Il ministro della Difesa, Crosetto: "Da Mosca fake news contro Italia su mine"

Mentre imperversa da giorni la battaglia per il controllo di Bakhmut, nell’est dell’Ucraina, l’esercito di Kiev ha fatto sapere che sta respingendo costanti attacchi a Bakhmut e sta rafforzando le sue postazioni nelle zone intorno alla città e in particolare a Soledar. Intanto è botta e risposta a distanza fra l’ambasciata russa in Italia e il governo: la sede diplomatica ha pubblicato su Facebook delle foto di alcune mine disinnescate in Ucraina dalle forze armate russe, sostenendo che siano di fabbricazione italiana; “souvenir d’Italia”, li ha definiti nel post. La risposta è giunta dal ministro della Difesa Guido Crosetto: “Diffidiamo la Russia e i suoi terminali diplomatici dal continuare a propagare notizie false su questo argomento”.

“Quanti di questi ‘souvenir d’Italia’ rimangono ancora in terra ucraina? Le persone ne soffriranno per molto tempo a venire”: il riferimento dell’ambasciata russa in Italia è a presunte “mine di fabbricazione italiana TS/6.1, TS50 e TS/2,4 (MATS/2) disinnescate da genieri russi sul territorio ucraino”. La risposta di Crosetto è netta: l’ambasciata “mente sapendo di mentire”, scrive Crosetto, sottolineando che quelle del post “ricordano mine di fabbricazione italiana Valsella/Tecnovar” ma “con la legge 374/1997 l’Italia le ha messe al bando e ne ha vietato la fabbricazione e l’esportazione”. E ancora: quella “sulle presunte mine antiuomo prodotte e vendute dall’Italia” rappresenta “un’allusiva e tendenziosa propaganda contro il nostro Paese che ha sempre rispettato le norme del diritto internazionale. Sorprende l’utilizzo di fake news e foto non contestualizzate per indurre il lettore a trarre conclusioni completamente false”, afferma il ministro della Difesa.

Sul campo la battaglia nella zona di Bakhmut è intensa: qui le forze russe provano disperatamente ad avanzare dall’estate e negli ultimi giorni gli attacchi russi sembrano essersi concentrati su Soledar, città a nord-est di Bakhmut. La conquista di Bakhmut non solo offrirebbe a Vladimir Putin un importante successo sul campo di battaglia dopo mesi di battute d’arresto, ma interromperebbe anche le linee di rifornimento dell’Ucraina e aprirebbe alle forze russe la strada verso le principali roccaforti ucraine nel Donetsk. “L’Ucraina sta respingendo costanti attacchi su Bakhmut e altre città da parte del gruppo russo di mercenari Wagner”, hanno fatto sapere le autorità ucraine. I russi “hanno fatto di nuovo un disperato tentativo di assaltare la città di Soledar in diverse direzioni” e “hanno lanciato in battaglia le unità Wagner più professionali” ma hanno “subito perdite significative e si sono nuovamente ritirati, nonostante le dichiarazioni della propaganda nemica sulla presunta cattura di Soledar”, ha detto ancora il comandante delle forze di terra ucraine, il colonnello generale Alexander Syrsky. “L’Ucraina è grata ai partner per i loro aiuti militari, ma dobbiamo essere onesti gli uni con gli altri: nessuno avrà fatto abbastanza finché gli stivali russi rimarranno sul suolo ucraino”, sono le parole scelte dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, per chiedere più aiuti. Mentre il Cremlino afferma che la fornitura di armi dall’Occidente all’Ucraina “fondamentalmente non sarà in grado di cambiare nulla“. 

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