Idf: "Colpiti oltre 100 obiettivi militari". Gli Stati Uniti inviano la portaerei Eisenohower nel Mediterraneo orientale

Nuova notte di bombardamenti sulla Striscia di Gaza, l’ottava dall’inizio del conflitto, mentre si attende l’inizio dell’offensiva via terra annunciata da Israele su larga scala. Su questo punto è intervenuto il premier Benjamin Netanyahu, che ieri ha visitato i kibbutz Be’eri e Kfar Aza, nel sud del Paese, teatro del massacro di Hamas lo scorso 7 ottobre. “Siamo pronti a entrare a gaza e ad allargare l’offensiva”, ha detto il primo ministro di Tel Aviv. Il portavoce dell’Idf (le Forze di Difesa Israeliane) ha però specificato che le operazioni militari prenderenao piede in modo significativo solo dopo che i civili avranno lasciato la Striscia. “L’offensiva sulla Striscia includerà un “attacco integrato e coordinato dall’aria, dal mare e da terra”, “con un’enfasi su una significativa operazione di terra”, ha fatto sapere.

Il tutto dopo che in mattinata l’Idf aveva annunciato l’uccisione di Ali Qadhi, o Ali Qadi, il comandante di Hamas che ha guidato l’attacco del 7 ottobre contro il sud di Israele. L’uomo, 37 anni, nel 2005 era stato arrestato per avere rapito e ucciso un israeliano che pare avesse lavorato per l’agenzia di sicurezza interna israeliana Shin Bet ed era poi stato liberato nel 2011 nell’ambito dello scambio di prigionieri per il rilascio di Gilad Shalit. Sale la tensione in Italia e in Europa dove l’attenzione è massima sugli obiettivi sensibili dopo l’appello di Al Qaida alla Jihad. 

Israele: 600mila palestinesi hanno lasciato nord Gaza

Il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha reso noto che più di 600mila palestinesi della Striscia di Gaza si sono spostati verso sud, nonostante i tentativi di Hamas di impedire alle persone di andarsene. L’Idf ha avvertito che nei prossimi giorni colpirà pesantemente la parte settentrionale della Striscia di Gaza. “Agiamo in conformità con il diritto internazionale per causare il minimo danno ai cittadini non coinvolti, lo sottolineo al mondo, questa è la differenza tra noi e i nostri nemici”, ha affermato Hagari, citato dal Times of Israel. 

Israele: ucciso altro comandante di Hamas

“Sotto la direzione dell’intelligence dell’IDF e dello Shin Bet, è stato eliminato Ma’tez Eid, comandante del distretto meridionale della sicurezza nazionale di Hamas“. Lo rendono noto su X le Forze di difesa israeliane, affermando che “decine di quartieri generali militari, una fila di posti di osservazione e diverse postazioni di lancio di razzi delle organizzazioni terroristiche Hamas e della Jihad islamica palestinese sono state distrutte”. Nel post si legge ancora: “Il comandante del distretto meridionale della sicurezza nazionale di Hamas è stato eliminato. L’IDF continua ad attaccare molti obiettivi nel nord della Striscia di Gaza. Aerei da combattimento, elicotteri da combattimento e aerei dell’IDF continuano ad attaccare obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza. Durante il giorno, l’IDF ha attaccato circa 250 obiettivi militari, la maggior parte dei quali nel nord della Striscia di Gaza”. 

Israele: “Vaticano condanni Hamas in modo inequivocabile”

Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha avuto stasera un colloquio telefonico con il segretario della Santa Sede per i rapporti con gli Stati, Paul Gallagher, nel corso del quale “ha chiarito che Israele ha il pieno diritto di difendersi dagli attacchi di Hamas e ha invitato il Vaticano a condannare in modo chiaro e inequivocabile il terrorismo omicida diretto contro i cittadini israeliani”. Lo riferisce il ministero degli Esteri israeliano. “Non c’è spazio per paragoni infondati. Hamas, un’organizzazione terroristica peggiore dell’Isis, si è infiltrata in Israele con l’intento di ferire civili innocenti, mentre Israele è una democrazia che cerca di proteggere i suoi cittadini da Hamas. Ci aspettiamo che la Santa Sede emetta una condanna chiara e inequivocabile degli atti terroristici omicidi perpetrati dai terroristi di Hamas che hanno causato gravi danni a bambini, donne e anziani solo perché sono ebrei e israeliani”, ha detto Cohen a Gallagher, aggiungendo che “è inconcepibile che un annuncio che esprime preoccupazione soprattutto per i residenti di Gaza venga emesso nello stesso momento in cui Israele seppellisce 1.300 cittadini uccisi e una vasta popolazione vive sotto continui attacchi di missili e razzi”.

Israele sta combattendo una guerra che gli è stata imposta e continuerà a combattere Hamas finché non rappresenterà più una minaccia per i cittadini di Israele. Questo viene fatto per il bene del mondo intero“, ha aggiunto Cohen, che secondo quanto riferisce ancora il ministero degli Esteri israeliano “ha sottolineato che Israele è una democrazia che opera secondo il diritto internazionale” e “ha aggiunto che Israele continuerà a farlo anche in futuro, ma non esiterà a proteggere i suoi cittadini da organizzazioni terroristiche assassine come Hamas”.

Blinken: “Valico di Rafah sarà aperto per aiuti umanitari”

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che il valico di Rafah tra Gaza e l’Egitto “sarà aperto” per gli aiuti umanitari. “Rafah sarà aperto”, ha detto Blinken dopo l’incontro con il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi, secondo quanto riporta la Cnn, “stiamo mettendo in atto con le Nazioni Unite, con l’Egitto, Israele e altri il meccanismo attraverso il quale ottenere assistenza e farla arrivare alle persone che ne hanno bisogno“. 

Tajani: “Solidarietà a contingente Unifil in Libano”

Solidarietà al contingente Onu nella base di Naqura che oggi è stata colpita da un razzo. Sono oltre 1000 i soldati italiani che fanno parte della missione Unifil nel Sud del Libano. Per fortuna nessun ferito. Un abbraccio ai nostri militari”. Lo scrive il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, in un post sulla piattaforma X, dopo che Unifil ha riferito che un razzo ha colpito oggi il quartier generale dell’Unifil a Naqoura, nel sud del Libano, senza fare vittime.

Salgono a 2.670 i morti a Gaza

È salito a 2.670 morti e oltre 9.600 feriti il bilancio delle vittime palestinesi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas contro il sud di Israele. Lo riferisce il ministero della Sanità palestinese.

Razzo colpisce base Onu in Libano, no feriti

Un razzo ha colpito oggi il quartier generale dell’Unifil (missione Onu in Libano, ndr) a Naqoura, nel sud del Libano. Lo riferisce lo stesso contingente Unifil sui suoi canali social, precisando che non ci sono vittime. “Oggi stiamo osservando intensi scambi di fuoco in diverse aree lungo la Blue Line tra il territorio libanese e Israele. Ci sono stati impatti su entrambi i lati della Linea blu. Il nostro quartier generale a Naqoura è stato colpito da un razzo e stiamo lavorando per verificare da dove. I nostri peacekeepers non erano nei rifugi in quel momento. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito”, riferisce il contingente Onu nel sud del Libano.

“Continuiamo a impegnarci attivamente con le autorità di entrambi i lati della Blue Line per smorzare la situazione, ma purtroppo nonostante i nostri sforzi l’escalation militare continua“, afferma l’Unifil, aggiungendo che esorta “tutte le parti coinvolte a cessare il fuoco e a permetterci, in qualità di forze di pace, di contribuire a trovare soluzioni”, sottolineando che “nessuno vuole vedere altre persone ferite o uccise”. “Ricordiamo a tutte le parti coinvolte che gli attacchi contro i civili o il personale delle Nazioni Unite sono violazioni del diritto internazionale che possono equivalere a crimini di guerra”, conclude il messaggio del contingente Onu.

Alcuni media locali libanesi riportano che il razzo sarebbe stato lanciato da posizioni di militanti palestinesi di Hamas nel sud del Libano con l’intenzione di raggiungere Israele ma sarebbe caduto prima. Associated Press non può confermare la provenienza del razzo. I peacekeeper dell’Onu pattugliano il confine tra Libano e Israele. Il gruppo libanese Hezbollah, alleato chiave di Hamas, ha promesso di vendicarsi contro Israele se dovesse lanciare un’offensiva di terra nella Striscia di Gaza.

Biden ad Abu Mazen: “Lavoriamo per evitare ampliamento conflitto”

“Ho parlato con il presidente dell’Autorità Palestinese Abbas per condannare l’attacco di Hamas contro Israele e ribadire che Hamas non rappresenta il diritto del popolo palestinese alla dignità e all’autodeterminazione. Gli ho assicurato che stiamo lavorando con i partner della regione per garantire che i rifornimenti umanitari raggiungano i civili di Gaza e per evitare che il conflitto si allarghi“. Lo scrive sulla piattaforma X il presidente Usa Joe Biden, riferendo del suo colloquio con il presidente palestinese Mahmoud Abbas, noto anche come Abu Mazen.

Lega araba e Ua: “Invasione Gaza potrebbe portare a genocidio”

L’attesa invasione della Striscia di Gaza da parte di Israele “potrebbe portare a un genocidio di proporzioni senza precedenti”. È quanto affermano la Lega araba e l’Unione africana (Ua), in una dichiarazione congiunta di cui riferisce Al-Jazeera. Lega Araba e Unione africana hanno invitato “le Nazioni Unite e la comunità internazionale a fermare una catastrofe che si sta svolgendo davanti a noi, prima che sia troppo tardi”.

Oltre 2.500 morti tra Gaza e Cisgiordania

È salito a 2.506 morti e circa 10.400 feriti il bilancio delle vittime palestinesi fra Striscia di Gaza e Cisgiordania dall’attacco di Hamas del 7 ottobre contro il sud di Israele. Lo riferiscono le autorità sanitarie locali, citate dall’agenzia di stampa palestinese Wafa. Precisamente, secondo il ministero della Sanità palestinese il bilancio a Gaza è di 2.450 morti e 9.200 feriti, mentre in Cisgiordania i palestinesi uccisi da fuoco israeliano sono 56 e i feriti oltre 1.200, riporta ancora Wafa.

Israele: “Riaperte condutture acqua a Gaza”. Authority non conferma

L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele ha ripristinato l’acqua nel sud di Gaza. Lo riporta la Cnn, aggiungendo tuttavia che il direttore dell’Authority palestinese per l’acqua ha detto di non poter essere sicuro che sia vero, perché l’elettricità non è stata ripristinata. “Non posso confermarlo al momento perché le nostre stazioni idriche a Khan Younis, Gaza City e Gaza centrale non sono in condizione di ricevere e distribuire acqua alla popolazione”, ha dichiarato alla Cnn Munther Shublaq, direttore dell’Autorità idrica di Gaza. “Per consentire alle stazioni di ricevere e distribuire l’acqua, abbiamo bisogno di elettricità, che attualmente è tagliata. L’alternativa è il carburante per alimentare il generatore, di cui non disponiamo. Potrebbero esserci pressioni per ripristinare l’erogazione dell’acqua, ma non posso confermare nulla finché le stazioni non saranno pronte“, ha aggiunto.

Precedentemente anche il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan aveva dichiarato alla Cnn di avere saputo da Israele della riapertura delle condutture dell’acqua nel sud di Gaza. “Stamattina posso dirvi che sono stato in contatto con le mie controparti israeliane proprio nell’ultima ora, che mi hanno riferito di aver effettivamente riaperto le condutture dell’acqua nel sud di Gaza”, ha detto Sullivan alla Cnn. Il giornalista di Cnn ha chiesto a Sullivan di individuare, dal punto di vista dell’amministrazione Biden, quale sia la differenza tra la Russia che taglia i rifornimenti ai civili in Ucraina e Israele che fa lo stesso a Gaza: “Innanzitutto, grazie per aver detto che Israele non è la Russia“, ha risposto Sullivan. Quando l’intervistatore ha aggiunto che “i civili sono civili”, Sullivan ha risposto: “Sì, assolutamente. Meritano, come ho detto prima, l’accesso all’acqua e alle medicine, e stiamo lavorando attivamente per garantire che ciò avvenga”.

Paesi Ue: “Israele si difenda seguendo diritto internazionale”

“L’Unione europea condanna con la massima fermezza Hamas e i suoi attacchi terroristici brutali e indiscriminati in Israele e deplora profondamente la perdita di vite umane. Non esiste alcuna giustificazione per il terrore. Sottolineiamo con forza il diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto umanitario e internazionale di fronte ad attacchi così violenti e indiscriminati”. È quanto si legge in una dichiarazione congiunta dei 27 Paesi membri dell’Ue adottata oggi, 15 ottobre, che fissa la posizione comune Ue sulla situazione in Medioriente. “Ribadiamo l’importanza di garantire la protezione di tutti i civili in ogni momento, in linea con il diritto internazionale umanitario”, recita ancora la dichiarazione, che è stata rilanciata sulla piattaforma X dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “I 27 membri del Consiglio europeo sono uniti in una dichiarazione comune che definisce la posizione dell’Ue sulla situazione in Medioriente. Attendo con ansia il Consiglio europeo di martedì”, ha scritto Michel, che ieri ha convocato per martedì 17 alle 17.30 un vertice straordinario sulla crisi in Medioriente che si terrà in videoconferenza.

Israele: oltre 1.400 morti per attacco Hamas

L’ufficio del primo ministro israeliano ha affermato che più di 1.400 persone sono state uccise in Israele dall’offensiva lanciata da Hamas lo scorso 7 ottobre. Lo riporta Al Jazeera. “Oltre 1.400 israeliani sono stati uccisi e oltre 120 sono stati rapiti dai terroristi di Hamas“, ha detto ai giornalisti Tal Heinrich, portavoce dell’ufficio del primo ministro.

Al-Sisi a Blinken: “Operazione Israele a Gaza è punizione collettiva”

L’operazione di Israele a Gaza ha superato “il diritto all’autodifesa” e si è trasformata in “una punizione collettiva“. È quanto il presidente dell’Egitto, Abdel Fattah al-Sisi, ha detto al segretario di Stato Usa, Antony Blinken, durante il loro incontro al Cairo, dove Blinken è arrivato oggi nell’ambito del suo giro in Medioriente per tentare di arginare l’escalation ed evitare che la guerra fra Israele e Hamas scateni un conflitto regionale più ampio.

Stamattina, prima di recarsi in Egitto, Blinken aveva incontrato il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman a Riad. L’incontro ha fatto seguito ai colloqui avuti nei tre giorni precedenti con i leader di Israele, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Qatar, Giordania e Autorità Palestinese. Il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, ha detto ai giornalisti che viaggiano con Blinken che il segretario di Stato tornerà lunedì a Tel Aviv “per ulteriori consultazioni con funzionari israeliani”, la seconda visita di Blinken in Israele in cinque giorni che giunge mentre crescono i timori che un’imminente offensiva di terra israeliana a Gaza possa scatenare una guerra più ampia con conseguenze umanitarie devastanti.

Padsdaran Iran si avvicinano al confine

Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana, i cosiddettui Pasdaran, sta spostando alcuni dei suoi membri verso il confine israeliano, suscitando preoccupazioni che un nuovo fronte possa aprirsi nello scontro tra Tel Aviv e Hamas. Lo scrive il Wall Street Journal. Secondo un consigliere del governo siriano e un attivista di Deir ez-Zor, il corpo ha ridistribuito i combattenti dalla città siriana orientale di Deir ez-Zor verso sud in un’area vicino a Damasco. L’attivista ha detto che alcuni dei militari ridistribuiti erano esperti missilistici. Il consigliere del governo siriano ha affermato che l’obiettivo dell’Iran rimane in gran parte difensivo.

Onu: 1 milione di sfollati a Gaza in 1 settimana

Si stima che ci sia circa un milione di persone sfollate nella Striscia di Gaza dopo la prima settimana di guerra tra Hamas e Israele. Lo ha affermato Juliette Touma, portavoce dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Non è chiaro quanti palestinesi siano rimasti nel nord di Gaza, ha aggiunto Touma. 

Razzi dal Libano, Israele risponde

Le forze di difesa israeliane (Idf) affermano che nove razzi sono stati lanciati contro Israele dal Libano poco tempo fa, facendo scattare l’allarme a Nahariya e nelle città vicine. Lo riporta The Times of Israel. Cinque missili, secondo l’Idf, sono stati intercettati dal sistema di Iron Dome, poiché il resto non era diretto verso aree popolate. Non ci sono notizie di feriti o danni nell’attacco. Come risposta l’Idf ha attaccato con l’artiglieria le postazioni da cui sono avvenuti i lanci. 

Biden: “Maggioranza palestinesi non c’entra con attacchi Hamas”

“Non dobbiamo perdere di vista il fatto che la stragrande maggioranza dei palestinesi non ha nulla a che fare con gli spaventosi attacchi di Hamas e ne soffre”. Lo scrive su X il presidente americano Joe Biden.

Netanyahu: “Speravano nel nostro crollo, spezzeremo Hamas”

“Hamas pensava che saremmo crollati, ma spezzeremo Hamas”. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, aprendo una riunione del gabinetto del governo di emergenza. Lo riporta The Times of Israel. “Lavoriamo 24 ore su 24 come una squadra, con un fronte unito”, ha affermato. “La nostra unità trasmette un messaggio chiaro al popolo, al nemico e al mondo”, ha aggiunto. “Ho visto i nostri meravigliosi guerrieri che ora sono in prima linea. Sanno che l’intera nazione è con loro”, ha spiegato Netanyahu. “Capiscono la portata del compito. Sono pronti ad agire in qualsiasi momento, per sterminare i mostri sanguinari che si sono ribellati contro di noi”, ha continuato.

Blinken domani di nuovo in Israele

Il segretario di Stato americano Antony Blinken tornerà domani in Israele e incontrerà il primo ministro, Benjamin Netanyahu, e altri funzionari israeliani, secondo il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Lo riporta la Cnn. Blinken è attualmente al Cairo nell’ambito di un viaggio a più tappe in Medio Oriente che segue l’attacco lanciato da Hamas lo scorso 7 ottobre. Blinken è già stato in Israele, Giordania, Qatar, Bahrein, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

Da Berlino allerta viaggi per Israele e Libano

Il ministero degli Esteri tedesco ha emesso un avvertimento sconsigliando ai suoi cittadini di recarsi in Israele, nei territori palestinesi e in Libano. Lo scrive la Cnn. Il ministero ha inoltre esortato i tedeschi già presenti in queste aree a registrarsi presso il governo tedesco. “La situazione continua ad essere estremamente instabile”, si legge nella nota. “La squadra di crisi del governo sta monitorando molto da vicino la situazione sul campo”, prosegue il messaggio.

Sirene allarme suonano a Tel Aviv

Le sirene per un possibile attacco missilistico stanno suonando a Tel Aviv, capitale di Israele, e nei sobborghi vicini. Lo scrive The Times of Israel. Nelle ultime ore si sono verificati attacchi missilistici dalla Striscia di Gaza sulle città del sud di Israele, l’ultimo dei quali a lungo raggio è stato lanciato ieri sera sul tardi. Non ci sono notizie, al momento, di feriti o danni.

Anp, 2.384 morti tra Gaza e Cisgiordania

 Il ninistero della Salute della Cisgiordania, gestito dall’Autorità nazionale palestinese (Anp), ha annunciato che il numero dei morti nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania è salito a 2.384, mentre quello dei feriti 10.250 dall’inizio dell’offensiva israeliana successiva all’attacco di Hamas. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. Nel dettaglio: nella Striscia di Gaza il bilancio è salito a 2.329 morti, soprattutto donne e bambini secondo il ministero, e a 9.042 feriti, mentre in Cisgiordania i morti sono al momento 5 e i feriti oltre 1.200.

Onu, a Gaza 50mila donne incinte, affrontano incubo

Le 50mila donne incinte di Gaza si trovano ad affrontare una situazione da “incubo” con il sistema sanitario dell’enclave palestinese sull’orlo del collasso, ha affermato alla Cnn Dominic Allen, rappresentante per la Palestina del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfa). “Lo stesso sistema sanitario a Gaza è fondamentale. È sotto attacco, sull’orlo del collasso e queste donne incinte per cui siamo seriamente preoccupati non hanno nessun posto dove andare. Stanno affrontando sfide impensabili”, ha spiegato, sostenendo che le storie che escono dagli ospedali sono “strazianti”. “Gli aiuti umanitari e i rifornimenti a Gaza devono essere consentiti. Occorre aprire un corridoio umanitario e rispettare il diritto umanitario. Le donne incinte devono quindi avere accesso a questi servizi sanitari salvavita”, ha concluso Allen.

Bin Salman a Blinken: stop ad azioni contro civili Gaza

Il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, nel corso del suo incontro con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha sottolineato la necessità di lavorare per trovare il modo di porre fine alle campagne militari che hanno causato vittime innocenti nella Striscia di Gaza. Lo riporta Al Arabiya. L’obiettivo di Riad, ha spiegato Salman, è quello ridurre la violenza e proteggere i civili a Gaza nel conflitto in corso tra Israele e Hamas. Salman ha spiegato che Riad sta cercando di intensificare la comunicazione, lavorare per calmare la situazione, fermare l’attuale escalation e rispettare le leggi umanitarie internazionali. Ciò, secondo il principe saudita, include la fine dell’assedio di Gaza e il lavoro per creare le condizioni per il ritorno della stabilità e il ripristino del cammino verso la pace, garantendo al tempo stesso che i diritti legittimi del popolo palestinese siano protetti al fine di raggiungere una pace “giusta e duratura”. Ha inoltre sottolineato la condanna e il rifiuto dell’Arabia Saudita di prendere di mira i civili in qualsiasi modo o di interrompere il funzionamento delle infrastrutture che influiscono sulla vita quotidiana.

Da domani evacuazione via mare cittadini Usa da Israele

Domani gli Usa iniziano l’evacuazione dei propri connazionali da Israele via mare. “Il governo degli Stati Uniti sta assistendo i cittadini statunitensi e i loro parenti stretti con un documento di viaggio valido per lasciare Haifa via mare per Cipro il 16 ottobre 2023. L’imbarco inizia alle 8.00 ora locale. I cittadini statunitensi devono arrivare al terminal passeggeri del porto di Haifa entro e non oltre le 9 ora locale. L’imbarco procederà in ordine di arrivo e avrà spazio limitato”, rende noto l’ambasciata Usa in Israele.

Colpito ospedale anglicano, 4 feriti

Quattro persone sono rimaste ferite a seguito di un bombardamento su Gaza nel quale è stato colpito l’ospedale anglicano. Lo afferma l’arcivescovo anglicano a Gerusalemme, mons. Hosam Naoum. Lo riporta Sky News. Secondo il presule il nosocomio Ahli Arab è finito sotto il fuoco israeliano. “La sala degli ultrasuoni e della mammografia è stata danneggiata”, ha dichiarato Naoum, pubblicando sui social le foto dei danni riportati dalla struttura sanitaria.

Sinora 330 arresti in Cisgiordania

Le forze di difesa israeliane (Idf) affermano che le truppe hanno sinora arrestato 330 palestinesi ricercati in tutta la Cisgiordania, tra cui 190 affiliati ad Hamas, da quando sabato scorso sono iniziati i combattimenti nel sud di Israele. Lo riporta The Times of Israel. Secondo l’esercito, negli ultimi giorni si sono verificati diversi scontri tra le forze dell’Idf e i palestinesi in Cisgiordania e diversi tentativi di attacchi terroristici.

Un morto in attacco da Libano

Una persona è morta e altre tre sono rimaste ferite in un attacco missilistico lanciato dal Libano contro la città di Shtula, nel nord di Israele, vicina al confine con il Paese dei cedri. Lo riporta The Times of Israel citando fonti mediche. Secondo il servizio di ambulanze di Magen David Adom, i medici hanno dichiarato morto sul posto un uomo che aveva circa 40 anni di età. Altri tre uomini, sempre sulla quarantina, sono stati trasportati al Galilee Medical Center di Nahariya ma le loro condizioni non sarebbero gravi.

Nuovo razzo da Libano, Israele colpisce postazioni Hezbollah

Un altro missile anticarro è stato lanciato contro una postazione israeliana nel nord di Israele, mentre le truppe di Tel Aviv stanno colpendo le postazioni di Hezbollah. Lo scrive il Jerusalem Post, citando fonti militari. Il precedente lancio, rivendicato da Hezbollah, ha provocato secondo le autorità sanitarie israeliane la morte di una persona e il ferimento di altre tre.

Israele, vietato accesso dei civili al confine col Libano

“Dopo aver valutato la situazione e l’attacco avvenuto nel nord, si è deciso di isolare un’area fino a quattro chilometri dal confine settentrionale con il Libano. L’Idf chiarisce che l’ingresso nell’area è severamente vietato e chiede ai cittadini di vigilare e di non entrare nell’area. I cittadini che vivono fino a una distanza di due chilometri dal confine nord devono restare vicino a un’area protetta”. Così il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari.

Israele, diversi feriti in attacco da Libano

Diverse persone sono rimaste ferite in un attacco partito dal Libano. Lo scrive il Times of Israel citando fonti delle forze israeliane di difesa (Idf). Un missile anticarro, secondo i rapporti dei militari, è stato lanciato verso Shtula, provocando il ferimento di alcune persone. Come risposta l’Idf sta colpendo alcuni obiettivi in Libano. Si tratta dell’ennesimo episodio di scontri al confine tra Israele e Libano dove opera il gruppo di Hezbollah, alleato di Hamas.

Israele avvia sgombero Sderot

L’evacuazione dei residenti dalla città di Sderot, al confine con la Striscia di Gaza, inizierà nelle prossime ore. Lo scrive il The Times of Israel. Il comune di Sderot ha spiegato che l’evacuazione non è obbligatoria ma raccomanda comunque ai residenti di abbandonare la zona. I cittadini di Sderot verranno trasferiti negli alberghi di Eilat e Gerusalemme, con la possibilità di recarsi anche a Tel Aviv. Secondo il sito di notizie Ynet, ci sono circa 7mila famiglie nella città.

Cina, azioni Israele vanno oltre autodifesa

“Le azioni di Israele sono andate oltre l’ambito dell’autodifesa”. Lo ha detto il ministro cinese degli Esteri, Wang Yi, nel corso di una telefonata con l’omologo saudita, Faisal bin Farhan Al Saud. Lo riporta il Global Times. Wang ha espresso preoccupazione per l’escalation del conflitto israelo-palestinese mentre Tel Aviv continua a ordinare l’evacuazione del nord della Striscia di Gaza in vista di un’operazione via terra. La Cina, ha sottolineato Wang, “si oppone e condanna tutti gli atti che danneggiano i civili, poiché violano la coscienza umana fondamentale e i principi fondamentali del diritto internazionale”. Secondo l’esponente di Pechino Israele dovrebbe prestare ascolto agli “appelli della comunità internazionale e del Segretario generale delle Nazioni Unite ed evitare la punizione collettiva del popolo di Gaza”.

Esercito Israele, oggi corridoio tra 10 e 13

“Residenti di Gaza City e del nord della Striscia di Gaza, vi abbiamo lanciato un appello negli ultimi giorni affinché lasciate Gaza City e il nord della Striscia di Gaza e vi dirigiate verso l’area a sud della Valle di Gaza per la vostra sicurezza. Vi informo che l’esercito israeliano (Idf) si asterrà dal prendere di mira l’asse designato tra le 10 e le 13 (in Italia tra le 9 e le 12)”. Lo scrive su X il portavoce dell’Idf per i media arabi, Avichay Adraee. “Per la vostra sicurezza, approfittate del breve periodo di tempo per spostarvi a sud dal nord della Striscia di Gaza e da Gaza City a sud fino a Khan Yunis. Se la vostra sicurezza e quella dei vostri cari sono importanti per voi, dirigetevi a sud secondo le nostre istruzioni. Siate certi che i leader di Hamas si sono presi cura di se stessi e dei loro familiari”, conclude il militare.

Segretario Stato Usa Blinken incontra principe saudita Bin Salman

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato a Riad il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman. Un incontro definito “molto produttivo” da Blinken, come riportano i media americani.

ministero Sanità Gaza, da inizio guerra 2.329 palestinesi morti

Il ministero della Sanità di Gaza afferma che dall’inizio della guerra sono 2.329 i palestinesi uccisi, rendendola “la guerra di Gaza più mortale per i palestinesi”.

Idf, ostaggi tenuti sotto terra, priorità è salvarli

“E’ probabile che La gli ostaggi siano tenuti sotto terra in varie località” della Striscia di Gaza. A dirlo alla Cnn è stato il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane, Jonathan Conricus, che ha spiegato come la priorità dello Stato ebraico sia mettere al sicuro gli ostaggi nonostante la difficile situazione nell’area di Gaza. “E’ estremamente difficile per qualsiasi esercito moderno combattere in un’area urbana così densamente popolata”, ha detto Conricus. “Sappiamo che Hamas dispone di un’elaborata rete di tunnel sia per scopi difensivi che offensivi, che sicuramente aumenta la complessità dei combattimenti, ma siamo preparati per questo”.

Usa inviano portaerei Eisenhower in Mediterraneo orientale

La portaerei americana Eisenhower si sta dirigento verso il Mediterraneo orientale. L’ordine all’unità navale americana è giunto nelle scorse ore da parte del segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, che ha diffuso un comunicato. L’azione “è parte del nostro sforzo per scoraggiare azioni ostili contro Israele o qualsiasi tentativo di ampliare questa guerra in seguito all’attacco di Hamas a Israele – si legge nella nota -, lo Strike Group comprende l’incrociatore lanciamissili USS Philippine Sea (CG 58), i cacciatorpediniere lanciamissili USS Gravely (DDG 107) e USS Mason (DD 87) e Carrier Air Wing 3, con nove squadroni di aerei e personale del quartier generale imbarcato. L’Eisenhower si unirà al Gerald R. Ford Carrier Strike Group statunitense, arrivato all’inizio di questa settimana. La Ford CSG comprende la USS Normandy, la USS Thomas Hudner, la USS Ramage, la USS Carney e la USS Roosevelt. All’inizio della settimana, l’aeronautica americana ha annunciato il dispiegamento nella regione di squadroni di aerei da caccia F-15, F-16 e A-10. L’aumento della postura delle forze americane – conclude Austin – segnala l’impegno ferreo degli Stati Uniti nei confronti della sicurezza di Israele e la nostra determinazione a scoraggiare qualsiasi attore statale o non statale che cerchi di intensificare questa guerra”.

Idf, colpiti oltre cento obiettivi militari di Hamas

Le Forze di difesa israeliane hanno colpito oltre cento obiettivi militari situati a Zaytun, Khan Yunis e Jabaliya occidentale. “Questi attacchi hanno avuto un impatto sulle capacità dell’organizzazione terroristica Hamas – comunica l’Idf – prendendo di mira i suoi centri di comando operativo, composti militari, dozzine di lanciatori, postazioni di lancio di missili anticarro e posti di osservazione. Inoltre sono stati colpiti centri di comando operativo appartenenti all’organizzazione terroristica Jihad islamica”.

Idf, ucciso comandante responsabile massacro kibbutz Nirim

Nell’ambito dei vasti attacchi delle Forze di Difesa Israeliane contro agenti operativi di alto livello e infrastrutture terroristiche nella Striscia di Gaza, l’IDF e l’ISA hanno ucciso il comandante delle forze di Nukhba nel sud di Khan Yunis, responsabile del massacro del Kibbutz Nirim. Lo riferiscono le stesse forze di difesa israeliane. Secondo l’intelligence dell’ISA, aerei da combattimento dell’IDF hanno operato nella Striscia di Gaza e ieri notte hanno ucciso Billal Al Kedra, il comandante Nukhba delle forze nel sud di Khan Yunis, responsabile del massacro del Kibbutz Nirim. Sono stati uccisi anche agenti terroristici di Hamas e della Jihad islamica.

Dipartimento Stato Usa, 29 cittadini morti e 15 dispersi

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha confermato che 29 cittadini statunitensi sono morti nel conflitto in corso tra Israele e Hamas e che 15 cittadini risultano dispersi. Lo riferisce Nbc. “Estendiamo le nostre più sentite condoglianze alle vittime e alle famiglie di tutte le persone colpite”, ha dichiarato il portavoce, aggiungendo che il Dipartimento non avrebbe commentato ulteriormente le identità delle persone uccise o le circostanze della loro morte. “Il governo degli Stati Uniti sta lavorando 24 ore su 24 per determinare dove si trovino e sta collaborando con il governo israeliano su ogni aspetto della crisi degli ostaggi, compresa la condivisione di informazioni e l’invio di esperti da tutto il governo degli Stati Uniti per consigliare il governo israeliano sugli sforzi di recupero degli ostaggi”, ha aggiunto.

Raid israeliano su aeroporto Aleppo in Siria

L’esercito israeliano ha attaccato l’aeroporto internazionale della città settentrionale di Aleppo, mettendolo fuori servizio. Lo riferiscono un osservatore di guerra dell’opposizione siriana e un media filogovernativo. Il quotidiano Al-Watan ha dichiarato che l’attacco di sabato sera ha colpito la pista dell’aeroporto di Aleppo, mettendola fuori servizio poche ore dopo che era stata riparata a seguito di un analogo attacco israeliano giovedì. Anche l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede in Gran Bretagna, ha riferito che l’attacco ha colpito anche la pista dell’aeroporto di Aleppo. L’attacco all’aeroporto di Aleppo è avvenuto poco dopo il lancio di un razzo dalla Siria verso le alture del Golan controllate da Israele.

Min. Esteri Iran ha incontrato capo Hamas in Qatar

Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian e il capo dell’Ufficio politico palestinese di Hamas Ismail Haniyeh si sono incontrati e hanno avuto colloqui nella capitale del Qatar, Doha. Lo riferisce l’agenzia di stampa iraniana Irna. Amirabdollahian è arrivato in Qatar per la quarta tappa del suo viaggio dopo una serie di visite in Iraq, Siria e Libano.

Biden sente Netanyahu: lavoriamo per acqua e cibo a civili

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha discusso con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu “il coordinamento degli Stati Uniti con le Nazioni Unite, l’Egitto, la Giordania, Israele e altri paesi della regione per garantire ai civili innocenti l’accesso all’acqua, al cibo e alle cure mediche”, riaffermando “il suo sostegno a tutti gli sforzi per proteggere i civili”. Lo rende noto la Casa Bianca, spiegando che questo pomeriggio Biden ha parlato con Netanyahu per “ribadire l’incrollabile sostegno degli Stati Uniti a Israele”. Biden ha aggiornato Netanyahu sul sostegno militare degli Stati Uniti e ha “ribadito il suo monito contro chiunque cerchi di espandere il conflitto”. “Mentre vengono alla luce ulteriori informazioni sulle brutali atrocità commesse da Hamas nell’ultima settimana, il Presidente Biden ha ribadito la necessità che tutti i Paesi condannino inequivocabilmente Hamas come organizzazione terroristica che non rappresenta le aspirazioni del popolo palestinese”, aggiunge la nota della Casa Bianca.

Oms invia aiuti umanitari a Gaza

Un carico di forniture dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è atterrato all’aeroporto egiziano di el-Arish ed è destinato a Gaza quando sarà possibile l’accesso umanitario attraverso il confine, ha dichiarato sabato l’ONU. Il carico comprende generi di prima necessità per 300.000 persone e medicinali e materiali per 1.200 feriti, ha dichiarato l’ONU in un comunicato. L’ONU ha chiesto di aprire immediatamente il valico di frontiera di Rafah alle consegne umanitarie. “I feriti gravi, i malati e le persone vulnerabili non possono aspettare”, ha dichiarato l’organismo mondiale.

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