L'annuncio all'indomani del taglio da parte di Gazprom del 40% del flusso attraverso dil gasdotto Nord Stream

Ue, Egitto e Israele hanno firmato un accordo per “la fornitura stabile di gas naturale all’Ue dalla regione mediorientale”. Lo annuncia su Twitter la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sottolineando che “questo contribuirà alla sicurezza energetica europea”. Prima del tweet di von der Leyen il ministero israeliano dell’Energia, citato dai media israeliani, aveva annunciato che Israele e Unione europea avrebbero firmato oggi un accordo per l’esportazione di gas naturale nel corso di una conferenza regionale al Cairo. L’accordo – secondo quanto spiega il ministero dell’Energia israeliano – consentirà per la prima volta esportazioni “significative” di gas israeliano all’Europa. Il gas israeliano dovrebbe essere mandato in Egitto e da lì inviato verso il mercato europeo.

 

 “La quota più rilevante degli investimenti – rileva Gallo – è ancora una volta destinata all’estensione, trasformazione digitale e repurposing del network di distribuzione al fine di creare per tempo le condizioni per un utilizzo diffuso dei nuovi gas, come biometano, idrogeno verde e metano sintetico, che presto dovremo accogliere nelle nostre reti in quantità crescenti”. Inoltre, “cresce il ruolo dell’efficienza energetica nei programmi di sviluppo del gruppo. Con 340 milioni di euro, quasi il doppio rispetto al precedente piano, intendiamo dar vita a uno dei principali player a livello nazionale, con focus su innovazione e digitalizzazione, contribuendo al consolidamento di un settore ancora molto frammentato. L’innovazione si conferma il nostro principale driver di crescita, la digital factory il fulcro della cultural change: un luogo di ‘contaminazione’ attorno al quale abbiamo sviluppato un approccio all’open innovation che ci permette di incontrare le startup e le Pmi più all’avanguardia nel mondo. La capacità di gestire l’innovazione e di metterla a valore, farà infine perno sulle nostre persone, a cui continueremo a destinare importanti risorse per la formazione, per la creazione di nuove professionalità e attrarre i migliori talenti, ponendo sempre grande attenzione ai temi della diversity & inclusion e della leadership al femminile”.

 Israele ha due campi di gas operativi al largo della costa mediterranea contenenti insieme circa 690 miliardi di metri cubi di gas naturale e un terzo impianto offshore è in lavorazione. Ha già firmato accordi di esportazione di gas con i vicini Egitto e Giordania. Gli estesi impianti di gas naturale dell’Egitto nel Mediterraneo sono rimasti in gran parte inattivi dalla rivolta del Paese del 2011 che ha rovesciato Hosni Mubarak. Negli ultimi anni, il governo del presidente Abdel Fattah el-Sissi ha riabilitato e modernizzato le strutture. Nel 2018 l’Egitto ha firmato un accordo da 15 miliardi di dollari con la società israeliana Delek Drilling e il suo partner statunitense, Noble Energy, per il trasporto di gas naturale. L’Egitto punta a creare un hub energetico regionale.

Ieri Gazprom ha ridotto del 40% le forniture di gas attraverso il gasdotto Nord Stream a causa di alcuni lavori di riparazione da parte di Siemens. Lo ha riferito il colosso russo del gas, citato da Interfax, precisando che la capacità giornaliera è stata limitata a 100 milioni di metri cubi (contro i 167 milioni di metri cubi pianificati al giorno).

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