Gyorgy Magyar a LaPresse: "Sono il risultato del nostro ricorso"

Ilaria Salis ha ottenuto gli arresti domiciliari. La cittadina italiana, candidata alle prossime elezioni europee nella lista di Alleanza Verdi e Sinistra, lascerà quindi il carcere di Budapest, ma rimarrà comunque in detenzione in una residenza in Ungheria. La Presse ha raggiunto telefonicamente Gyorgy Magyar, l’avvocato che guida il team di legali ungheresi che segue Salis direttamente sul posto, per chiedergli un commento alla decisione del tribunale con cui è stata annunciata la concessione dei domiciliari.

Come prima cosa, Magyar sottolinea che l’ottenimento degli arresti domiciliari è il risultato del ricorso da loro presentato alcune settimane fa: “Ho letto la motivazione. Questo è il risultato del pieno accoglimento del nostro ricorso difensivo da parte della Corte d’Appello”. L’avvocato ricorda infatti che nelle motivazioni della sentenza si legge che “le circostanze sono sicure e che il detenuto non vuole evadere”. Pertanto “non è necessario tenerlo ancora in carcere”. Magyar ha poi rimarcato come: “Gli arresti domiciliari e la cauzione sono quindi sufficienti a garantire che il detenuto sia a disposizione delle autorità e non si dia alla fuga”, sottolineando come “Ilaria non è un terrorista, quindi non c’è da temere che possa fuggire e attaccare di nuovo”

Entrando nello specifico, Magyar segnala che affinché il passaggio ai domiciliari sia effettivo dovrà essere pagata la cauzione, attraverso “un bonifico che dal conto degli avvocati andrà su quello del tribunale”. Non appena Salis verrà rilasciata, “la accompagneremo alla residenza dove dovrà stare. Le verrà messo un bracciale elettronico alla gamba per seguire i suoi movimenti, dato che dovrà avere il permesso per poter lasciare la residenza”.

Al legale abbiamo quindi chiesto le condizioni generali degli arresti domiciliari in Ungheria: “Le regole sono stabilite dal tribunale e controllate dalla polizia. Ilaria può chiedere un permesso, ad esempio per recarsi da un avvocato o da un medico, se necessario”, spiega il legale, che poi affronta anche la sfera emotiva della detenuta: “In questa situazione si sentirà più a suo agio, potrà gestire il suo tempo, potrà lavorare da casa. Poiché ora è il leader di una lista di partito, potrà fare campagna elettorale. Le sarà anche permesso di utilizzare apparecchiature informatiche”.

Proprio in merito alla candidatura di Salis alle prossime europee, abbiamo quindi chiesto se questo cambiamento di status potrà agevolarne la campagna elettorale: “Sarà certamente più facile, per lei, fare campagna elettorale e votare”, specificando che dalla casa in cui verrà condotta potrà effettivamente comunicare “online, perché l’arresto è legato al suo luogo di residenza”.

Magyar si mostra invece scettico in merito alla possibilità che Salis venga trasferita in Italia: “Per il momento può restare agli arresti domiciliari solo in Ungheria”, ricordando che, nel caso venisse eletta europarlamentare, allora gli arresti saranno “sospesi”.

Infine, Magyar si congeda ricordando che “il prossimo processo sarà il 24 maggio” e che per l’occasione “chiederò non solo il permesso di poterle parlare personalmente, ma che possiate farlo anche voi giornalisti”.

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