 6 settimane. È quanto ha riferito un funzionario israeliano al Times of Israel. La proposta è in contrasto con quella avanzata dai mediatori del Qatar, egiziani e americani, che avrebbe previsto la liberazione di 40 ostaggi. “Sinwar non vuole un accordo”, ha aggiunto il funzionario israeliano riferendosi al leader di Hamas, “non gli importa se gli abitanti di Gaza continueranno a soffrire nonostante la straordinaria flessibilità israeliana riguardo a tutte le richieste della proposta americana”. 

Israele: “Risposta a Iran non metterà in pericolo Paesi arabi”

Israele ha rassicurato i Paesi arabi della regione che la sua risposta all’attacco iraniano non li metterà in pericolo. È ciò che riporta l’emittente israeliana Kan nel programma This Morning with Aryeh Golan. Israele ha informato i Paesi alleati come la Giordania, Egitto e gli Stati del Golfo che la sua risposta, quando arriverà, sarà condotta in modo tale che l’Iran non possa coinvolgerli in una futura ritorsione.

Idf: “Attacco iraniano avrà una risposta”

Il capo di stato maggiore dell’Idf, tenente generale Herzi Halevi, in una dichiarazione dalla base aerea di Nevatim, ha affermato che l’attacco missilistico e di droni iraniani contro Israele “avrà una risposta”. Lo riporta il Times of israel. “L’Iran voleva danneggiare le capacità strategiche dello Stato di Israele, qualcosa che non era mai successo prima, ma eravamo preparati”, ha affermato. Quanto agli aiuti avuti da Paesi alleati e in particolar modo dagli Stati Uniti. “Pensiamo che lo Stato di Israele sia molto forte e sappia affrontare da solo, ma con una minaccia così numerosa siamo sempre felici di avere (gli Stati Uniti) con noi”. 

Iran: “Ogni aggressione da Israele troverà risposta più forte”

Qualsiasi aggressione da parte di Israele o dei suoi sostenitori incontrerà una risposta più forte di prima“. Lo ha dichiarato il portavoce delle forze armate iraniane citato sui social da Iran Observer. “Diciamo ai leader occidentali – ha spiegato – che non cerchiamo di espandere la guerra, ma che taglieremo ogni mano a chiunque oltrepassi i suoi limiti”. “La nostra prima risposta ha mostrato parte della nostra forza”, ha aggiunto. 

Netanyahu: “Iran dovrà aspettare nervosamente nostra risposta”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto ai ministri del Likud durante un incontro privato che Israele risponderà all’attacco iraniano, “ma dovrà farlo con saggezza e non di pancia”. Lo riferisce l’emittente pubblica Kan. Secondo Netanyahu l’Iran dovrà “aspettare nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l’attacco, proprio come ha fatto fare lo stesso a Israele”. Un alto funzionario israeliano ha dichiarato a Kan che Israele risponderà all’Iran e che è solo questione di quando e dove.

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